mercoledì 21 ottobre 2015

LA CARPA KOI



La parola koi deriva dal giapponese, ove significa semplicemente "carpa" e nella cultura popolare sono simbolo di amore e amicizia. Esse, soprattutto in occidente, hanno diffuso per questo significato la loro figura in molti tatuaggi.

Questo pesce era originariamente presente in Europa Centrale e Asia. La sua abilità di sopravvivere in ambienti ostili e di adattarsi a molti cambiamenti climatici e a diverse temperature dell’acqua permisero alla specie di espandersi a nuovi luoghi, tra cui appunto il Giappone. Mutazioni di colore furono applicate dalle varie diverse popolazioni che vi si trovarono in contatto, prima tra tutte la Cina circa mille anni fa, dove incroci artificiali e mutazioni della Carpa Prussiana portarono allo sviluppo di quello che è oggi il comune pesce rosso.

In Cina la carpa comune veniva, almeno fino al V secolo, allevata come cibo, così come nell’Impero Romano durante il diffondersi del Cristianesimo. Fu dal 1820 che in Giappone si iniziò ad allevare questa specie a scopi decorativi, puntando quindi al colore, nella città di Ojiya, nella Prefettura di Niigata. All’inizio del ‘900 un numero di colori era già stato creato, tra cui il più comune era l’arancione-bianco della Kohaku. Il mondo esterno fu ignaro di questi “variopinti” sviluppi fino a quando le prima koi colorate furono mostrate all’annuale esposizione di Tokyo, nel 1914. A quel punto, l’enorme interesse per le carpe esplose in tutto il Giappone e l’uso di avere carpe colorate nei proprio giardini si estese nel mondo. Oggi le razze più comuni sono vendute in negozi di animali ma, per acquistare quelle di alta qualità, come ad esempio le carpe costosissime menzionate all’inizio, bisogna affidarsi a speciali allevatori giapponesi.

La carpa koi più specificamente nishikigoi (pron. Niscichigoi, Letteralmente "carpa broccata") o carpa giapponese, è la varietà ornamentale addomesticata della carpa comune (Cyprinus carpio).

Le differenti varietà di carpe koi si distinguono per colorazione, decorazione e qualità delle scaglie. I principali colori sono bianco, nero, rosso, giallo, blu e crema. Anche se le varie combinazioni dei colori sono infinite, sono state identificate dagli studiosi delle categorie sommarie di inquadramento dei diversi pesci. La categoria più popolare è la Gosanke, che unisce la varietà Kohaku, Taisho Sanshoku e Showa Sanshoku.

Attualmente si producono anche nuove varietà di pesci. La Ghost koi si è sviluppata a partire dagli anni '80 del Novecento ed è divenuta molto popolare, soprattutto nel Regno Unito. Parallelamente vi sono anche degli ibridi di carpa selvatica e le Ogon koi, che si distinguono per la colorazione metallica delle scaglie. La Butterfly koi (conosciuta anche col nome di Longfin koi, o Dragon Carp) è stata anch'essa sviluppata negli anni '80.




La Kohaku è una Koi dalla pelle bianca, con grandi macchie rosse sul dorso. Il nome significa appunto "rosso e bianco". Essa fu la prima varietà introdotta in giappone alla fine del XIX secolo.
Taisho Sanshoku è molto simile alla Kohaku ma avente la parte del dorso macchiata di nero sumi. Questa varietà venne creata nel 1914 dall'allevatore Gonzo Hiroi, durante il regno dell'Imperatore Taisho. In occidente, il nome viene spesso abbreviato in "Sanke".
Showa Sanshoku (o Showa Sanke) è una carpa nera con macchie rosse e bianche. La prima Showa Sanke venne creata nel 1927, durante il regno dell'Imperatore Showa. In occidente il nome viene solitamente abbreviato in "Showa".
Tancho è una carpa bianca con una sola macchia rossa sulla testa. Essa venne prodotta in giappone perché riprendeva la bandiera nazionale.
Chagoi, letteralmente Color the è una carpa dal colore bronzo chiaro con alcune ombreggiature arancio. Famosa per la propria tranquillità, ha una personalità amichevole e raggiunge una grande stazza.
Asagi è una carpa koi di colore azzurro nella parte superiore, mentre nella parte inferiore i colori possono essere rosso, giallo chiaro oppure crema. La parola giapponese significa letteralmente "verde acqua chiaro".
Utsurimono è una koi nera con macchie bianche, rosse o gialle. Essa è la specie più antica attestata in giappone anticamente chiamata "con macchie bianche e nere" nel XIX secolo, poi rinominata Ki Utsuri da Elizaburo Hoshino, allevatore di koi nel XX secolo. Le versioni rosse e bianche sono chiamate Hi Utsuri e Shiro Utsuri rispettivamente.
Bekko è una koi con la pelle bianca, rossa o gialla con macchie nere sumi. Il nome giapponese significa "guscio di tartaruga". Le varietà bianca, rossa e gialla sono chiamate Shiro Bekko Aka Bekko  e Ki Bekko rispettivamente. Da non confondere con l'Utsuri.
Goshiki è una koi a tonalità scure (solitamente azzurra) con macchie rosse sul dorso.
Shusui, nome giapponese che significa "verde autunnale", venne creata nel 1910 da Yoshigoro Akiyama, incrociando la carpa giapponese Asagi con la carpa a specchio tedesca. Il pesce non ha scaglie ad eccezione di una singola linea dorsale che si estende dalla testa alla coda. Il tipo più comune si presenta con una colorazione base chiara con i fianchi rossi o arancio (molto raramente gialli) e la linea di scaglie blu sul dorso.
Kinginrin  è una koi con scaglie metalliche. Il nome significa appunto "con scaglie oro e argento" ed è solitamente abbreviato in Ginrin.
Kawarimono è una delle specie più comuni di koi e si presenta solitamente di colore rosso o arancio con delle macchie bianche.
Ogon è una koi metallica di un solo colore piuttosto diffusa, le cui varietà solitamente sono oro, platino o arancio. Esistono anche specie color crema ma sono molto rare. La varietà venne creata da Sawata Aoki nel 1946 da una carpa selvatica che aveva catturato nel 1921 incrociata con una koi. Solitamente questa varietà viene incrociata con la Kinginrin per metallizzare le scaglie e rendere quindi il pesce ancora più particolare.
La varietà Kumonryu è nera con macchie bianche che ricordano delle code di drago arricciate. Sono note per cambiare colore a seconda delle stagioni nel tentativo di confondersi con l'ambiente circostante.
Ochiba è una koi solitamente azzurro/grigia con macchie color rame, bronzo o giallo. La parola giapponese significa "foglie cadute" in quanto il pesce ricorda delle foglie autunnali cadute nell'acqua.
Koromo è un pesce bianco con macchie blu o nere. Tale varietà crebbe a metà del Novecento per la prima volta dall'incrocio tra una Kohaku ed una Asagi. Alcune varietà hanno delle macchie simili a grappoli d'uva di colore scuro.
Hikari-moyomono è una koi con macchie di diverso colore su una base metallica, oppure avente due colori metallici in contemporanea.



Butterfly koi, ibrido di koi avente delle pinne molto sviluppate che danno al pesce un effetto fluttuante. Il colore varia a seconda delle specie incrociate.
Doitsu-goi originatasi dall'incrocio con carpe tedesche senza scaglie, i tipi più comuni di questa specie hanno una linea unica di scaglie dall'inizio della fronte all'inizio della coda, mentre altre specie presentano una fila di scaglie per ogni fianco per tutta la lunghezza del pesce. Una terza varietà unisce le prime due, mentre una quarta si presenta completamente coperta di scaglie grandi ed è chiamata anche "Armor koi" ovvero "koi armatura" in quanto riprende la forma di un'armatura.

Le koi hanno dei barbigli prominenti sul labbro inferiori che non sono visibili sul classico pesce rosso.
I pesci rossi sono diffusi in Cina da un allevamento selettivo della carpa prussiana con variazioni di colore. Dalla dinastia Song (960 – 1279) si sono create varietà gialle, arancio, bianche e rosso-bianche, a tal punto che oggi il pesce rosso (Carassius auratus) e la Carpa prussiana (Carassius gibelio) sono considerate specie differenti. I pesci rossi vennero introdotti in Giappone nel XVI secolo ed in Europa giunsero nel XVII secolo. Il pesce rosso si è quindi sviluppato parallelamente alla carpa koi sebbene abbia conservato sostanziali differenze con i pesci rossi.

In generale il pesce rosso tende a essere più piccolo di una koi ed ha una grande varietà di forme corporee e pinne differenti. Le koi hanno invece una forma del corpo precisa ma una grande varietà di colorazioni. Le koi hanno inoltre dei barbigli prominenti sul labbro inferiore. Molti pesci rossi come il pesce rosso comune o la varietà cometa o shubunkin hanno forme corporee e colorazioni simili ai koi a tal punto che sono poco distinguibili dalle koi più giovani.

La carpa comune è un pesce molto resistente e anche le koi conservano questo aspetto di specie. Le koi prediligono temperature tra i 15 e i 25 °C; il loro sistema immunitario si indebolisce molto al di sotto dei 10 °C.

I colori sgargianti delle koi costituiscono uno svantaggio nei confronti dei loro predatori naturali come aironi, gatti e volpi.

Le koi sono pesci onnivori e solitamente la loro dieta include piselli, lattuga e anguria. Dotate di una certa memoria, riescono a riconoscere le persone che le nutrono e il luogo ove solitamente ricevono il cibo a tal punto da poter essere allenate a prendere il cibo direttamente dalle mani. Il sistema digestivo delle koi diminuisce durante il periodo invernale e come tale anche la quantità di cibo ingerita in questa stagione diminuisce.

Le koi sono anche tra i pesci più longevi esistenti. Una famosa koi scarlatta chiamata "Hanako" visse 226 anni (c. 1751 – 7 luglio 1977). L'età delle koi si può derivare da un'analisi di laboratorio di una scaglia del pesce e per Hanako questo studio venne fatto nel 1966. Attualmente essa è il vertebrato più longevo al mondo.

Come la maggior parte dei pesci, le koi si riproducono attraverso la deposizione di una serie di uova da parte di una femmina e col successivo passaggio di un maschio per fertilizzarle.

In primavera le koi producono migliaia di uova per ogni singolo pesce che possono essere facilmente separate dal gruppo da parte degli allevatori di modo da scongiurare il fatto che altri pesci possano cibarsi di queste uova. La selezione viene fatta anche in base alle varietà che si vogliono produrre ed alle differenti richieste.

Il carattere molto socievole di questi animali che si muovono in branchi compatti è tale anche nei confronti dell’uomo: allevate in vasca le carpe koi si avvicinano all’uomo, mangiano dalle nostre mani e, meraviglia per i bambini, si lasciano carezzare come fossero un animale da compagnia.

La carpa è estremamente popolare nel tatuaggio tradizionale giapponese:  simbolo di forza d’animo, coraggio, perseveranza e riuscita nelle imprese della vita. E’ inoltre un simbolo della virilità e audacia e in particolare è l’emblema dei fanciulli. Nel giorno della festa a loro dedicata, in maggio, si appendono carpe (realizzate in carta o in tessuto) in cima a un palo o sui tetti delle case. Secondo una leggenda la carpa è il più coraggioso dei pesci, perché risale a nuoto le cascate e accetta con dignità la morte inevitabile. In Giappone si dice che, a differenza degli altri pesci che tentano di fuggire, quando si trova sul tagliere la carpa non trema e rimane immobile, così come affronta la morte un samurai e così dovrebbe fare ogni vero uomo.




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