sabato 29 agosto 2015

LA MURENA



La murena vive nel Mar Mediterraneo e nelle acque calde dell’Oceano Atlantico orientale; popola gli anfratti delle scogliere sommerse, lasciando sporgere nell’acqua libera solo la parte anteriore del corpo. Di colore bruno con variegature gialle e bianche, questo lungo pesce anguilliforme e privo di scaglie ha testa allungata, occhi rotondi e una bocca molto ampia, armata di denti appuntiti ricurvi all’indietro, atti a strappare; la lingua è assente. Assai vorace, la murena si nutre di pesci, crostacei e molluschi (particolarmente seppie e polpi), che attende restando immobile e poi assale con improvvisi agguati. La carne della murena era apprezzata già nell’antichità, tanto che gli antichi Romani per allevarla costruivano vasche apposite, chiamate murenari, in comunicazione con il mare. Nonostante venga a volte descritta come pericolosa per l’uomo, lo aggredisce solo se si sente disturbata o minacciata; in ogni caso il suo morso è assai doloroso e la saliva contiene una blanda tossina.




Popola fondali scogliosi o corallini privi di sedimentazione e ricchi di anfratti a profondità tra 5 e 50 metri. Gli individui giovanili si trovano spesso in acque bassissime.

Come tutti gli anguilliformi la murena presenta corpo serpentiforme e pinna dorsale, caudale e anale unite in una pinna mediana continua. Il corpo è piuttosto massiccio e relativamente compresso ai lati per tutta la sua lunghezza, la sezione del corpo è ovale e non rotondeggiante come, ad esempio, nell'anguilla. Gli occhi sono abbastanza piccoli; la bocca è molto ampia e armata di denti lunghi e appuntiti rivolti all'indietro. La narice posteriore è dotata di un tubulo ed è situata davanti all'occhio. L'apertura branchiale è piccola, rotondeggiante, situata appena dietro la testa. La pinna dorsale inizia subito dietro agli occhi; la pinna anale ha la sua origine leggermente più indietro della metà del corpo. In questa specie sono assenti le pinne ventrali (come in tutti gli anguilliformi) e le pinne pettorali. Manca inoltre la lingua. La pelle è viscida e priva di scaglie visibili.



Il colore di fondo è bruno scuro o quasi nero completamente cosparso di macchie giallastre di forma, numero e dimensioni estremamente variabili.

La taglia massima è di 150 cm, la misura più comune è di circa 80 cm.

È un pesce notturno e territoriale che trascorre le ore di luce nascosto in tana.

Si nutre di pesci, crostacei e molluschi, soprattutto cefalopodi. Caccia di notte serpeggiando tra gli scogli e ricercando le prede con l'olfatto molto sviluppato.

La riproduzione avviene in estate. La larva è un leptocefalo.

La murena si cattura soprattutto con nassa e palamiti. Abbocca con facilità alle lenze, soprattutto di notte, e spesso trancia il terminale con i denti. È anche preda frequente dei pescatori subacquei. Le carni sono buone ma ricche di lische.

La murena può attaccare anche senza essere provocata a causa della sua territorialità. È particolarmente rischiosa l'abitudine di certi subacquei di offrire cibo alle murene con le mani. Il morso della murena è molto doloroso ma non è certo se siano presenti tossine nella saliva. Tossine in grado di provocare l'emolisi sono invece certamente presenti nel sangue della murena e di numerosi altri anguilliformi come l'anguilla e il grongo. Queste tossine, di natura proteica, sono attive solo se introdotte nel circolo sanguigno dell'uomo mentre sono innocue per ingestione. Vengono comunque inattivate dalla cottura. Circolano sul conto di questo animale dall'aspetto inquietante alcune leggende sinistre e del tutto irreali come, ad esempio, che nell'Antica Roma, dove le murene erano tra i pesci più apprezzati, i vivai di questi pesci venissero alimentati con carne umana.



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