sabato 22 agosto 2015

MALATTIE DI MARE



Il Mare pulito e quindi la spiaggia pulita sono la dote naturale più idonea allo svolgimento del periodo estivo per i grandi ma soprattutto per i più piccini (ricordando le norme di sicurezza fondamentali), ma se l'acqua del mare non è pulita anche qui i rischi ci sono.

Le infezioni possibili da contrarre in questi ambiti sono soprattutto quelle gastro-enteriche per ingestione di acqua contaminata da coli fecali e quelle dermatologiche, dalle Verruche, alle micosi dermatofitiche, rare invece quelle da contatto interpersonale, anche se non eccezionali in caso di affollamento, come lesioni erpetiche (il cosiddetto herpes gladiatorum) fino ad altre lesioni micotiche o virali, ma ribadiamo l'eccezionalità di questo contagio.

Ci sono altre infezioni invece agevolate dai comportamenti a rischio, come le intertrigini micotiche solitamente candidosiche (una infezione a livello della radice delle cosce) o le follicoliti del corpo e del volto o ancora le impetigini.

L'ambiente caldo umido e l'aumentata sudorazione tipiche della stagione favoriscono infatti lo sviluppo di quelle fastidiose infezioni della pelle da funghi o miceti dermatofiti.



Le micosi non sono dolorose, ma molto fastidiose. Arrossamento, desquamazione, bruciore e prurito sono i sintomi principali che, oltre tutto, spingono a grattarsi in continuazione. Aumentando il danno alla pelle e quindi le probabilità di estensione della micosi e il rischio che gli altri ci stiano alla larga.
La pelle in fondo è il nostro “biglietto da visita”, la prima cosa che gli altri vedono. Ogni lesione che ne altera l’integrità rischia di diventare sospetta agli occhi degli altri e quindi fonte di disagio e imbarazzo per chi ne soffre.
Molti credono infatti che tutte le micosi siano contagiose. In realtà questo non è assolutamente vero. Non per tutte, almeno. Per esempio, sono contagiose le tigne, ma non la pitiriasi. Per l’occhio non esperto però non è facile distinguere e quindi ogni lesione viene considerata potenzialmente contagiosa e quindi da tenere a distanza.
Senza contare che il sole rischia di evidenziare ancora di più la presenza di micosi, aumentando il contrasto tra la cute sana che si abbronza e quella malata che invece si abbronza poco o per nulla.

Quello della contagiosità non è, tuttavia, l’unico luogo comune che circola sulle micosi. Un’altra convinzione errata è, per esempio, che una volta prese, dalle micosi non ci si liberi più.
Guarire invece si può, ma è fondamentale essere tempestivi nell’andare dal medico per trovare la cura giusta, e costanti nell’applicarla secondo prescrizione.
Il problema poi non è solo estetico. Trascurare un’infezione della pelle può voler dire vederla estendersi in superficie, ma anche in profondità, verso gli organi interni. E questo può essere un vero pericolo per la salute.
Si tratta di eventualità piuttosto rare e possibili soprattutto se c’è una debolezza del sistema immunitario. Ma già il fatto di aver sviluppato una micosi superficiale indica che qualche piccola falla nel nostro sistema di difesa c’è.



Non va dimenticato che mentre alcune micosi sono dovute a microrganismi estranei al nostro organismo, una buona parte è causata, al contrario, da miceti e funghi che normalmente abitano le nostre superfici corporee.
Questi sono innocui o addirittura utili per mantenere il delicato equilibrio della flora microbica cutanea. Fino a quando, però, non intervengono fattori come appunto il clima caldo e umido, un aumento della sudorazione, o un abbassamento delle difese, che ne stimolano una crescita esagerata.
Compaiono così i segnali della loro eccessiva presenza: arrossamenti, cambiamenti di colore, desquamazione, chiazze prive di peli o capelli e tutti i fastidi che vi si associano.

L’impetigine è  una infezione batterica contagiosissima passa da un membro all’altro della famiglia con rapidità.

Si tratta di un’infezione batterica che si manifesta con bolle o chiazze infette. E’ molto diffusa d’estate, perchè le porzioni di corpo esposte sono maggiori e perchè i bambini, soprattutto, si strusciano a pelle nuda un po’ dappertutto. Uno dei veicoli di maggior contagio, poi, è la sabbia e questo la rende una malattia “estiva”.
Il batterio, che vive beato nella sabbia tiepida, si annida in piccole ferite o escoriazioni: pensate a quante bolle di zanzara grattate.
Soprattutto d’estate e se si è a contatto con la sabbia, perciò, quando si infetta una piccola ferita, bisogna stare attenti: il problema potrebbe non essere limitato a quella piccola infezione.
Con la diffusione, si creano altre bollicine infette e non c’è disinfettante che tenga.
Contro l’impetigine non c’è altro da fare che una terapia antibiotica, nella maggior parte dei casi locale, con una pomata, ma, se l’infezione è diffusa, è necessario prendere l’antibiotico per bocca.
Se non la si conosce, il rischio è di trascurarla, pensando di avere solo qualche bolla di zanzara o graffio che si sono infettati. Quando ci si accorge che le feritine o bolle infette si moltiplicano, è già ampiamente ora dell’antibiotico.
Una volta individuata, bisogna prestare molta attenzione alla disinfezione e pulizia delle lesioni, soprattutto prima di applicare la pomata. Bisogna evitare il contatto con le mani e con gli abiti.





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