Una perla si forma quando un corpo estraneo, come parassiti o pezzi di conchiglie, si ferma nella cavità palleale. Esso viene ricoperto da strati successivi di madreperla allo scopo di difendere i tessuti dell'animale dall'irritazione. Si depositano vari strati di calcio che, in combinazione con altri minerali, creano questi particolari oggetti preziosi.
Per creare perle con forme speciali, quando si estrae la perla dall'ostrica, si immette un frammento di plastica con la forma scelta, che l'ostrica coprirà con la madreperla. Il risultato è che, dopo anni di attesa, la perla che nasce ha la forma ingrandita del frammento iniziale.
Il colore più comune nelle perle è il bianco, ma si possono trovare anche perle rosa, color crema, viola scuro, grigie e nere. Grazie alla tecnologia e ad anni di studio, oggi possiamo anche avere perle con colori bizzarri come il verde, l'azzurro, l'arancione, che vengono usate soprattutto nella bigiotteria. Quando si parla di perle nere, oltre alla Akoya e a quelle di fiume, si pensa subito alle costosissime perle di Tahiti, molto pregiate e particolarmente belle. Il valore delle perle però, non si distingue solo dal colore, ma anche dalla forma e dal lustro, cioè la luce che riesce a riflettere.
Una curiosità particolare è che, a differenza delle altre, le ostriche che creano le perle nere sono molto più delicate e in ogni coltivazione ne muoiono tantissime. Questo è un altro fattore che le rende così costose e rare.
Ci sono due categorie di perle: le perle di acqua dolce e le perle di acqua salata. Come dice la parola stessa, le perle d'acqua dolce vengono coltivate nei laghi e nei fiumi, mentre le altre provengono dall'oceano e molto spesso dalle lagune. Le tre categorie di perle d'acqua salata sono le Akoya, le perle Tahiti e le costosissime e rare perle South Sea.
La madreperla, oltre ad essere usata nel mercato dei gioielli, oggi viene usata anche in cosmetica e per la creazione di particolari vernici.
Nel tentativo di alleviare l'irritazione, il corpo dell'ostrica assume un'azione difensiva. Per proteggersi, l'ostrica comincia a secernere una sostanza cristallina liscia e dura intorno all'oggetto estraneo. Questa sostanza si chiama madreperla. Fino a quando il corpo estraneo resta nel mantello, l'ostrica continua a secernere intorno ad esso la madreperla, strato su strato. Dopo pochi anni, il corpo estraneo viene completamente coperto dal lucente rivestimento cristallino. Il risultato è quella bella splendente gemma che chiamiamo perla.
Le perle coltivate vengono formate dalle ostriche in modo quasi identico a quello naturale. La sola differenza è che l'oggetto estraneo (un piccolo frammento di conchiglia levigata o un frammento di epitelio di mollusco) viene introdotto chirurgicamente nell'ostrica dalla mano umana invece di affidarsi al caso, ma poi l'uomo si fa da parte e lascia che la natura e l'ostrica compiano il miracolo.
Le perle coltivate si dividono in due grandi categorie: perle di acque marine e perle di acqua dolce.
Le perle d'acqua dolce si trovano in baie e fiumi di tutto il mondo. Vengono facilmente prodotte con molluschi d'acqua dolce in Cina, in Giappone e negli Stati Uniti. Per lo più sono meno lucenti delle perle coltivate marine. La percentuale di riuscita della coltivazione nelle acque dolci rispetto a quelle marine è più elevata da qui il prezzo più modico e la realizzazione di forme più bizzarre e colori più originali.
La classificazione viene eseguita da un esperto che visivamente, paragonando tra loro centinaia di perle, ne stima le singole caratteristiche.
Le caratteristiche tenute in considerazione nella classificazione delle perle coltivate sono le seguenti:
QUALITA': viene fissata a partire dall'osservazione delle particolarità di superficie della perla. Si considera particolarità di superficie qualsiasi alterazione visibile ad occhio nudo dello strato perlifero quale: punture, rughe, depositi, righe ed escrescenze. Più la perla è pulita, più è pregiata.
LUCENTEZZA: è la combinazione di lucentezza e traslucidità. Una perla coltivata di qualità dovrebbe essere brillante, non opaca. La superficie della perla dev'essere in grado di riflettere le immagini. Una perla troppo bianca, opaca o gessosa è di bassa qualità. COLORE: le perle coltivate hanno diversi colori dal bianco al rosato al nero. La preferenza del colore è un fatto soggettivo.
DIMENSIONE: le perle coltivate vengono misurate in millimetri in base al diametro. Possono essere inferiori ad un millimetro, nel caso delle perle più piccole, o arrivare fino a 20 millimetri, nel caso delle grandi perle dei mari del Sud. A parità degli altri elementi, più grande è la perla e maggiore è il suo pregio. FORMA: poiché le perle coltivate vengono prodotte da ostriche allo stato naturale, è rarissimo trovare un esemplare perfettamente sferico. Tuttavia, quanto più una perla è sferica, tanto più è pregiata..
Il termine perla deriva dal latino permula, nome che indicava la conchiglia la cui forma ricorda la "coscia del maiale".
Ostrea è un genere di molluschi bivalvi dal guscio tondeggiante ricoperto da sfoglie squamose ondulate. Le due valve sono disuguali e quella inferiore, alla quale è ancorato l' animale, è più grande ed incavata della superiore. Il mollusco ha un corpo tondeggiante e con i margini dei due lembi del mantello frangiati.
Vive in tutti i mari d' Europa a basse profondità, abbarbicata alle rocce o ad altri corpi solidi. Negli allevamenti si attaccano a delle corde, che sono calate in maniera verticali e tenute a profondità di pochi metri.
Le perle più pregiate sono prodotte dalle seguenti specie di molluschi bivalvi: Pinctada margaritifera sin. Meleagrina margaritifera (detta Meleagrina di Tahiti o Grande Pintadine), è diffusa in Nuova Guinea, Nuova Caledonia, Australia. E' rara nel Golfo Persico e nello Sri Lanka. Ragiunge i 20 cm di diametro e i 10 Kg di peso. E' la più famosa ostrica perlifera. Meleagrina martensis (abbastanza piccola, non supera i 7 cm di diametr. Vive nei mari del Giappone). Meleagrina vulgaris (sin. Meleagrina fucata: è detta pure Meleagrina di Ceylon, abbonda nell'Oceano Indiano, nel Golfo Persico e nel Mar Rosso). Meleagrina californica (propria dell'America centrale). Le Perle di Mytilus sono meno pregiate, dette Clam-perle, sono prodotte da molluschi bivalvi quali: Pinna nobilis (che fornisce perle giallo-arancio, verdi, brune e nere), Malleus (che fornisce perle color bronzo), Tridacna gigans, Placuna (che fornisce perle plumbee), Plagiola securis (fornisce bellisime perle), Margaritfera (varietà Cumini, dal nome del biologo che la classificò per primo nel 1820, la Perla Nera), Mytilus (che fornisce perle generalmente violacee o verde chiaro), Pecten (fornisce perle di vari colori come Spondylus) e Anodontia. Anche i molluschi Gasteropodi possono produrre perle, dette Conch-perle, tra le specie più conosciute: Strombus gigas (che produce perle di color rosa pregiatissime), Haliotis (vive in Giappone e produce perle dai colori vivacissimi). Poi ci sono altri Gasteropodi che producono perle, ma son considerate meno pregiate. Tra questi ricordiamo, Cassis madagascarensis, alcuni Gasteropodi del genere Turbo e Trochus, Margaritana margeritifera (diffusa attorno alle coste della Francia e della Scozia) e poi i genere Union e Anodonta.
E infine ricordiamo anche un Cefalopode, il Nautilus, per nulla famoso come produttore di perle, peraltro rare, conosciute con il nome di coque de perle. Queste perle vengono riempite, cioè cementate, per garantirne la solidità, ma il processo porta ad una sbiaditura e alla perdita della colorazione originaria. Il processo le rende molto simili alle perle-blister. Quest'ultime sono perle ottenute per soffiatura o a causa della presenza di bolle di aria aderenti la conchiglia. Tali bolle vengono riempite e nel tempo si ottiene una perla. Simile alle perle-blister sono le mezze perle o bis perle, che sono poi le perle rinvenute adese alla conchiglia e che si distinguono dalle perle pregiate (perle complete) poiché queste ultime sono rinvenute isolate nello spessore del mantello.
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