martedì 19 gennaio 2016

L'ISOLA DI MOLARA



Agli albori del Cristianesimo si dice che vi fu esiliato Papa Ponziano (235) insieme al prete Ippolito. Nella parte nord occidentale dell'isola, in prossimità di Cala Chiesa, si conservano i resti di una chiesa medievale mononave, di stile romanico intitolata a San Ponziano. La chiesa, di cui non si conosce l'originaria titolatura, è assai simile ad altre costruzioni galluresi di questo tipo come la chiesa di San Leonardo di Balaiana, presso Luogosanto, nella Gallura interna. Attorno a tale chiesa si sono potuti individuare i resti di un centro abitato medievale e più a monte di un castello, probabilmente l'antica Gurguray anche se non si hanno notizie certe sulla sua effettiva consistenza demografica. Nel XV secolo è testimoniata l'esistenza sull'isola di un monastero di monache.

Punta Molara si trova nella località Monte Petrosu, nel comune di San Teodoro. L'arenile è costituito da piccoli tratti sabbiosi alternati a scogliera. Di fronte all'Isola Molara, la piccola caletta sabbiosa si apre ad un panorama di grande bellezza. È di notevole interesse naturalistico la visita ai Giardini della macchia mediterranea, un giardino didattico su 50 ettari di terreno, che accoglie una grande quantità di specie botaniche endemiche.

Di natura granitica, ha una superficie di 3,411 km² e raggiunge, con Punta la Guardia i 158 m s.l.m. Il toponimo, di attestazione medievale è probabilmente dovuto alla forma rotondeggiante e uniforme dell'isola, simile ad una mola.



Nella parte nord occidentale dell'isola, in prossimità di Cala Chiesa, si conservano i resti di una chiesa medievale mononave, di stile romanico intitolata a San Ponziano.

La chiesa, di cui non si conosce l'originaria titolatura, è assai simile ad altre costruzioni galluresi di questo tipo come la chiesa di San Leonardo di Balaiana, presso Luogosanto, nella Gallura interna.

Attorno a tale chiesa si sono potuti individuare i resti di un centro abitato medievale e più a monte di un castello, probabilmente l'antica Gurguray anche se non si hanno notizie certe sulla sua effettiva consistenza demografica. Nel XV secolo è testimoniata l'esistenza sull'isola di un monastero di monache.

Nonostante l'isola sia assai rocciosa ed impervia, sono presenti varie sorgenti perenni e forse per tale abbondanza d'acqua l'uomo ha potuto abitarvi per secoli.

La copertura vegetale di Molara è composta da una ricchissima vegetazione a macchia mediterranea, olivastri, lentischi e cisto principalmente, degradata in qualche tratto a causa di un vasto incendio che ha bruciato la parte sud dell'isola negli anni '70 del XX secolo. Sono presenti bestiame brado (vacche e capre).

Ad est della Cala di Chiesa si erge lo scoglio del dinosauro, una bizzarra scultura naturale plasmata dai venti e dal mare.

Sull'isola nidificano numerose specie di uccelli marini come il falco pellegrino ed il raro gabbiano corso. Anche la berta minore è presente con centinaia di coppie.

La cucina gallurese, quella degli stazzi dei pastori e dei contadini, ha origini antichissime ed è basata sull'utilizzo di prodotti della terra e dell'allevamento. Più scarna è la tradizione legata ai piatti di mare riservata storicamente alle città di Olbia, La Maddalena e ai centri lungo la costa.

Piatto tipico è la zuppa gallurese tipico della gastronomia sarda. La ricetta, detta anche “suppa cuata”, è tipica della gallura ma si prepara anche in altre parti dell’isola magari adottando delle piccole varianti. Questo piatto veniva chiamato “piatto dei poveri” per la semplicità degli ingredienti. La tradizione, oggi, vuole che si prepara in occasioni importanti come le nozze e le festività.

L'isola è di Proprietà privata e non è visitabile.



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