Il mar Ionio, secondo la leggenda, prende il nome da Ionio, figlio di Durazzo, nipote a sua volta di Epidamno figlio di Poseidone.
Fu ucciso erroneamente da Eracle nello scontro con i fratelli Durazzo. Così che si diede il nome al porto di Durazzo, alla città di Epidamno e al mare di Ionio. Studiosi sostengono che il nome derivi dalla parola proto-illirica "jonë", che in albanese ha il significato di nostro, quindi "Deti Jonë" (Mare Nostro).
Il nome di Ionio fu dato dapprima alla parte di mare compresa fra Corcira (Corfù) e il Promontorio Iapigio (a sud) e la costa italiana all'ingresso dell'Adriatico (a nord), e per estensione anche alla parte meridionale dell'Adriatico fino al Gargano (Erodoto, Tucidide). Nel I secolo, Strabone dava per limite settentrionale dello Ionio il Promontorio Acrocerauno e specificava (nel libro VII) che «Il golfo Ionio è parte di quello che ora si chiama Adriatico», mentre indicava come Mare Siculo lo Ionio meridionale, ossia la parte compresa fra la Sicilia e il Peloponneso.
Anche Claudio Tolomeo attesta che la delimitazione del bacino idrografico del mare Adriatico possiede un confine preciso sulla costa settentrionale del Gargano, vicino alla città di Hyrium, piccolo castelletto di fronte alle isole Diomedee. Per Tolomeo le località degli Apuli Peucenti (Egnatia, Barium), e le località degli Apuli Dauni (Salapia, Sipuntum, Apenestae, Monte Gargano ed Hyrium) si trovano sul mare Ionio, mentre le località dei Frentani (fiume Tifernus, Buca e Histonium) sul golfo del mare Adriatico.
Il mar Ionio è il bacino più profondo del Mediterraneo, infatti raggiunge in più punti una profondità di 4 000 m e tocca i 5 270 m nella fossa Calypso, a sud ovest del Peloponneso.
È collegato
al mar Tirreno tramite lo Stretto di Messina;
al Mar Libico attraverso una linea di confine che da Capo Passero, in Sicilia, arriva fino all'isola di Creta. In alternativa, l'Organizzazione idrografica internazionale riconosce come limite meridionale del mar Ionio il tratto da Capo Passero a Capo Matapan in Grecia. Il servizio meteorologico italiano Meteomar pone il confine meridionale lungo il 35º parallelo, dall'isola di Creta fino al meridiano passante per Capo Passero;
al mar Egeo attraverso il canale di Corinto, e – più a sud – tramite una linea di demarcazione compresa fra capo Malea nel Peloponneso e l'isolotto di Agria, di fronte a capo Busa (Vouxa) sull'isola di Creta;
al mare Adriatico tramite il Canale d'Otranto, ossia lo stretto di mare fra Capo Linguetta, sulla costa albanese, e Punta Palascia, sulla costa italiana.
Riguardo alla linea di demarcazione tra Ionio e Adriatico, occorre precisare che esistono altre due convenzioni nautiche, che per esigenze di semplificazione seguono le linee dei paralleli e dei meridiani, discostandosi quindi dalla definizione fin qui data. In particolare:
ai fini meteorologici (Meteomar) e delle Informazioni Nautiche degli Avvisi ai Naviganti, il limite marittimo tra Adriatico Meridionale e Ionio Settentrionale è dato dal 40º parallelo nord: sulla costa italiana corrisponde a Punta Mucurone nei pressi di Castro: 40°00'00 N 18°25'48 E, sulla costa albanese corrisponde alla costa nei pressi di Lukovë: 40°00'00 N 19°53'37 E
per i restanti Avvisi ai Naviganti (portolani, fari e fanali, Navarea III, ecc.) il limite convenzionale fra costa ionica e costa adriatica è invece posto a Santa Maria di Leuca (Punta Mèliso) a 18°22' E.
L'Organizzazione idrografica internazionale, in coerenza con quest'ultima definizione, pone il limite meridionale dell'Adriatico lungo la linea immaginaria che va da punta Mèliso a capo Cefalo (39°45'07.31 N 19°37'45.5 E) sull'isola di Corfù. Tra l'isola di Corfù e la costa albanese, il limite segue poi la linea da capo Karagol fino alla foce del canale di Vivari, nei pressi di Butrinto. Quest'ultima convenzione comporta che la costa settentrionale dell'isola di Corfù e le isole Diapontie sarebbero bagnate dal mar Adriatico.
La temperatura d’inverno, sia in superficie sia nelle immediate profondità, è intorno ai 13 °C, che passano a circa 25 °C in estate. La salinità si mantiene sul 38‰ e tende invece a diminuire in prossimità del Golfo della Sirte per l’influenza di una corrente atlantica superficiale. Diverse correnti marine lo interessano: in superficie e nelle immediate profondità una di origine atlantica piuttosto intensa e stabile, che corre da O verso E, mentre di verso opposto è una corrente a profondità intermedia che proviene da E. Una debole corrente superficiale inizia il suo circuito in prossimità dell’Egeo e, correndo in senso antiorario, entra nell’Adriatico per poi uscirne e lambire il Golfo di Taranto e la Sicilia. A notevoli profondità è presente inoltre una corrente abissale che dall’Adriatico si spinge verso S.
Le coste, generalmente alte, risultano regolari nelle zone settentrionali e occidentali, mentre a oriente sono più irregolari e frastagliate. Nell’antichità fu importante per gli scambi tra i vari centri situati sulle sue coste, oggi è soprattutto mare di transito. Porti di notevole importanza sono quelli di Taranto, Catania, Augusta, Siracusa, Corfù, Patrasso.
Vi si affacciano le regioni italiane di Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia, la prefettura albanese di Valona, le periferie greche di Epiro, Isole Ionie, Grecia Occidentale e Peloponneso. Sul golfo di Corinto si affacciano inoltre le unità periferiche di Focide e Beozia (periferia della Grecia Centrale) e Attica Occidentale (periferia dell'Attica). A quest'ultima periferia appartiene infine il comune di Cerigo, costituito dalle isole di Cerigo e Cerigotto, convenzionalmente poste anch'esse nel mar Ionio.
Le principali insenature sono, nella parte italiana, quelle di Taranto, di Squillace, di Catania; nella parte orientale quelle di Arta, di Patrasso, di Corinto, d'Arcadia, di Messenia, di Laconia.
La parte centrale dello Ionio è libera da isole, e queste mancano anche sul lato occidentale (se si escludono piccoli isolotti lungo la costa italiana), mentre sul lato orientale si succedono le Isole Ionie, alcuni isolotti in prossimità del Peloponneso (da Proti a Cervi), Cerigo e Cerigotto.
Le mete di mare con le spiagge più belle sono soprattutto nel Salento, in Puglia, ma ce ne sono alcune degne di nota anche in Siclia, in Calabria e in Basilicata.
Porto Cesareo, Lecce, è un’importante località turistica del Salento ed è sede dell’Area Marina Protetta e della Riserva Naturale Orientata Regionale Palude del Conte e Duna Costiera.
Capo d’Otranto, Lecce, detto anche Punta Palascìa, è il punto più orientale d’Italia. E’ meta di turisti e curiosi, anche grazie alla tradizione che, ogni anno, nella notte di San Silvestro richiama una moltitudine di persone in attesa dell’alba del Capodanno ai piedi del faro, trattandosi della prima alba del nuovo anno in Italia.
Castro, Lecce, situato lungo la costa orientale della penisola salentina, il comune è formato dall’abitato principale di origine medievale, su un promontorio, e dalla parte bassa di Castro Marina. E’ un centro peschereccio e balneare molto frequentato.
Gallipoli, Lecce, il suo litorale di circa 20 km comprende anche le località di Punta Pizzo, Baia Verde, Rivabella e Lido Conchiglie.
Santa Maria di Leuca, rinomata località turistica, è il centro abitato più a Sud dell’intera provincia. La sua punta Mèliso segna il punto di separazione fra la costa adriatica e la costa ionica.
Santa Cesarea Terme, si trova all’imbocco del Canale d’Otranto ed è uno dei centri a maggiore vocazione turistica del Salento. A Sud del centro abitato si trova Porto Miggiano, una caletta rocciosa incastonata in un’insenatura caratterizzata da alte falesie calcaree.
Crotone sul versante Est della Calabria, si affaccia sul mar Ionio. Il territorio meridionale è immerso interamente nell’area marina protetta di Capo Rizzuto, dove c’è il mare più bello.
Roseto Capo Spulico, Cosenza, è il principale centro turistico balneare dello Ionio Cosentino, con un suggestivo castello a picco sul mare. La spiaggia è quasi tutta libera ed è fatta di ciottoli e ghiaia.
Lido di Metaponto, Matera, è una tra le più importanti località balneari della costa ionica lucana e della Basilicata. Nel suo territorio vi sono più di 20 tra campeggi e villaggi turistici, una decina di alberghi e soprattutto la lunga spiaggia è disseminata di lidi che attraggono turismo sia diurno sia serale con discoteche all’aperto.
La piccola Isola Bella è chiamata anche la perla del Mediterraneo. L’esigua distanza dalla costa di Taormina, a causa della marea, a volte si annulla, rendendola così una penisola. Taormina è considerata una delle città più belle di tutta la Sicilia per via della caratteristica del paesaggio e del mare con la sua attraente spiaggia.
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