giovedì 17 settembre 2015

IL DENTE DI CANE



Vive in due siti dello stretto di Messina e nella zona antistante lo stretto di Gibilterra verso l'Atlantico ed è una specie protetta.
E' possibile trovare il dente di cane gigante come epibionte della tartaruga di mare Caretta caretta.

I Balani, chiamati anche dente di cane, sono crostacei marini della dimensione di 1-2,5 cm. appartenenti alla sottoclasse Cirripedi, ordine Toracici.

Nel Mediterraneo vivono varie specie, tra cui Balanus perforatus e Balanus tintinnabulum che vivono, allo stadio adulto, fissati su vari substrati, come rocce, alghe incrostanti, crostacei, ecc., a basse profondità, ai quali aderiscono con la loro base discoidale.

Questi iniziano il loro ciclo vitale allo stadio di nauplius che, dopo metamorfosi, giunge allo stadio di larva cypris in cui si fissa al substrato.

Il Balanus perforatus presenta il guscio esterno a forma di tronco di cono, costituito da sei placche calcaree solcate e secrete dal mantello, queste sono articolate alla base che aderisce al substrato.

La parte centrale del balano è chiusa da valve opercolari mobili che se aperte consentono di osservare delle piccole appendici filamentose dette "cirri", queste corrispondono agli arti di tali crostacei.

I cirri sono dotati di motilità e permettono la cattura del plancton e delle particelle organiche in sospensione di cui la specie si nutre.

Il Balanus perforatus presenta una colorazione uniforme grigio biancastra.

Questa è una specie ermafrodita a fecondazione interna e si riproduce per tutto l'arco dell'anno.

La superficie inferiore con la quale il balano aderisce al substrato è detta base ed è o membranosa o calcarea. Una muraglia (o parete) verticale di piastre circonda completamente l'animale ed all'interno di essa l'animale è coperto da un opercolo, formato dalle coppie mobili di terga e scuta. Nel mantello, il corpo dei cirripedi toracici è piegato all'indietro in modo che le appendici sono rivolte in alto verso l'apertura del mantello anziché verso il lato. La maggior parte del corpo consiste di una regione cefalica e di una regione anteriore del tronco (toracica). La segmentazione esterna è indistinta. Le prime antenne sono vestigiali, eccetto per le ghiandole del cemento, e le seconde antenne sono presenti soltanto nella larva. Le appendici orali sono variamente modificate. Tipicamente, sei paia di appendici toraciche lunghe con due rami, dette cirri, sono usate nell'alimentazione sospensivora, ed ogni ramo è munito di molte lunghe setole.

Si ritiene che i cirripedi sessili (balanomorfi) abbiamo avuto inizio durante il Giurassico da scalpellidi peduncolati, per accorciamento e scomparsa del peduncolo.



L'ampia superficie di adesione e la muraglia circolare, robusta e bassa, rendono i balani sessili particolarmente adatti a vivere sulle rocce intertidali, dilavate dalle correnti e battute dalle onde. Si pensa che la parete (piastre della muraglia) sia derivata dalle piastre laterali che, nelle lepadi, coprivano il capitolo. Colonizzano, oltre agli scogli, le palafitte delle banchine nei porti o la parte sommersa delle navi. Benché esistano alcuni balanomorfi di acque profonde, il gruppo nel complesso è intertidale o appena subtidale, e le singole specie occupano soltanto piccole zone.

I cirripedi sono tra i più seri problemi di incrostazioni dei fondi di natanti, boe e palizzate e molte delle specie sono state trasportate in tutto mondo con la navigazione.

Ricordano i molluschi e con essi venivano confusi sino al 1829 quando Vaughan Thompson fece ricerche approfondite che evidenziarono alcune differenze (come nel caso delle larve che riescono a nuotare libere nell'acqua)

I balani sono anche chiamati "denti di cane" per via della loro forma aguzza che risulta essere molto tagliente.

I balani posseggono entrambi i sessi (sono ermafroditi) e possono procreare sia quando sono in folti gruppi, sia quando si ritrovano isolati. Dopo un periodo di quasi quattro mesi dalla fecondazione si formano le uova. Nella sua forma larvale, il balano viene chiamato nauplius; crescendo attraversa un secondo stadio larvale, generando sei paia di arti.


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