mercoledì 19 agosto 2015

L'ACQUA




" Un giorno la terra emerse dalle acque per l'opera creatrice di Dio, e come ogni bambino esce dalle acque amniotiche per vedere la luce, così l'emersione, che segue ad un'immersione nel mikvè, ripete simbolicamente ogni volta un processo di rinascita"

Fin dai tempi antichi della religione ebraica, ma ancora ai giorni nostri, il mikvè rappresenta una piscina per le immersioni rituali dei proseliti, in altre parole per coloro che si convertono all'ebraismo.

Tale piscina deve corrispondere a criteri precisi: deve essere costruita nel terreno o ad esso connesso; deve contenere una quantità d'acqua sufficiente ad un'immersione totale; l'acqua deve essere piovana e non può essere veicolata in alcun modo attraverso tubature o contenitori, non può quindi avere interferenze artificiali.

Paradossalmente si può parlare d'acqua che dona la vita, ma anche la morte.

Laddove si rinasce è necessario prima morire, questa è la filosofia della maggior parte delle religioni, in altre parole, la morte del corpo terreno ci permette la rinascita dello spirito e dell'anima ad un'altra vita.

Rimanendo al tema della gravidanza, anche qui si può applicare il concetto della vita che scaturisce da una morte precedente.

Al momento della nascita, infatti, il piccolo lascia l'ambiente in cui ha vissuto per nove mesi e rinasce ad una nuova vita: la sua vita nel grembo materno "muore", attraverso il parto ha una fase di transizione, che si conclude con una nuova nascita, la nascita dell'essere umano alla vita terrena.

Nel mikvè così come nel grembo materno ci troviamo in una situazione transitoria, in un punto di confine fra un passato che non è già più e un futuro che non è ancora.



Fin dall'antichità si parla dell'acqua come fonte originaria della vita e le religioni dalla Genesi alla mitologia Indù, dall'Islam al Corano, citano l'acqua come luogo di nascita delle creature animate e inanimate dell'Universo.

L'acqua viene espressa come principio cosmico femminile, anima del Mondo, Madre per eccellenza, genitrice di vita.

Quest'aspetto femminile lo esprime attraverso attributi di passività, accoglienza, recettività.

Il suo stato liquido la rende libera da qualsiasi vincolo e le dà la capacità di trasformarsi e assumere qualsiasi forma, riempiendo gli spazi e colmando i vuoti.

E' l'elemento che mette in comunicazione, crea un ponte tra lo spirito e la materia.

Se l'acqua è simbolo della vita e la vita nasce dall'amore, l'acqua è anche simbolo dell'amore che, come l'acqua abbraccia senza stringere.

In generale si può affermare che l'acqua, così come può pulire materialmente può "lavare" anche l'anima dal peccato, per questo motivo nelle varie religione essa viene utilizzata attraverso formule e rituali o attraverso persone investite di potere religioso.

Nella religione romana e italica troviamo già i riti di purificazione, attraverso le frequenti cerimonie di lustrazione, che avevano lo scopo di purificare persone e luoghi fisici attraverso l'aspersione di acqua.
Inoltre, per i romani era oggetto di culto, la fonte dedicata alle Camene (ninfe delle fonti), perchè si riteneva, che le sue acque avessero il potere di risanare gli infermi.



La religione ebraica, già nominata in precedenza, afferma che all'inizio della Creazione lo spirito di Dio aleggiasse sulle acque, l'acqua vista quindi come manifestazione di Dio.
Tutto l'antico Testamento esalta il segno di benedizione dell'acqua: il Diluvio e il passaggio attraverso il Mar Rosso segnano la sua forza distruttrice, ma anche la rinascita dell'umanità.

Per la religione cattolica il rituale del battesimo esprime bene il significato rigeneratore di purificazione dal peccato originale.
L'acqua assume quindi un significato di purificazione ed iniziazione.

Gli ortodossi hanno la tradizione, durante il rito del battesimo, di immergere completamente per ben tre volte il neonato nella fonte battesimale.
I musulmani possono compiere la loro preghiera rituale solo in uno stato di purezza e in un passo del corano si legge: "Nessuno può rifiutare l'acqua in eccedenza senza peccare contro Allah e contro l'uomo".

Per l'uomo primitivo che viveva in stretto contatto con la natura, le cose veramente importanti erano poche e riconducibili ai quattro elementi: il fuoco, la terra, l'aria e l'acqua, considerati dunque "divini".

L'acqua tra i quattro elementi è il più presente nella speculazione simbolica, perchè esso più di ogni altro si carica di significati legati all'origine della vita e rappresenta per eccellenza il principio vitale che penetra le cose della natura.

Nel corso degli anni l'acqua ha assunto significati a livello religioso, mitologico, letterario, mantenendo sempre la connotazione di elemento puro e purificatore, ma nello stesso tempo misterioso e inquietante.

Nell'immaginario collettivo l'acqua non ha mai perso completamente la connotazione cosmica di elemento originario, alla stregua del liquido amniotico dell'ambiente protettivo intrauterino.

Nei miti greci si narra che da Oceano, il figlio maggiore di Urano e Gaia, si generarono tutti i mari, i fiumi, le fonti, i laghi e tutte le sorgenti di acqua dolce e salata.

Nell'epica omerica, in particolare, il dio del mare era raffigurato da Poseidone, che esercitava il proprio potere su tutti i mari.

Sarebbero migliaia le citabili leggende e credenze greco-romane, che vedono protagonista l'acqua, ma per amor di sintesi riporto quella che mi ha più affascinata, vale a dire il mito di Egeria.

Egeria era la ninfa che secondo la tradizione sarebbe stata amante e musa ispiratrice di Numa Pompilio.

Alla morte di questi, gli dei impietositi dal suo dolore la trasformarono in fonte, a simboleggiare l'eternità di quell'amore.



L'acqua può anche assumere le funzione di specchio, così come dimostra il mito di Narciso.

Essa permette di scoprire la bellezza e raggiungere la consapevolezza di sé (narcisismo positivo), ma poi Narciso sbaglia, dando amore solo a se stesso e spezzando il compimento del proprio ciclo vitale ritorna alla madre (narcisismo negativo).

Inoltre l'acqua è collegata alle profezie degli oracoli, infatti, spesso, una profezia veniva rivelata attraverso una fontana o una sorgente oppure erano gli stessi siti oracolari che terminavano con una fonte, come gli oracoli di Apollo a Didima, Delfi e Rodi.

In Messico il primo lavaggio di un neonato avveniva tra litanie di ringraziamento alla dea dell'acqua, considerata la vera madre del bambino.

Ungheresi e Finnici pregavano la madre acqua, simile alla madre terra, per avere figli.

In Gambia le donne con problemi di fertilità s'immergevano e s'immergono ancora oggi negli stagni del coccodrillo sacro, perché le loro acque sono ritenute propizie al concepimento.

Gli Aztechi pensavano che la pioggia fosse il seme del dio della tempesta Tlaloc, quindi sottolineavano l'importanza dell'acqua che attraverso la pioggia feconda la terra.

Perfino la luna può essere paragonata all'acqua o addirittura, in talune circostanze, viene citata come la "Signora Delle Acque", perché essa domina le acque, sia corporee, sia degli oceani, inoltre domina i sentimenti, le emozioni.

Nel campo della psicoanalisi (Freud e Jung) viene affidata una grande importanza all'elemento acqua, essendo, infatti, l'acqua materna il primo contatto per gli esseri umani con la vita.

Secondo Jung la proiezione dell'immagine materna sull'acqua conferisce a quest'ultima delle qualità quasi magiche, peculiari della madre, come quelle di dare la vita, appunto attraverso l'acqua.



Nei sogni e nelle fantasie, inoltre, il mare, o una qualsiasi vasta distesa di acqua, significa l'inconscio.

Anche quest'ultimo può essere collegato all'aspetto materno dell'acqua, perché esso viene considerato in psicoanalisi come madre o matrice della coscienza.

L'acqua del mare, per esempio, è liquido e cibo vitale per migliaia di pesci che lì vivono e che si nutrono inconsciamente di particelle infinitesimali di cibo disciolte in esso, al pari di un bambino che si nutre al seno materno senza sapere cosa sta inghiottendo.

Nell'acqua non c'è ricerca di cibo, come c'è sulla terra, ma tutto scorre e fluttua insieme al liquido stesso.

Bachelard, afferma inoltre che l'acqua, tra tutti, è l'elemento che più si avvicina all'uomo per la sua analogia con la scorrevolezza: la vita dell'uomo scorre così come scorre un fiume nel suo letto.

Fabio Piangiani (compositore) afferma che una prima similitudine tra acqua e musica si trova nello scorrere e nel fluire, movimenti che appartengono all'acqua come alla musica, quindi si trovano ad essere simbolo e manifestazione del procedere del tempo.

Nelle sue varie forme (fiume, mere, pioggia, neve, ghiaccio, nebbia...) l'acqua è come la musica, espressione della creazione infinita, che nel suo incessante mutare, rimane sempre se stessa.

Se ci pensiamo l'acqua produce musica e suoni: ad esempio l'infrangersi delle onde, il ticchettio della pioggia, il gorgoglio di un ruscello....

Non dimentichiamo quanti cantanti e compositori abbiano associato al loro lavoro l'elemento acqua: il mare, un fiume, un lago che potevano essere dispensatori di pace e allegria, ma anche di oscuri presagi.

Lo scienziato e ricercatore giapponese Masaru Emoto ha messo a punto una tecnica per esaminare al microscopio e fotografare i cristalli che si formano durante il congelamento di diversi tipi di acqua, come l'acqua di rubinetto di diverse città del mondo, l'acqua proveniente da sorgenti, laghi, paludi, ghiacciai di varie parti del mondo.

Le immagini osservate a microscopio mostrano come l'acqua sia quasi un nastro magnetico liquido in grado di registrare in modo molto sensibile le informazioni energetiche che riceve dall'ambiente.

Si rileva come l'acqua di torrenti e sorgenti incontaminati mostra dei bellissimi disegni geometrici nella struttura cristallina.

Al contrario, l'acqua inquinata, tossica o stagnante, mostra forma e strutture cristalline distorte e non armoniche.

Grazie agli studi sulla musico terapia, Emoto ebbe l'intuizione di esporre l'acqua alla musica per vederne gli effetti sulla struttura.

Quest'esperimento ha evidenziato come l'acqua trattata con parole "positive", forma dei cristalli bellissimi, simili a quelli della neve; l'acqua trattata con parole "cattive" reagisce in modo "negativo", creando forme amorfe e brutte.

Questo ci dimostra sempre di più che l'acqua può avere notevoli effetti benefici se correttamente energizzata ed influenzata, pensiamo per esempio all'omeopatia ed ai fiori di Bach.



Dante Alighieri e nella "Divina Commedia" nella parte riguardante l'inferno, cita i famosi due fiumi dell'oltretomba: Acheronte e Stige.

Il primo segnava il confine con l'oltretomba ed era attraversato dalle anime sulla barca guidata da Caronte, mentre le acque dello Stige erano considerate venefiche e rappresentavano la palude che circonda la città di Dite.

Dante non si limita a dare solo un simbolo di connotazione negativa all'elemento acqua, infatti, nel paradiso cita altri due fiumi, il Lete e l'Eunoè, in cui le anime che stavano per passare in paradiso s'immergevano per cancellare la memoria dei peccati commessi in vita e rafforzare la memoria delle opere buone.
Nell'opera dantesca si vede come l'acqua può segnare un passaggio doloroso per i dannati dell'inferno, ma altresì un passaggio purificatore per i beati del paradiso.

Questo elemento accompagna gli svariati destini degli esseri umani nel bene e nel male.

Ogni elemento possiede una propria dissoluzione, la terra ha la polvere, il fuoco il fumo, mentre l'acqua dissolve nel modo più completo, quindi ci aiuta a morire totalmente.

L'acqua è un liquido flessibile, si muove secondo le impressioni che riceve.

L'acqua assimila, interiorizza, ammorbidisce, mescola, inibisce, omogeneizza, riempie e risolve, si espande, è profonda, ricettiva, purificante e terapeutica.

L'acqua vince sempre, cedendo, cambiando forma, adattandosi alle circostanze, aggirando gli ostacoli che incontra, ma inesorabilmente dalla sorgente in cui nasce piano piano giunge al mare, diventando prima torrente e poi fiume in un continuo processo di trasformazione che è la sua vera forza.

Questo percorso assomiglia un po' a quello che deve affrontare una donna in gravidanza, perché come l'acqua, ella cambia forma, si adatta alle circostanze, incontra ostacoli e paure, che deve avere la forza di riuscire ad aggirare, ma alla fine del percorso di nove mesi, giunge al suo mare, rappresentato dalla nascita del bambino che porta in grembo.

Così come l'acqua dalla sorgente ha l'unico scopo di giungere al mare ed è disposta ad affrontare ogni ostacolo, così la donna dalla sua nascita sviluppa un percorso ricco d'esperienze, gioie e dolori, che quasi sempre la porteranno alla sua naturale realizzazione suprema, quella della procreazione.




L'acqua è la sorgente di vita e mezzo di purificazione e di rinascita.

In India, l'acqua è la materia prima, la Prakriti. Il Brahmanda, l'Uovo del mondo, è covato alla superficie delle acque. Analogamente, nella Genesi, lo spirito di Dio aleggia sulle superfici delle acque. Per i Cinesi, l'acqua è il Wu-chi, il senza culmine, il Caos primitivo. La nozione di acque primordiali è quasi universale. In Polinesia e presso la maggior parte dei popoli austro-asiatici individuano nell'acqua la potenza cosmica. L'acqua è origine e veicolo di ogni forma di vita. La linfa è acqua ed in alcuni testi tantrici l'acqua rappresenta il prana, cioè il soffio vitale. Sul piano fisico, ed in quanto dono del cielo, è simbolo universale di fecondità e fertilità.

Altrettanto generale è la concezione dell'acqua come strumento di purificazione rituale. Dall'Islam al Giappone nei riti degli antichi fu-shui taoisti e naturalmente nelle aspersioni di acqua benedetta del cristianesimo, l'abluzione ha una funzione fondamentale. In India ed in tutto il Sud est asiatico, l'aspersione delle statue sacre e dei fedeli, specialmente al Capodanno, è rito insieme di purificazione e di rigenerazione.

Nelle tradizioni ebraica e cristiana, l'acqua simboleggia innanzi tutto l'origine della creazione. Tuttavia, come avviene per ogni simbolo, l'acqua presenta anche un'ambivalenza totale e a tutti i livelli, come del resto avviene per tutti i simboli. E' fonte di vita e fonte di morte, creatrice e distruttrice. Lo scatenamento delle acque è simbolo delle più gravi catastrofi: in questo caso l'acqua punisce i peccatori, ma non colpisce i giusti che nulla hanno da temere dalle grandi acque.

L'acqua si presenta come un simbolo cosmogonico: poiché essa purifica, guarisce e ringiovanisce, essa introduce all'eternità.

L'acqua possiede in se stessa una virtù di purificazione, ed anche per questo è considerata sacra, e per sua virtù, cancella ogni colpa. L'acqua del battesimo lava i peccati e viene somministrata una sola volta perché essa fa accedere ad un altro stato, a quella di uomo nuovo. Questa scomparsa del vecchio uomo, può essere paragonata ad un diluvio, perché quest'ultimo simboleggia una scomparsa, una cancellazione: un'epoca scompare, un'altra sorge. L'immersione nell'acqua è rigeneratrice, opera una rinascita nel senso che essa è contemporaneamente morte e vita.









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