mercoledì 3 febbraio 2016

LE ISOLE DIAPONTIE



A largo della costa nord occidentale dell’isola di Corfù, tra le 2 e le 7 miglia marine, si trovano 3 piccole isole, veri paradisi del Mediterraneo. Le isole Diapontie, 5 piccoli lembi di terra per lo più sconosciuti e lontani dal turismo di massa.

La più popolare è Erikoussa mentre Mathraki è più selvaggia e Othonoi la più distante da Corfù. Gli hotel sono pochi, molto piccoli, e immersi nella natura selvaggia che le caratterizza. Le spiagge, anch’esse piccole, sono di sabbia fine o di ciottoli.
Erikoussa è l’isola più settentrionale e la più visitata delle isole del piccolo arcipelago delle Diapontie che si trova a largo delle coste nord occidentali di Corfù.
Il porto principale di Erikoussa si trova adagiato tra due piccole colline in una delle due grandi baie dell’isola.
Intorno al porto si sviluppa l’insediamento più importante dell’isola con alcuni negozi, caffetterie, taverne oltre alla farmacia. Poco distante si trova la spiaggia di Stamoleka, una bellissima distesa sabbiosa che si immerge in un mare poco profondo.
La spiaggia Pranghini, dall’altra parte dell’isola, è molto bella e tranquilla e può essere raggiunta con un sentiero attraverso la vegetazione.
Le coste nella parte nord occidentale sono rocciose e scoscese, qui si trova la collina di Sandardo, il punto più alto dell’ isola con i suoi 130 metri d’altezza.
Gli altri piccolissimi centri abitati di questa isola che deve il nome ai cespugli di erica molto diffusi, riki in greco, sono Gritsiatika, Nikolaitika, Tandoulis, Paliokaliva, Soukia, Porta, Dendra e Gitonies e i più vecchi Turi e Kesepatika. Sull’isola si trova l‘argilla generalmente usata dai vacanzieri per maschere di bellezza.
Fino al 2010, amministrativamente parlando, era una comunità autonoma della prefettura di Corfù inclusa nella regione amministrativa delle isole Ionie. Con la riforma dello stesso anno nota come "programma Callicrate" entrata in vigore il 1º gennaio 2011 appartiene al comune di Corfù
La storia vede l'isola di Merlera come possedimento veneziano sin dal XIII secolo, poi dopo un breve periodo sotto la dominazione francese, decretata dal Trattato di Campoformio che aveva assegnato ai transalpini l'Eptaneso, nonché la breve parentesi della Repubblica delle Sette Isole Unite, tra il 1800 e il 1807, il Trattato di Parigi del 1815 stabilì che essa, sempre insieme alle isole Ionie, divenisse protettorato del Regno Unito fino al suo definitivo passaggio alla Grecia avvenuto nel 1864.

Foreste incontaminate e splendide spiagge fanno di Othonoi, anche chiamata Fanò in italiano, l’isola più a occidente di tutta la Grecia, una meta molto amata da molti viaggiatori anche se ancora completamente al di fuori del turismo di massa.
Lunga quasi 6 chilometri e larga 3 e mezzo Othonoi è anche la più grande e la più collinare delle isole dell’arcipelago delle Diapontie, con cime che raggiungono i 400 metri, e offre diverse buone soluzioni per il soggiorno e ottime taverne dove mangiare cibo greco tradizionale e pesce freschissimo.
Othonoi si trova a poco più di 10 miglia al largo della costa nord occidentale di Corfù e solo a 43 miglia al largo del Capo di Otranto, ed è famosa per la favolosa spiaggia di Aspri Ammos. La baia si trova lungo la costa occidentale dell’isola e molti la identificano come il luogo in cui Ulisse nell’Odissea di Omero venne stregato e fatto prigioniero per 7 anni dalla ninfa Calipso.
La baia di Calipso è accessibile solo via mare e oltre a ciottoli bianchissimi troverete la grotta, profonda 100 metri, larga tra i 10 e 15 metri e alta 20 metri, con due entrate, pareti candide verticali e un mare turchese.
L’isola ha ovunque acque cristalline ideali per lo snorkeling, spiagge sabbiose dorate, baie rocciose, calette nascoste e grotte spesso raggiungibili solo in barca. Molto belle anche la spiaggia di Fiki, a nord, dove potrete nuotare e osservare antiche anfore inabissate, e la bianchissima Imerovigli, spiaggia di sabbia finissima sovrastata dall’omonima montagna.
I traghetti che provengono da Corfù approdano al porto di Ammos che si trova all’interno di una bella baia nella costa sud dell’isola. Il paese è carino e ha una bella spiaggia, la baia di Ammos, con acque basse e cristalline. Da qui potete raggiungere il villaggio di Horiò da cui avere una bellissima vista soprattutto al tramonto.




Sull’isola di Othonoi si trovano 13 villaggi sparsi tra gli ulivi, bellissimi i sentieri che attraversano l’isola, e sulla costa nordorientale potrete ammirare i resti di una fortezza veneziana e di un faro risalente al 1872 al di sotto dei quali si trovano degli scogli piatti da prendere il sole e fare il bagno.
È l'isola greca più vicina all'Italia, da cui dista solo 80 km.
Dal punto di vista amministrativo costituisce una delle comunità o frazioni in cui è suddiviso il comune di Corfù nell'omonima prefettura.
Esichio racconta che quando era ancora disabitata, dopo la guerra di Troia vi trovò rifugio Elefenore, re degli Abanti di Eubea che, dopo aver ucciso accidentalmente il nonno Abante era stato costretto all'esilio, ma fu cacciato dall'isola per opera di un drago.
La toponomastica del luogo lascia pensare che l'isola abbia avuto un ruolo nella mitologia omerica, infatti si crede che la grotta della baia di Calipso, un'insenatura sotto il faro più piccolo all'estremo sud dell'isola, sia il luogo in cui Calipso stregò Ulisse e lo tenne prigioniero per sette anni, coincidenze che la pongono come possibile candidata ad isola omerica di Ogigia, mai identificata con certezza.
In tempi moderni, i primi abitanti di Othoni giunsero principalmente dall'isola di Passo e dall'Epiro. Gli othonioti dovettero combattere più volte contro le incursioni dei pirati algerini, infatti al centro dell'isola, sulla collinetta "Kalodiki" ad un'altezza di 217 m., si trova un monumento in memoria degli eventi che ebbero luogo sull'isola nel 1537, quando i pirati guidati dal famigerato Khayr al-Din Barbarossa, dopo una dura battaglia, uccisero un gran numero di isolani.
Fu soltanto dopo la grande battaglia navale di Lepanto, nel 1571, quando la flotta cristiana della Lega Santa sconfisse quella Turca, che fu possibile ripopolare l'isola e viaggiare con maggior sicurezza. I nuovi abitanti provenivano in massima parte da Passo e Parga, con cui condividono molti cognomi.

La storia contemporanea vede l'isola di Fanò come possedimento veneziano, poi dopo un breve periodo sotto la dominazione francese, decretata dal Trattato di Campoformio che aveva assegnato ai transalpini l'Eptaneso, nonché la breve parentesi della Repubblica delle Sette Isole Unite, tra il 1800 e il 1807, il Trattato di Parigi del 1815 stabilì che essa, sempre insieme alle isole Ionie, divenisse protettorato del Regno Unito fino al suo passaggio alla Grecia avvenuto nel 1864.
Dopo il 1850 iniziò un intenso flusso migratorio verso l'Australia e le Americhe.
Durante la Prima guerra mondiale, l'isola di Fanò fece parte di un'imponente sistema di sbarramento del Canale d'Otranto attuato dalla flotta alleata tra Brindisi in Italia, e Corfù sul lato albanese dell'Adriatico.
Tale blocco mirava ad impedire l'accesso al Mediterraneo alle unità dell'Imperial regia Marina austro-ungarica che avrebbero così potuto minacciare le operazioni alleate. Il blocco fu efficace nell'impedire alle navi di superficie austroungariche ad arrischiarsi di uscire dai propri porti dalmati, ma ebbe pochi effetti sui sottomarini con base a Cattaro, fino a quando, nel 1918, venne completato uno sbarramento fisico dell'intero canale d'Otranto con reti e boe ma l'ultimo tentativo di forzamento dello stesso, pianificato dall'ammiraglio in capo della flotta Miklós Horthy, fallì il 10 giugno 1918, quando il gruppo di navi da battaglia partito da Pola con notevole ritardo, fu intercettato dai MAS 15 e 21 della Regia Marina comandati rispettivamente dal capitano di corvetta Luigi Rizzo e dal guardiamarina Giuseppe Aonzo, che affondarono nei pressi di Premuda la corazzata Santo Stefano.

Mathraki è la più piccola e la più vicina alle coste dell’isola di Corfù, a sole 4 miglia, tra quelle dell’arcipelago delle Diapontie.
L’isola è molto pittoresca e sulla sua lunga spiaggia sabbiosa nidificano le tartarughe marine. Il paese di Kato Mathraki, l’unico di tutta l’isola, può essere raggiunto seguendo la strada che si dirama dal porto e qui troverete tutto quello che vi serve per rifocillarvi.
L’isola di Mathraki è lunga e stretta: la costa occidentale è frastagliata e con alte scogliere mentre la costa orientale è pianeggiante e qui si trovano le spiagge.
Molto bella nella parte nordorientale dell’isola la spiaggia di Portello, una distesa di sabbia fine rossa lunga 3 chilometri che si immerge in un mare cristallino poco profondo.
L’isola di Mathraki è attraversata da diversi sentieri che conducono a baie e spiaggette isolate.
Dal punto di vista amministrativo è una ex comunità nella periferia delle Isole Ionie (unità periferica di Corfù) con 297 abitanti secondo i dati del censimento 2001.
È stata soppressa a seguito della riforma amministrativa, detta piano Kallikratis, in vigore dal gennaio 2011 ed è ora compresa nel comune di Corfù.

Isola scelta nell’antichità dal dio del mare Posidone, oggi Paxos è il luogo prediletto dal turismo Vip. Natanti di tutta Europa si danno appuntamento sull’isola per un paio di giorni all’insegna della spensieratezza e della raffinatezza. Servizi ottimi, prodotti locali di ottima qualità, cibo eccezionale, vini unici ed una cornice naturale caratterizzata da piccole baie verdissime dalle acque cristalline fanno di Paxos un meraviglioso rifugio. E’ l’isola in cui il mare svolge un ruolo preponderante.
Case in pietra locale con le finestre che scrutano il mare aperto, sentieri che attraversano gli uliveti, chiesette isolate, mulini a vento, botteghe-osterie locali, sagre popolari e festival di musica classica convivono in tale armonia da fare invidia al più gran regista.


LEGGI ANCHE : http://marzurro.blogspot.it/2016/01/corfu.html




Nessun commento:

Posta un commento

Eseguiamo Siti e Blog a prezzi modici visita: www.cipiri.com .