Nel 1453 la città venne conquistata dai turchi ottomani, che a tale scopo costruirono sui due lati dello stretto le fortificazioni di Anadoluhisari (1393) e Rumelihisari (1451). Il controllo del Bosforo continuò a essere al centro di diversi conflitti nella storia moderna, in particolare la guerra russo-turca (1877-1878) e l'attacco da parte delle potenze alleate ai Dardanelli nel 1915 durante la prima guerra mondiale. E non solo: la guerra di Troia, al di là della giustificazione che è stata data, cioè il rapimento della bella Elena da parte di Paride, figlio del re di Troia, fu mossa dai greci proprio per il controllo dello stretto dei Dardanelli e del Bosforo.
Il Bosforo deriva dalla lingua di Tracia ma le origini sono sconosciute. In lingua Greca invece vuol dire "il passaggio della giovenca" e riferisce ad un mito dell'Io, una di tanti amanti del dio Giove (Zeus). Secondo il mito, per nascondersi dalla gelosa moglie di Giove il dio aveva trasformata la ragazza in una giovenca e poi la quale era forzata ad attraversare dal Bosforo a nuoto e scappare fino alla Ionia in forma di una mucca inseguita da un tafano mandato da Era (Hera) per disturbarla fino all'eterno.
La formazione del Bosforo risale al periodo dei movimenti dei continenti quando era un piccolo fiume. Lo stretto potrebbe essersi formato attorno al 6000 a.C. quando le acque del Mediterraneo salirono di livello fino a raggiungere il Mar Nero.
Il Bosforo ha una posizione molto strategica perche' e' l'unica uscita dal Mar Nero. Numerose civilta' dell'antichita' e le loro armi hanno voluto sempre controllare questo passaggio fra Asia Minore e l'Europa, e raccogliere il pedaggio. Uno dei ragioni piu' importanti nel scegliere la localita' dove fondare la citta' di Istanbul, ovvero l'antico Bisanzio, fu proprio lo stretto del Bosforo. Oggi, le acque del Bosforo sono considerate nella legge del marittimo internazionale e sono ad accesso libero ai navi, pagando un pedaggio naturalmente. Il traffico marittimo commerciale qui e' molto intenso, e comprende migliaia di petroliere provenienti dal Mar Nero nella loro rotta verso il Mediterraneo. Ogni anno, circa 50-60 mila navi commerciali passano dal Bosforo in transito.
È lungo 30 km., largo da un massimo di 3 km. alle bocche a un minimo di uno a Kandïllï e ad Orta. È profondo in media 30-40 m., e deve in realtà la sua origine all'affondamento di una valle fluviale, che nel Pliocene ancora mandava le sue acque attraverso l'Egeide verso il Mar Nero. Ha tuttora l'aspetto di una tipica valle di erosione. Le rive della Tracia e quelle asiatiche dell'antica Bitinia sono assai simili nei riguardi del rilievo, dell'aspetto fisico e della vegetazione, e presentano la massima altezza (m. 247 s. m.) nei monti KabataS, presso la foresta di Belgrado (Belgrat Ormanï) sulla riva europea. Ambedue le costiere sono ricche di acque correnti e ricoperte di una lussureggiante vegetazione, il che conferisce al paesaggio un aspetto magnifico.
Il braccio di mare è percorso da quasi tutte le compagnie di navigazione straniere che fanno rotta per il Mar Nero, e le due rive sono battute dai vaporetti di una compagnia di navigazione turca, che fa il servizio dal Ponte di Galata fino a Rumelikavagï, impiegandovi in media due ore e mezzo. Numerosi sono i villaggi posti lungo le rive. Si può dire che fino a Therapia (Tarabya) si ha una continuazione dei sobborghi di Istanbul e un succedersi continuo di case e di ville.
Il primo approdo sulla riva europea è quello di KabataS provvisto di un piccolo molo. È una propaggine di Pera e si adorna di edifici e monumenti degni di nota. Due chilometri più avanti è il villaggio BeSiktaS, che possiede la tomba del famoso corsaro Barbarossa. A sette chilometri da Pera troviamo KuruçeSme (fontana secca), residenza estiva dei facoltosi levantini; prossimo ad esso è il villaggio degli Albanesi (Arnayutköy), oggi abitato da Greci e da Ebrei. Nelle vicinanze di questo paese si trova il Capo della Corrente (Akinti Burnu) e così chiamato per la corrente impetuosa delle acque, tanto che tutti i carichi debbono essere rimorchiati da vaporetti. Il Bosforo poi si allarga in una vasta baia con un paesaggio incantevole: sulla riva europea vi è l'approdo di Bebek, l'antim Cheleae. Al 10° chilometro da Istanbul il Bosforo si fa più stretto e la corrente diviene impetuosissima: la località viene detta dai Turchi Keitan Akintisi. Si incontra infine Rumelïhisarï o castello di Rumelia, detto anche Bogaz Kesen, costruito da Maometto II nel 1452, cioè un anno prima della conquista di Costantinopoli. Si crede che corrisponda all'antico promontorio; quivi infatti le acque sono tranquille e la corrente è minima. In questo punto la tradizione vuole che Dario gettasse il ponte di barche dove passarono 700 mila uomini, guidati nella guerra contro gli Sciti. Al chilometro dodicesimo da Pera vi è il villaggio di Boyacïkoyü o villaggio dei tintori, abitato prevalentemente da Armeni e Greci e quasi unito al paese di Emïrgan, l'antica Kyparódes o villaggio dei Ciprioti immigrati. Procedendo sempre sulla riva europea si incontrano successivamente Yeniköy (l'antica Cantes Bacchiae), e la celebre Thérapia (Tarabya), che per analogia ha sostituito l'antico nome di Farmakeion, la cui origine risale alla leggenda di Medea; è così chiamata per la dolcezza del clima e per la bontà delle sue acque. Nel golfo sbocca la vallata del Krio neró (acqua fresca), così chiamata per le sue acque minerali freschissime. All'estremità settentrionale del golfo, doppiando il Capo della Calce (Kïrecburnu) si può scoprire da lontano il Mar Nero. A 19 km e mezzo da Istanbul si trova il più aristocratico dei villaggi del Bosforo: Büyükdere o la grande vallata, abitato da cristiani. Poco dopo si nota il capo delle tombe o Mesarburnu (antico promontorio Sintas), dove si elevava un tempio a Venere Meretrice. Altri villaggi sulla riva europea sono Yenimahalle e Rumelikavagï, ultima stazione dei battelli costieri. Prima dell'imboccatura del Bosforo sul Mar Nero, cioè alle isolette Cyanee, si trovano i paesi di Büyük Liman, Garïpçe e Rumelï Fenerï.
Seguendo nel senso contrario, dal Mar Nero al Mar di Marmara, la costa asiatica troviamo Anadolu Fenerï, Poiras Kale, che porta un forte, a difesa dell'entrata. Ad Anadolukavagï si fermano tutti i battelli per ottenere la libera pratica. Sul promontorio Hieron (120 m.) si leva un poderoso castello genovese, chiamato dai Turchi Yoros Kalesi che si crede costruito nel sec. XIV. Poco lungi si elevava il tempio di Giove "del buon vento", elevato dai Calcedoni e trasformato da Giustiniano in un tempio cristiano. Presso Anadolukavagï si eleva la collina YuSa Tepesi o Monte del Gigante (m. 195). Poco dopo si trovano i villaggi di Beykoz, Unkiar Kalesi, PaSabahçe, Cubuklu. A 13 km da Costantinopoli il battello si ferma a Kanlïca (il Villaggio sanguinante), situato presso il promontorio omonimo (Kanlica Burnu): quivi sbocca il vallone di Peha Körfez e più lontano la vallata del Büyük Göksù, che bagna l'incantevole prateria delle Acque dolci dell'Asia. A 11 km, dal ponte di Galata si trova l'approdo di Anadoluhïsar o castello d'Asia, detto anche Güzelhisar (Bella fortezza); poco dopo si vede la località Kandïllï (la lanterna), così chiamata dal fanale, che era issato sul promontorio per far riconoscere ai naviganti le rive dello stretto, nel punto dove la corrente è rapidissima. Seguono i villaggi di Vaniköy ai piedi della collina Icadiye, poi Cengelköy, Beylerbey, alla base del monte Bulgorlu, Kuzguncük a 5 km. da Scutari; in ultimo Scutari (Üsküdar), che dista dall'approdo una ventina di minuti. Il battello costeggia la torre di Leandro o della Vergine (Kiz-Kalesi) che s'innalza a 30 m. s. m. all'entrata del Bosforo. Scutari ha due approdi: Harem e Salacak Iskelesi.
Dalla denominazione del Bosforo, di cui possediamo minuta descrizione geografica per l'antichità in uno scritto di Dionisio di Bisanzio, è designata la grande battaglia navale ivi combattutasi, nell'autunno del 318 a. C., fra le forze di Antigono e quelle di Poliperconte. Antigono, stretta alleanza con Cassandro e con Lisimaco contro Poliperconte, si disponeva a passare in Europa attraverso l'Ellesponto, per congiungersi con Cassandro. Per parare il pericolo, Poliperconte fece partire alla volta della Propontide (Mar di Marmara) la flotta al comando di Clito, mentre quella di Antigono e di Cassandro si radunava nell'Ellesponto (stretto dei Dardanelli) al comando di Nicanore. La battaglia, che ci è descritta da Diodoro (XVIII, 72; cfr. Polieno, IV, 6, 8), si combatté nel Bosforo, in vicinanza del Mar Nero: la vittoria arrise in un primo momento a Clito, che poté affondare 17 navi avversarie e catturarne circa 40. Nella notte però Antigono, con l'aiuto degli alleati Bisanzî, fece passare lo stretto ad una parte delle sue truppe e con esse attaccò, all'alba, il campo nemico, mentre le 70 navi superstiti della flotta di Nicanore l'attaccavano dalla parte del mare. L'abile manovra sorprese completamente Clito; tutta la flotta cadde, senza possibilità di resistenza, nelle mani del nemico: lo stesso Clito fu ucciso nella fuga dai soldati di Lisimaco.
Il ponte sul Bosforo, chiamato anche primo ponte sul Bosforo è uno dei due ponti di Istanbul, in Turchia che attraversano lo stretto del Bosforo e che permettono di collegare l'Europa con l'Asia (l'altra è il ponte Fatih Sultan Mehmet, chiamato anche il secondo ponte sul Bosforo.)
Il ponte si trova tra Ortaköy (sul lato europeo) e Beylerbeyi (nella parte asiatica).
Si tratta di un classico ponte sospeso a cavi parabolici e impalcato sottile di tipo aerodinamico, con piloni in acciaio e pendini di sospensione inclinati che formano maglie triangolari. La sua lunghezza complessiva è di 1.510 metri per 39 m di larghezza. La distanza tra le torri (campata principale) è 1.074 m e la loro altezza sul livello della strada è di 105 m. Il ponte sul Bosforo era il quarto ponte sospeso al mondo per la lunghezza della campata, quando fu completato nel 1973 era il più lungo al di fuori degli Stati Uniti. Fu realizzato dagli ingegneri Roberts e Brown con la collaborazione dell'italiano Almerico Meomartini.
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