domenica 6 dicembre 2015

L'ACQUA DI MARE



In tutto il mondo si sono sempre utilizzate le virtù medicinali dell'acqua salata (non solo di mare).

L'effetto principale dell'acqua di mare è disintossicante.

L'acqua di mare penetra attraverso la pelle quando facciamo un bagno e la respiriamo quando camminiamo sulla spiaggia.

Un bicchiere di acqua di mare diluita con tre bicchieri di acqua normale, di "acqua dolce"è la miglior bevanda dissetante. Possiamo aggiungere un po' di succo di limone.
È una bevanda importantissima per gli sportivi, per gli atleti (i ciclisti di alto livello la bevono).

In Spagna (ed anche in Italia) si usa da sempre l'acqua di mare per preparare alcuni piatti tipici, ne esalta il sapore, ma cucinata perde le sue migliori proprietà medicinali.
Quando si scalda oltre i 45 gradi, non perde nessun elemento chimico bensì le proprietà curative che non derivano dalla sua composizione chimica.
Il sale comune(raffinato), come lo zucchero, sono prodotti chimici e non si dovrebbero usare nel cibo, è meglio l'acqua di mare.

In Francia si usa molto per curare le ernie al disco. Tutte quelle che non sono state operate si curano perfettamente con iniezioni  sottocutanee effettuate a 10 cm dalle vertebre interessate.

La superficie del pianeta è ricoperta per 2/3 dal mare che è composto dall’elemento indispensabile per la vita che è l’acqua di cui nonostante gli innumerevoli studi non si conoscono ancora tutte le proprietà (ad es. la capacità di acquisire la frequenza elettromagnetica degli elementi con cui viene a contatto tanto importante in omeopatia).

Si  parla da anni dell’importanza della conservazione delle grandi foreste tropicali come polmone per la produzione di ossigeno tramite la captazione dell’anidride carbonica a mezzo della fotosintesi clorofilliana, ma in realtà la maggior produzione di ossigeno è avvenuta e avviene ad opera del fitoplancton presente negli oceani.
Il termine fitoplancton deriva dal greco (phyton = pianta e planao = vagare) ed è costituito da piante unicellulari capaci di fotosintesi. La fotosintesi è il processo con cui questi organismi captano l’energia solare (energia elettromagnetica pura) per trasformare anidride carbonica e acqua in carboidrati (fondamentale nutrimento) con produzione di ossigeno, per cui è essenziale per tutti gli organismi viventi del mare. E’ quindi il fitoplancton che ha costituito la riserva di ossigeno atmosferico della terra sin dalla sua origine oltre 3 miliardi e mezzo di anni fa e tuttora contribuisce alla sua produzione.
Nessuno sa quante specie di fitoplancton esistono ma si valuta che siano alcune migliaia  e numerosissime a scalare fin negli strati più profondi fin dove arrivano i raggi solari (circa 200 m) e a profondità maggiori in uno stato di quiescenza. Ogni anno queste masse immense di microrganismi insieme alle foreste estraggono dalla atmosfera circa metà dell’anidride carbonica liberata dall’uomo abbattendo l’effetto serra di cui tanto si parla attualmente.



Nel 1965 il ricercatore Bob Guillard identificò una nuova specie di alghe azzurre conosciute oggi come cianobatteri cioè una via intermedia fra batteri e piante capaci di compiere fotosintesi (Synechococcus),del diametro di 1 micron circa, con una diffusione talmente grande da costituire delle chiazze rosse sul mare.

A cavallo degli anni novanta il dr. John Martin direttore dei Landing Marine Laboratories scoprì l’importanza del ferro nella crescita del fitoplancton e sostenne che si poteva combattere l’effetto serra inseminando l’oceano antartico con 300 mila tonnellate di Fe incontrando forti resistenze da parte di molti altri ricercatori.
Il fitoplancton ha bisogno di Fe soprattutto per produrre la clorofilla che serve per assorbire l’energia solare e per altri importanti processi metabolici.
La vera esperienza che confermò l’ipotesi del dr. Martin avvenne nel 1995 dopo altra esperienza con risultato insoddisfacente nel 1993 anno della morte del ricercatore, ad opera dei suoi successori : Coale, Johnson, Fitzwater, Gordon e altri oceanografi .
In 3 somministrazioni nell’arco di una settimana versarono in un’area del Pacifico equatoriale 500 Kg di Fe e seguirono l’area alla deriva per 1.500 Km. Il tasso di crescita del fitoplancton raddoppiò aumentando la concentrazione di clorofilla e il colore dell’area inseminata passò da azzurro chiaro a verde scuro.
Il risultato del test lasciò i ricercatori sbalorditi e perplessi in quanto non si sapeva e non si sa cosa può accadere facendo la stessa esperienza su larga scala: teoricamente si potrebbe innescare in breve tempo una glaciazione oltre all’impatto sull’intero ecosistema della vita marina, per cui la tecnica salvo limitate esperienze successive, fu accantonata riservandola eventualmente all’impiego nel caso l’effetto serra dovesse raggiungere livelli insostenibili per l’uomo. Il problema principale è che l’inseminazione massiva dell’oceano con Fe non è un processo controllabile e prevedibile come effetto globale…..

L’Acqua di Mare diluita contiene quasi la medesima concentrazione di minerali e di elementi in traccia del plasma sanguigno, mentre il suo contenuto di sodio equivale a quello del sangue.

La "Talassoterapia" è basata sul lavoro del biologo/fisiologo francese Rene Quinton; egli dimostrò che l'acqua di mare, adeguatamente formulata e in determinate condizioni, è virtualmente identica al plasma sanguigno dei mammiferi. Con l'assistenza di molti eminenti medici, agli inizi del '900 egli impiegò con successo l'acqua di mare come agente di guarigione su pazienti in Francia e in Egitto.
A quei tempi il cancro era pressoché sconosciuto, tuttavia molte altre patologie reagivano alle iniezioni di acqua di mare diluita - un vero e proprio "plasma marino" in grado di rimineralizzare un organismo malato, normalizzarne il livello di pH (acido-alcalino) verso il basico e bilanciarne gli elettroliti, correggendo in tal modo la causa prima di molte patologie rigenerando il "terreno interno", come lo definiva Quinton.

Il rapporto comprendeva fotografie dei pazienti prima e dopo il trattamento.  Bambini strappati ad una morte ormai prossima per colera ed altre cause; corpi cadaverici ricondotti ad una sana prosperosità; superfici cutanee escoriate ed essudanti a causa di eczemi rese lisce ed esenti da lesioni... tutto grazie al potere dell'acqua di mare; questo straordinario plasma marino si dimostrò capace di guarire molti flagelli dell'inizio del ventesimo secolo, come ad esempio la tubercolosi.
Storicamente l'acqua dell'oceano (plasma) ha avuto numerose applicazioni, basale sul concetto di rinnovamento, purificazione e rigenerazione dell'ambiente dei fluidi interni, nonché sul mantenimento dell'equilibrio dell'organismo. Si è dimostralo un elemento di sostegno e rigenerazione delle funzioni cellulari.



Molti ricercatori, fra cui il Dr. Joel Wallach, sostengono che l'assenza di un singolo minerale necessario all'organismo può determinare sino a 10 diversi sintomi patologici. Naturalmente per la maggioranza delle patologie umane gran parte della medicina moderna ascrive ancora la responsabilità ai germi e alla genetica, cosicché la teoria della "carenza di minerali" viene solitamente trascurata. Tuttavia il Dr. Wallach ritiene che una comune patologia cardiaca, la cardiomiopatia - la quale ha provocato il decesso di innumerevoli soggetti, compresi atleti professionisti ed esperti di cardiologia, o li ha costretti a mettersi in lista d'attesa per un trapianto cardiaco - è provocata da nient'altro che una carenza del minerale in traccia selenio, e può essere curata o prevenuta investendo pochi centesimi al giorno in integratori di tale elemento.

L'acqua di mare contiene ogni minerale noto, ordinario e in traccia, in forma organica e secondo le adeguate proporzioni necessarie ai tessuti umani - agente curativo e rivitalizzante, si trova lì in bella vista da sempre.

Sono stati condotti test su cani randagi, allo scopo di collaudare plasma oceanico (acqua dell'oceano diluita, filtrata a freddo) come sostitutivo per le trasfusioni. In un esperimento Rene Quinton e il suo team medico hanno drenato tutto il sangue di un cane, sostituendolo con acqua di mare isotonica (diluita). Ci si immagina che il cane sia morto subito, invece è sopravvissuto.
Il secondo giorno dopo la trasfusione il 50 per cento dei componenti del sangue avevano fatto la propria ricomparsa.
Il quarto giorno quasi il 100 per cento dei componenti del sangue mancanti era ripristinato in quella che sembrava essere la dimostrazione di una trasmutazione biologica (un esempio da un elemento ad un altro).
Non solo il sangue si è completamente rigenerato, ma poco tempo dopo la procedura il cane saltellava di qua e di là come un cucciolo con maggiore vitalità di prima;  è vissuto per molti altri anni.
Provate solo ad immaginare cosa significherebbe per il mondo un abbondante, sicuro ed efficace sostituto delle trasfusioni di sangue: nessun effetto collaterale, nessuna necessità di compatibilita’ sanguigna né di screening di elementi patogeni; inoltre sarebbe un vero e proprio plasma dotato di comprovale proprietà terapeutiche !

La Prima Guerra Mondiale si frappose alla ricerca medica e Quinton venne richiamato alle armi; morì nel 1925. Tali eventi interruppero in qualche modo la persistenza degli ospedali e delle cliniche che praticavano la Talassoterapia, presenti in notevole quantità.
Ad ogni modo, la terapia fu portata avanti dai collaboratori medici e dai ferventi seguaci di Quinton e, dopo la Seconda Guerra Mondiale, in molti paesi attraversò un periodo di rinnovata vitalità.
Nel 1969 furono replicati degli esperimenti su animali, nei quali si impiegò l'acqua di mare come sostituto nella trasfusione e che determinarono risultati analoghi; tuttavia da allora la "talassoterapia" si utilizza come procedura terapeutica su pazienti, per lo più come trat­tamento fondamentale per patologie degenerative croniche; inoltre ha acquisito una certa notorietà in veste di integratore liquido completo e prontamente assimilato di minerali ordinali e in traccia, con finalità di rimineralizzazione, disintossicazione, come fonte energetica e di rimedio allo stress.

Non sono mai stati tentati esperimenti di trasfusione su esseri umani.
Quanto alle proprietà terapeutiche dell'acqua di mare, nell'attuale limitante e restrittiva visione medica si fa riferimento ad essa unicamente come "bibita minerale".
Qualora il termine "cura" venisse pronunciato o scritto in relazione ad una marca commerciale, tale "infrazione" risulterebbe giuridicamente sanzionarle. Solo un farmaco, tossico per sua stessa natura, può essere definito "curativo".
Nessuno studio autorizzato dalla FDA (Ente statunitense preposto al controllo alimentare e farmacologico) sull'efficacia del trattamento con acqua di mare per le malattie verrà mai finanziato o pubblicato in quanto, come stabilisce l'agenzia governativa, un integratore può essere studiato unicamente in relazione al proprio fattore di "riduzione del rischio" di contrarre un patologia e non come cura per la patologia effettiva.



Si può assumere l'acqua di mare per via orale o tramite iniezione. Tuttavia procurarsi tale elemento non è semplice; sono richieste competenze, cautela e attrezzature apposite. L'acqua di mare presenta diversi tipi di composizione, a seconda della distanza dalla costa, del clima e della vegetazione marina, e non può essere prelevata a caso.
Nel corso dell'intero processo dall'oceano alla bottiglia l'acqua di mare non può venire a contatto con metallo; deve essere preservata fredda, poiché il calore ne vanifica le corroboranti proprietà viventi. Deve essere trasportata e conservata in contenitori di vetro o di plastica per uso alimentare; quindi deve essere controllata e purificata a freddo, secondo una modalità che la protegga da alterazione e mantenga il suo stato di soluzione viva.

Nel suo stato originario e primitivo l'acqua di mare presentava solo un terzo del contenuto salino attuale, un aspetto tuttora rispecchiato dal contenuto salino di sangue e lacrime.
Nel corso del tempo gli oceani sono diventati più concentrati ed ora le loro acque sono troppo salate per essere ingerite in grandi quantitativi. Per utilizzare l'acqua oceanica come plasma sanguigno essa deve essere diluita con acqua ultrapura sino a raggiungere la medesima concentrazione del plasma stesso: nello specifico, nove grammi di sali per litro.
Posto che i fruitori non presentino sensibilità al sodio, come perfetto integratore di minerali può essere consumata oralmente in forma diluita o concentrata - ma solo in piccole quantità, ad esempio un'oncia (0,03 litri) alla volta, se necessario più volte al giorno.

Ad ogni modo, è estremamente importante diluirla con pura acqua sorgiva ad uso domestico, dato che, in base a determinati studi, l'acqua additivata con cloro ha sull'acqua oceanica il medesimo effetto dannoso che ha sull'organismo umano.
I Francesi seguono la prassi corretta; invece di aggiungere alla loro acqua potabile additivi (di scarsa qualità), la integrano con ozono.

Per la scienza moderna le precise proprietà dell'acqua di mare restano un mistero. Nonostante la nostra grande competenza tecnica, la natura complessiva dell'acqua di mare sfugge all'analisi.
Essa presenta alcune qualità viventi che superano la somma delle sue parti; non è possibile prosciugarla e ricostituirla o sintetizzarla in un laboratorio chimico, Il grande scienziato francese Antoine Béchamp considerava il sangue come una sorta di tessuto fluido piuttosto che un semplice elemento liquido.

Inoltre l'acqua di mare ha qualcosa che la rende superiore alla "semplice acqua". Sostiene la vita, come ha dimostrato il premio Nobel Alexis Canali, il quale per oltre 26 anni ha tenuto in vita immerso in acqua di mare un pezzo di cuore di pollo, con l'unico accorgimento di sostituire quotidianamente il liquido per eliminare le scorie metaboliche.

In realtà, si potrebbe di fatto affermare che abbiamo interiorizzato l'oceano dentro di noi e che questo medium ricco di sostanze nutritive è la sorgente della vita; ogni cellula dell'organismo è immersa e si alimenta in essa.
L'acqua raccoglie e porta via i prodotti di scarto del metabolismo cellulare; ha una forza vitale - diversa da quella della soluzione salina presente negli appositi sacchetti degli ospedali, la quale non è altro che una soluzione di sale alimentare da tavola e semplice acqua.
Il sale da tavola raffinato ha ben poche corrispondente con il sale marino grezzo, non raffinato e ricco dei minerali che dovremmo utilizzare, e il nostro organismo ne paga le conseguenze.

L’acqua di mare ha svariate proprietà, da quella antimicotica e antibatterica a quella rivitalizzante e detergente.  Per questo numerose sono le sue applicazioni: viene utilizzata per bagni, docce, inalazioni, areosol, irrigazioni e nebulizzazioni. I benefici derivano principalmente dal plancton, che ha un considerevole effetto antibatterico, e dal contenuto di sale presente nell’acqua di mare. Purché non inquinata, può essere impiegata oltre che per uso esterno, anche per uso interno per curare o prevenire molti disturbi. L’uso terapeutico più diffuso della talassoterapia è per combattere l’artrosi, le infiammazioni muscolari e i problemi a carico dell’apparato respiratorio. Ancora più validi risultano i  trattamenti che combinano acqua di mare con elioterapia, specialmente efficaci per le affezioni che riguardano l’apparato cardiocircolatorio. Anche solo immergersi in mare per una ventina di minuti al giorno fa bene, poiché ci permette di inalare iodio e oligoelementi.

Da un punto di vista della bellezza, oltre ai vantaggi di una corretta esposizione al sole – da effettuarsi sempre con l’adeguata crema protettiva, anche l’acqua di mare rende la nostra pelle più bella: viene utilizzata infatti per contrastare i problemi di acne e impurità della pelle, poiché ha un elevato potere disinfettante. Inoltre, i sali minerali che sono disciolti penetrano nella pelle, nutrendola e esercitando un’azione batterica, così da prevenire la formazione di punti neri e brufoli. È bene ricordare che l’acqua di mare è ricca di magnesio, che contribuisce al benessere generale del nostro organismo. Muoversi nell’acqua di mare fa anche molto bene ai muscoli, li scioglie e contribuisce a renderli più tonici. Perfetto fare lunghe passeggiate, in acqua oppure sul bagnasciuga con l’acqua che arriva all’altezza dei polpacci: un po’ faticoso forse, ma ne vale certo la pena!



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