venerdì 23 settembre 2016

IL POLPO DAGLI ANELLI BLU



I polpi dagli anelli blu (genere Hapalochlaena) sono un gruppo costituito da tre (forse quattro) specie di polpi che vivono nelle pozze di marea lungo le coste dell'oceano Pacifico, dal Giappone all'Australia. Malgrado le piccole dimensioni e la natura relativamente tranquilla, sono alcune delle creature più velenose del mondo. Si riconoscono facilmente per i caratteristici anelli blu e neri che spiccano sulla pelle giallognola. Cacciano piccoli granchi, paguri e gamberetti, ma se provocati reagiscono mordendo l'aggressore, uomo compreso.
 
Il genere Hapalochlaena è stato descritto dallo zoologo britannico Guy Coburn Robson nel 1929. Comprende tre specie confermate ed una quarta che è ancora frutto di ricerche:
polpo dagli anelli blu maggiore (Hapalochlaena lunulata)
polpo dagli anelli blu australe o minore (Hapalochlaena maculosa)
polpo dalle linee blu (Hapalochlaena fasciata)
Hapalochlaena nierstraszi - descritto nel 1938 a partire da un singolo esemplare trovato nel golfo del Bengala; la validità di questo taxon è stata messa in questione.

I polpi dagli anelli blu fanno uso dei propri cromatofori per mimetizzarsi con l'ambiente circostante, ma se provocati cambiano rapidamente colore, divenendo giallo brillante e facendo risaltare gli anelli, o le linee, blu.

Questi polpi mangiano piccoli granchi e gamberetti, ma anche pesci, se sono in grado di catturarli. Mordono la preda, paralizzandola col veleno e facendola a pezzi col becco. Successivamente succhiano la carne dall'esoscheletro.

I polpi dagli anelli blu, sebbene lunghi solo da 12 a 20 cm, colpiscono anche gli uomini, soprattutto se tentano di afferrarli. Il becco a pappagallo del polpo punge facilmente la pelle e il muscolo sottostante. Il morso è relativamente indolore, ma il veleno che inietta è 10.000 volte più tossico del cianuro a causa della presenza della tetrodotossina: reagisce rapidamente, colpisce e paralizza i muscoli della vittima, provocando la perdita immediata del gusto, della sensibilità e della vista. Se non si interviene si rischiano paralisi e arresto respiratorio. Un solo morso può uccidere un adulto in 90 minuti; non si conoscono antidoti, ma il massaggio cardiaco e la respirazione artificiale riescono a spostare le tossine nell'organismo e impediscono danni a lungo termine. In tutto il XX secolo si contano, però, solo tre vittime riconosciute.

Hapalochlaena lunulata è la specie a maggior distribuzione, tutte le altre vivono in aree localizzate e relativamente poco estese.



Questi piccoli polpi hanno delle ghiandole salivari che producono un mix di sostanze tossiche, tra cui la tetrodotossina; in realtà la molecola è prodotta da batteri simbionti, che rendono appunto la saliva del polpo tossica per le prede che esso cattura. L'effetto immediato della tetrodotossina è la paralisi, così le prede non possono allontanarsi e possono essere consumate comodamente in un luogo sicuro.
I batteri simbionti che vivono nelle ghiandole salivari del polpo, sono trasmessi da una generazione alla successiva, attraverso le uova. Dunque un polpo è in grado di uccidere sin dal suo primo giorno di vita e pure le uova, se ingerite, potrebbero essere pericolose.
La tetrodotossina agisce legandosi ai canali del sodio, determinando la paralisi completa dei muscoli volontari. La morte sopraggiunge per soffocamento. La dose letale è di 0.009 mg per Kg di peso, dunque una piccola quantità è in grado di uccidere una persona perfettamente in salute. Una dose di soli 0.72 mg è letale per un uomo di 80 Kg.

Il polpo anelli blu se ne sta spesso mimetizzato tra le scogliere e nelle pozze di marea, oppure tra i coralli o tra le alghe. Può spingersi sino a 50 metri di profondità.
I luoghi ove è più facile incontrarlo, sono appunto quelli ove normalmente si fa il bagno, ovvero in acque basse e non lontano dalla costa. Spesso, inavvertitamente, si finisce per calpestarlo e ovviamente esso reagisce conficcandoci il suo becco accuminato dove può. Il morso in genere è indolore.
Altri luoghi dove avvengono incidenti, sono le tidepool, ovvero le pozze di marea. Spesso i bambini, inconsapevoli, giocano con gli animali che vi rimangono intrappolati finendo così per essere morsicati. Dunque è fondamentale la prevenzione e non disturbare i polpi nel loro ambiente; si tratta di animali che non attaccano l'uomo, ma se disturbati o avvicinati, reagiscono. Quindi da evitare zone a rischio, evitare di disturbare gli animali delle pozze di marea e di muovere rocce e pietre in acque basse. Il polpo anelli blu ci "avvisa" prima di attaccare, ci mostra infatti i suoi anelli blu elettrico, ma è gia troppo tardi, è molto veloce e raramente si riesce ad evitarlo quando attacca.

Si si viene morsicati da un polpo anelli blu, occorre immediatamente chiedere aiuto, prima di collassare e non essere più in grado di farsi aiutare.
Se si assiste ad un incidente, occorre prima di tutto rimuovere la vittima dall'acqua, assisterla immediatamente con la respirazione artificiale e il massaggio cardiaco. Queste due procedure vanno mantenute per tutto il tempo, sino all'arrivo dei soccorritori, poiché si tratta dell'unico modo per tentare di salvare la vittima. Non esistono ne antidoti ne altre cure.



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