martedì 15 settembre 2015

IL PESCE PAPPAGALLO



Sparisoma cretense è un pesce appartenente alla famiglia degli Scaridae, ovvero dei "pesci pappagallo".

Il corpo è ovale, poco compresso ai fianchi, simile ad un labride. La sua caratteristica più vistosa è la bocca, che, come in tutti gli scaridi, è munita di un becco osseo formato dai denti saldati. La pinna dorsale è lunga, l'anale meno ampia, la coda a delta. La livrea femminile è molto appariscente: rossa vivo con un'ampia chiazza verdastra orlata di giallo sul capo e un'altra chiazza, gialla e più piccola, sul peduncolo caudale. Il maschio ha una livrea meno appariscente, bruna, con ventre più chiaro.
Raggiunge una lunghezza di 50 cm.



Attualmente, il pesce pappagallo è diffuso nell'Atlantico orientale (Portogallo, Isole Azzorre, Madera, Canarie e Senegal), nonché in tutto il Mar Mediterraneo eccetto le parti più fredde; in Italia è presente in tutti i mari occidentali, dal Mar Ligure allo Ionio, da alcuni anni presente anche nell'Adriatico meridionale e centrale (avvistato nei mari dell'isola di Lastovo, Croazia).

La distribuzione nel Mediterraneo ha avuto certamente delle oscillazioni nel corso della storia, legate sia alla pesca intensa (nell'antichità era considerato particolarmente prelibato) sia a tentativi documentati di ripopolamento in epoca romana. Le oscillazioni più recenti sono legate al fenomeno della meridionalizzazione del Mediterraneo dovuto al riscaldamento delle acque.

Vive su fondi rocciosi o a Posidonia oceanica.

Si nutre prevalentemente di alghe e piccoli invertebrati che raschia dalle rocce con i denti modificati.

La riproduzione avviene in estate-autunno, le uova sono galleggianti.



L’habitat di questo coloratissimo animale, che deve il suo nome alla forma del becco (con cui “becca la roccia, alla ricerca di alghe) simile a quella del famoso volatile e del quale esistono un’infinità di specie e varietà, sono le oceaniche coste tropicali, ma, a causa della tropicalizzazione del mediterraneo, questo pesce si è, negli ultimissimi anni, sempre più affermato sulle nostre coste, diventando antagonista di altre specie tipiche di scogliera, quali la donzella, ad esempio, od il pesce serrano, a cui ruba letteralmente cibo e nutrumento, con conseguente dominanza, portandole alla scomparsa.
Buffo il nuoto che sembra “tirato” solo dalle pettorali.





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