I pesci pagliaccio sono chiamati così per le loro livree estremamente colorate, tendenti al rosso-arancio e striate di bianco o nero. Il corpo è compresso latero-lateralmente, con grandi pinne arrotondate e adatte solo a piccoli spostamenti. Sono diffusi nell'Oceano Indiano e nel Pacifico.
I pesci pagliaccio sono solitamente territoriali, tuttavia molte specie vivono in piccoli gruppi su uno o più anemoni contigui, viste anche le piccole dimensioni di questi pesci.
L'organizzazione sociale prevede una gerarchia di dominanza lineare. Solitamente il gruppo vede a capo una femmina dominante, la matriarca. Il suo compagno maschio è l'unico sessualmente maturo, mentre gli altri componenti sono individui non ancora maturi, che vivono nelle vicinanze dell'anemone. Alla morte della femmina il maschio dominante cambia sesso e matura, assumendone il posto, mentre tutto il resto dei maschi immaturi slitta avanti di un posto nella gerarchia.
La particolarità per cui sono conosciuti questi pesci è la loro comune associazione mutualistica con alcune specie di anemoni (Heteractis, Stoichactis) e di attinie (Actiniaria). Questi pesci si rifugiano tra i tentacoli dell'anemone, immuni alle punture urticanti delle sue nematocisti, e oltre a proteggersi dai predatori si nutrono degli avanzi e tengono pulito l'anemone dai parassiti.
L'esatto meccanismo che consenta al pesce l'immunità alle punture è tuttora oggetto di dibattito. Una prima teoria ipotizza che il muco che ricopre il pesce pagliaccio sia basato su glucidi e non su proteine e che quindi impedisca alle cellule urticanti dell'anemone di riconoscerlo come cibo. Secondo un'altra teoria, il muco del pesce imita la superficie esterna dell'anemone; questa possibilità è sostenuta dal fatto che un pesce pagliaccio impiega alcuni giorni per adattarsi ad una nuova specie di anemone con la quale viene posto a contatto.
Il pesce pagliaccio esegue una elaborata danza con l'anemone prima di prendere possesso della propria "casa", toccando delicatamente i tentacoli con parti differenti del corpo finché non sono acclimatate con l'anemone. Uno strato di muco sulla pelle del pesce pagliaccio lo rende immune al pungiglione letale dell'anemone, che normalmente si ciba di pesci.
Gli esemplari appartenenti al genere Amphiprioninae sono ermafroditi, con la differenza che al pesce più grande è attribuito il sesso femminile. Nell'anemone essi possono formare una piccola comunità composta anche da esemplari giovani, dove i sessualmente maturi sono solo due: una femmina ed un maschio.
Gli Amphiprioninae depongono le uova vicino al "piede" dell'anemone simbionte, perché quest'ultimo le protegga con i suoi tentacoli.
Quando la femmina raggiunge il maschio l'operazione riproduttiva ha inizio: appena depone le uova, incomincia subito a raggrupparle premurandosi che aderiscano al substrato con l'aiuto di una fibra sottile adesiva; ora spetta al maschio fertilizzarle e preservarle da eventuali pericoli perpetrati dall'anemone.
Durante il periodo di sviluppo le uova cambiano di colore e fin dai primi giorni si possono notare i bulbi oculari della larva far capolino dal guscio dell'uovo. La schiusa avviene nell'arco di una settimana o poco più, quando non vi è eccessiva illuminazione.
Appena schiuse le uova, gli avannotti cominciano a nuotare in zone pelagiche, anche se non impiegano molto tempo a diventare assidui frequentatori del fondale e a manifestare il legame simbiotico verso gli anemoni.
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