lunedì 25 gennaio 2016

LE ISOLE BRIONI



Le isole Brioni sono un piccolo arcipelago croato nel Mare Adriatico, composto da quattordici isole che si estendono complessivamente per 8 km².

Come testimoniano i resti delle antiche ville, le Brioni ospitarono insediamenti dei romani che le utilizzarono principalmente per l'estrazione di materiali da costruzione.

La storia delle isole Brioni è sempre stata collegata a quella della vicina Pola. Appartennero fin dal Medioevo alla Repubblica di Venezia e la pietra proveniente dalle isole fu impiegata per erigere ponti e palazzi a Venezia.

Nel 1797 l'arcipelago venne annesso all'Impero Napoleonico per un breve periodo, fino alla cessione delle Province illiriche all'Impero d'Austria, avvenuta nel 1815. Soltanto a partire dalla prima metà dell'Ottocento le Brioni iniziarono a ospitare abitanti di etnia croata, anche se la popolazione delle isole rimase per la maggior parte di lingua italiana fino alla Seconda guerra mondiale, quando iniziò l'esodo. In questo periodo le cave presenti nell'arcipelago fornirono materiali per Vienna e Berlino e con la costruzione di una base navale nel porto di Pola, gli austriaci eressero un'imponente fortezza a Brioni Minore, insieme a fortificazioni minori nelle altre isole.

La k.u.k. Kriegsmarine (marina austroungarica) abbandonò la fortezza e nel 1893 il magnate viennese Paul Kupelwieser acquistò l'intero arcipelago e creò un esclusivo complesso alberghiero. La tenuta comprendeva alberghi di prima classe, ristoranti, spiagge turistiche, un casinò, un porto per gli yacht e divenne un punto nevralgico della vita sociale dell'élite tedesca del Litorale austriaco di Gorizia, Trieste e soprattutto di Pola. Egli, inoltre organizzò regate, corsi di golf e, di pari passo con la fioritura della cultura austriaca, anche vari concerti musicali e concorsi letterari. Le isole Brioni divennero una prestigiosa meta turistica per gli austriaci più facoltosi e furono visitate da membri della famiglia imperiale e da élite aristocratiche europee.

Nel 1918, in seguito alla Prima guerra mondiale le Brioni divennero parte dell'Italia: dal 1921 al 1947 furono incluse nella Provincia di Pola. Karl Kupelwieser tentò di mantenere lo splendore originale ma, quando, nel corso della crisi del 1929, la tenuta entrò in bancarotta, il fondatore si suicidò. Così, nel 1930 le isole vennero acquistate dallo Stato Italiano.

Durante la seconda guerra mondiale l'arcipelago fu sede di un distaccamento della Xª Flottiglia MAS e nel 1945 venne ceduto alla Jugoslavia. Nel secondo dopoguerra l'arcipelago divenne la sede preferita di vacanza del presidente jugoslavo Tito: l'architetto sloveno Jože Plecnik progettò un padiglione in onore del Maresciallo. Almeno 100 capi di Stato esteri e diverse star del cinema (come Elizabeth Taylor, Richard Burton, Sophia Loren, Carlo Ponti e Gina Lollobrigida) visitarono la tenuta di Tito. Tre anni dopo la morte del Presidente, nel 1983, le isole vennero dichiarate Parco nazionale della Jugoslavia.

Con la dissoluzione della Jugoslavia, nel 1991, le isole Brioni passarono sotto l'amministrazione croata ed entrarono a far parte della regione istriana. Il nuovo Stato indipendente vi ospitò un Centro Conferenze Internazionali e con l'occasione vennero riaperti quattro alberghi di Brioni, insieme al Parco Safari, dove trovano posto anche gli animali donati a Tito, fra cui uno dei due elefanti indiani che ricevette da Indira Gandhi, il secondo è morto nel 2010 per un attacco di cuore all'età di circa 45 anni. Il Torneo Internazionale di Polo, avviato nel 1924 da Karl Kupelwieser, è stato ripreso nel 2004.



Il Parco Nazionale delle Isole Brioni comprende 14 isolette che si trovano nella zona sud dell'Istria, nello specchio di mare nei pressi di Pola.
Dichiarato Parco Nazionale nel 1983, le Isole Brioni sono un'oasi naturale ancora intatta, in gran parte disabitate. Solo Veliki Brijun, l'isola maggiore, ospita diverse strutture ricettive ed è luogo di turismo da più di un secolo.

Brioni Maggiore è l'isola più grande di tutto l'arcipelago. Fu colonizzata da Romani e bizantini, prima di essere devastata dai veneziani (che disboscarono l'isola per prendere il legno con cui costruivano case, chiese e ponti di Venezia), dalla peste e dalla malaria. A metà del 1800 l'isola era disabitata quando Paul Kupelwieser, un'industriale di Merano, aiutato da alcuni specialisti, trasformò Brioni Maggiore in un'oasi eccezionale.
Piantò una foresta e vi portò mufloni, cervi, zebre, antilopi, lama. Creò sentieri e radure, fino a quando l'isola tornò perfettamente abitabile. L'aristocrazia asburgica cominciò ad amare Brioni Maggiore e prese d'assalto ville ed hotel di lusso che nascevano senza sosta sull'isola.
Nel 1947 il Maresciallo Tito fece costruire una residenza estiva e nel 1983, 3 anni dopo la sua morte, l'isola venne dichiarata Parco Nazionale. Oggi Veliki Brioni, l'isola Maggiore, è l'unica abitata e che si può visitare.

Sulle isole Brioni sono presenti diversi siti archeologici e culturali: è possibile visitare il museo archeologico, i resti di due ville romane del II secolo d.C., le rovine di un castello bizantino e la chiesa di Santa Maria, risalente al XIII secolo, che fu costruita dai templari. Inoltre vi sono delle fortificazioni dell'Età del bronzo che testimoniano un antico insediamento nell'isola riconducibile al XIV secolo a.C.. Oltre a ricche esposizioni di reperti archeologici, nei pressi di questi siti sono state allestite mostre di storia naturale e di arte.

Nell'isola di Brioni Maggiore sono state scoperte oltre 200 impronte di dinosauri in quattro siti: tali testimonianze risalgono al periodo Cretaceo, dal quale prende il nome il Parco Cretaceo delle Brioni.

A Brioni Maggiore si possono osservare numerose specie di piante mediterranee o esotiche (tra cui numerose mangrovie), oltre ad una fauna piuttosto varia composta tra l'altro da daini, mufloni, scoiattoli, lepri.



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