martedì 15 dicembre 2015

MARE DI BERING



Il Mare di Bering è una sezione dell'Oceano Pacifico settentrionale, tra l'Asia e l'America Settentrionale. Il limite meridionale è posto lungo una linea che unisce l'arcipelago delle Aleutine alla penisola di Kamcatsk (Kamcatka) passando per l'isola di Bering (arcipelago del Commodoro); quello settentrionale, col Mare dei Cukci (Mar Glaciale Artico), lungo la linea che, in corrispondenza allo stretto di Bering, unisce capo Dežnev con Capo Principe di Galles (66º30´N). Le coste, montuose sul lato occidentale, più basse su quello orientale, si articolano nei golfi dell'Anadyr, di Karaginski, di Norton, di Bristol e in numerose baie minori. Il Mare di Bering, in cui affiorano le isole di San Lorenzo, San Matteo, Nunivak e Pribilof, ha acque poco profonde a N e a E, in corrispondenza dell'ampia piattaforma continentale americana; il settore meridionale, invece, si deprime in una profonda fossa che tocca i –4191 m poco a W delle Aleutine. La salinità delle acque superficiali varia dal 32-33‰ a S, al 26-29‰ a N, in prossimità delle foci dei fiumi Anadyr e Yukon; con la profondità, aumenta anche la salinità, che raggiunge il 34-35‰ a –3000 m. Nonostante che il rigido clima sia leggermente addolcito dalla vicina corrente calda del Giappone (Curoscivo), la temperatura delle acque diminuisce con l'aumentare della latitudine e della profondità e nella stagione invernale estesi banchi di ghiaccio coprono il settore settentrionale del mare. L'ampiezza della marea presenta valori medi di 2-3 m eccetto che nel golfo di Bristol, dove tocca punte di 7 m. Il settore occidentale del Mare di Bering è percorso da una corrente fredda che si dirige in senso NE-SW dal golfo dell'Anadyr verso l'Oceano Pacifico. Un ramo lambisce le coste orientali della penisola di Kamcatka e si porta nell'Oceano Pacifico dando origine alla corrente delle Curili (Oyashio), mentre l'altro ramo volge verso N. Porti principali sono Anadyr, Providenija e Nome. Avvistato da Dežnev nel 1648, fu così chiamato in onore di V. J. Bering, che l'attraversò nel 1728. In russo, Beringovo More.



Lo stretto di Bering è uno stretto marino tra capo Dežnëv, il punto più a est del continente asiatico, e capo Principe di Galles, il punto più a ovest del continente americano, dividendo quindi l'Alaska dalla Russia. È largo circa 91 chilometri, con una profondità compresa tra 30 e 50 metri.

Lo stretto unisce il mar dei Cukci (parte dell'Oceano Artico) a nord con il mare di Bering (parte dell'Oceano Pacifico) a sud.
Le isole Diomede si trovano esattamente in mezzo allo Stretto di Bering.

Sono state avanzate proposte per costruire un ponte attraverso lo stretto, che unirebbe la Siberia con l'Alaska, chiamato da alcuni il Ponte Intercontinentale della Pace. Altri hanno proposto di costruire un tunnel sotto allo stretto.

Durante le ere glaciali, l'area dello stretto emergeva dalle acque formando un ponte di terra, detto Beringia, che poteva essere attraversato a piedi. I primi esseri umani arrivarono nel continente americano in questo modo durante l'ultima era glaciale, e si diffusero successivamente verso sud.

Il collegamento fisico fra l'Asia e il Nordamerica attraverso lo stretto di Bering sembrò divenire realtà nel 1864 quando una compagnia telegrafica russo-americana predispose la costruzione di una linea di comunicazione per connettere l'America con l'Europa attraverso l'ovest. Tale progetto fu però abbandonato in virtù dei buoni risultati registrati dal collegamento sottomarino sotto l'Atlantico inaugurato nel 1866.

Nel 1956 la Russia propose la redazione di un piano congiunto finalizzato a riscaldare le acque dell'Artico e sciogliere così alcune formazioni glaciali. Il progetto mirava alla costruzione di una diga lunga 89 km lungo lo stretto: i flussi di ghiaccio e acqua fredda sarebbero stati confinati a nord della diga e le correnti tiepide avrebbero potuto conseguentemente estendere verso nord, fino alla diga, i loro benefici effetti. Gli esperti USA risposero che nonostante il progetto risultasse fattibile, gli 89 chilometri di diga avrebbero comportato un costo spropositato.

Anche l'adozione di tecnologia ferroviaria "ad alta velocità" sperimentale venne ipotizzata per la costruzione di una linea che congiungesse i due continenti. Nella seconda metà dell'Ottocento infatti lo stretto di Bering fu individuato fra i possibili scenari di applicazione della "aerodromic railway", una ferrovia sospesa progettata dagli ingegneri americani Chase e Kirchner. Anche tale progetto restò allo stadio di mera ipotesi.

Un altro collegamento ipotizzato era rappresentato da un ponte che congiungesse le sponde di Alaska e Siberia. Nonostante le evidenti difficoltà tecniche, politiche e finanziarie, la Russia ha autorizzato nel 2011 un finanziamento di 65 miliardi di dollari statunitensi per il progetto di un tunnel sullo stretto facente parte dell'ipotizzato collegamento transcontinentale "TKM-World Link". Qualora completata, tale opera, lunga 103 km, rappresenterebbe il più lungo ponte al mondo.


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