domenica 14 febbraio 2016
LE CANARIE
Le isole vennero battezzate Canarie (dal latino "canis", cane) viste le grandi quantità di cani selvatici (chiamati ora Presa Canario o Dogo Canario) che popolavano l'arcipelago, fatto reso noto per la prima volta dallo studioso romano Plinio il Vecchio.
Sembra che Fenici e Cartaginesi conoscessero l'arcipelago delle Canarie. A ogni modo il mondo classico le conobbe in modo approssimativo. Sia Plinio il Vecchio sia Claudio Tolomeo ne parlano in maniera sommaria. Si pensa che le Isole Canarie abbiano dato origine al mito greco del Giardino delle Esperidi. Secondo alcuni, l'arcipelago sarebbe quello che rimane della mitica Atlantide, per via della posizione geografico/geologica.
Benché le prospicienti coste africane siano state popolate durante l'Alto Medioevo da genti arabe e berbere di religione musulmana, non risulta che tali popoli abbiano conosciuto le isole Canarie. Un primo contatto diretto avvenne forse in occasione della guerra ispano-genovese condotta da Sancho IV di Castiglia contro il Marocco. Tuttavia, l'avvio di contatti sia pure saltuari è concordemente attribuito al genovese Lanzarotto Malocello, sotto il cui comando, attorno al 1312, approdò una nave sull'isola che da lui prende il nome: non si conoscono con certezza le motivazioni del suo sbarco, ma si è ritenuto che la Repubblica di Genova l'avesse inviato nell'area perché reperisse informazioni circa Ugolino e Vadino Vivaldi, esploratori genovesi che, cercando una via nuova per raggiungere le Indie assai prima della circumnavigazione dell'Africa da parte di Vasco da Gama e della traversata oceanica di Cristoforo Colombo, finirono dispersi. Mentre nel 1341 vi giunse una spedizione di Angiolino de' Corbizi e Nicoloso da Recco: per conto di Alfonso IV del Portogallo i due esplorarono tutto l'arcipelago. L'anno dopo seguiva una spedizione di catalani.
Per la spedizione del 1341 di Angiolino de' Corbizi e Nicoloso da Recco possiamo contare su un reperto di eccezionale importanza: il De Canaria et insulis reliquis ultra hispaniam noviter repertis di Giovanni Boccaccio. In quest'opera vengono descritti i Guanci e viene attestato anche il loro modo di computare. I Guanci, popolazione pacifica, parlavano lingue differenti a seconda dell'isola di appartenenza e incomprensibili tra di loro. Non conoscevano la navigazione ed è possibile che fossero anche etnicamente molto differenti da isola a isola. Quelli incontrati dalla spedizione di cui parla Boccaccio vivevano in Gran Canaria. Erano nudi, salvo per un sottanino di palma, con l'eccezione dei capi, che vestivano indumenti in pelle caprina tinti di giallo e rosso e cuciti con budella. Conoscevano l'allevamento (capre, pecore e cinghiali) e l'agricoltura, coltivando frutta (soprattutto fichi), ortaggi e legumi, frumento, orzo e biade da cui ricavavano farina che però consumavano sciolta nell'acqua, non conoscendo il pane. Vivevano in case costruite di pietre squadrate e legno e imbiancate all'interno. Adoravano una divinità maschile con in mano una palla, la cui statua fu trafugata dalla spedizione e portata in Portogallo assieme ad alcuni degli abitanti. In seguito la popolazione Guanci fu quasi interamente sterminata durante la guerra di conquista operata dai Castigliani dal 1464 al 1496.
Pur prive di risorse, le isole Canarie scatenarono subito il problema del possesso coloniale e nel 1344 ad Avignone papa Clemente VI eleggeva principe delle isole Fortunate don Luis de la Cerda, cugino del re portoghese Alfonso IV.
Nel 2012 hanno avuto inizio le celebrazioni deli VII centenario della scoperta di Lanzarote e delle Isole Canarie da parte del navigatore italiano Lanzarotto Malocello, avvenuta nel 1312. Si sono costituiti due Comitati promotori, uno in Spagna e l'altro in Italia. Il Comitato promotore italiano, presieduto dall'Avv.Alfonso Licata, ha istituito un Comitato Scientifico per lo studio della vita e delle scoperte di Lanzarotto Malocello ed ha realizzato una serie di iniziative pubbliche a scopo divulgativo con il patrocinio morale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, dei Ministeri dei Beni ed Attività Culturali, dell'Istruzione, Università e Ricerca, della Difesa, degli Affari Esteri e del Turismo nonché di alcuni Enti pubblici che ne sono diventati membri quali il Comune di Varazze (che ha dato i natali al navigatore), la Lega Navale Italiana, la Società Geografica italiana, la Commissione Italiana di Storia Militare, l'Associazione Nazionale Marinai d'Italia e il Distretto 108/L del Lions Club International. Per commemorare l'avvenimento è stata coniata una medaglia celebrativa ufficiale realizzata dalla Scuola dell'Arte della Medaglia dell'Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato e pubblicato il libro di Alfonso Licata "Lanzarotto Malocello,dall'Italia alle Canarie" a cura della CISM-Ministero Difesa. La Giunta di Roma Capitale, nell’anno 2012, ad istanza del Comitato promotore, in occasione della ricorrenza del VII centenario, ha dedicato un Parco verde pubblico attrezzato all'insigne navigatore nel quartiere Ostiense. Analogamente la città di Savona, a sua volta, sempre su richiesta del Comitato Promotore, nel 2013 ha dedicato al Malocello un'Area verde attrezzata a parco giochi nella zona del Porto.
Le Isole Canarie formano una Comunità Autonoma facente parte del Regno di Spagna. I suoi abitanti si sentono ponte fra Europa, Africa e America, con una cultura molto ricca e un sentimento di identità proprio. Nel 2011 il sentimento di essere solo canario era soltanto del 14,9%, ma l'Unione africana individua nelle Canarie un futuro possibile membro, definendole "territorio africano sotto occupazione di una potenza straniera". La Spagna si considera però un territorio transcontinentale: le isole hanno formato parte del paese per più di cinquecento anni e i suoi abitanti sono cittadini di pieno diritto.
Come nel resto della Spagna, la società delle Canarie è prevalentemente cristiana, soprattutto cattolica. Tuttavia, l'aumento dei flussi migratori (turismo, immigrazione, ecc) stanno aumentando il numero di seguaci di altre religioni si incontrano nelle isole, come musulmani, protestanti e praticanti di Hinduismo. Religioni minoritarie significativamente importante delle Isole Canarie sono: religioni afro-americane, Religione popolare cinese, buddisti, l'ebraismo e la fede Bahá'í. Esiste anche in una forma di arcipelago nativa neopaganesimo, la Chiesa del popolo guanci.
L'economia è cresciuta rapidamente negli ultimi decenni. Oggi è basata sul turismo, l'agricoltura tropicale, la costruzione e i servizi. I prodotti agrari di maggior peso per l'esportazione sono banane, pomodori, fiori e piante ornamentali, avocado, papaye e manghi. Le isole ricevono circa 12 milioni di turisti l'anno, che muovono a loro volta l'attività immobiliare e vari settori di servizi. Le due isole economicamente maggiori, Tenerife e Gran Canaria posseggono grandi centri pubblici che stimolano e diversificano l'economia, come le due università principali, l'amministrazione e i porti. Gli ecologisti sono preoccupati che le risorse vengano sovrasfruttate e che il territorio sia sempre più occupato dall'intensa attività edilizia.
Le isole sono al di fuori del territorio doganale dell'Unione europea, anche se politicamente sono all'interno dell'UE. Nei documenti doganali sono rappresentate dal codice ISO 3166-1 alpha-2 IC. I beni soggetti alle tasse doganali e all'IVA spagnola, come tabacco o apparecchi elettronici, sono quindi significativamente più economici alle Canarie, così come la benzina, meno cara che nella Spagna continentale. Le isole non hanno un codice nazionale internet separato dal resto della Spagna.
La ZEC, Zona Especial Canaria è una zona di bassa pressione fiscale, attualmente la più bassa d'Europa, nata con lo scopo di promuovere lo sviluppo sociale ed economico dell'arcipelago Canario e diversificare la sua struttura produttiva. La ZEC fu autorizzata dalla Commissione Europea nel mese di gennaio del 2000 e prorogato successivamente sino al 2006 con istanza del governo spagnolo in relazione all'adeguamento della legislazione e regime economico fiscale delle isole Canarie per quanto concerne la ZEC, secondo i termini dell'autorizzazione (Título V de la Ley 19/1994, modificada por el Real Decreto-Ley 12/2006 y desarrollada por el Real Decreto-Ley 1758 / 2007). REQUISITI: investimento di minimo 100 000 euro e la creazione di almeno 5 posti di lavoro nelle Isole di Tenerife e Gran Canaria; 50 000 euro e 3 posti di lavoro nelle altre isole dell'arcipelago.
Non tutte le attività sono autorizzabili come per esempio costruzioni e altre che compromettono l'ambiente e hanno un dannoso impatto ambientale. Attualmente i benefici della ZEC restano in vigore sino al 31 dicembre del 2019, essendo prorogabile solo su autorizzazione dell'Unione europea. L'autorizzazione all'iscrizione nel Registro Ufficiale di Entità ZEC (ROEZEC) aveva un termine del 31 dicembre del 2013. È da considerare il fatto che questa specifica situazione non rientra nelle aree "offshore" e "black list" in quanto viene riconosciuta e autorizzata dall'Unione europea stessa, e in tutti i casi vigono le leggi europee di trasparenza in materia fiscale.
La combinazione di alte montagne, appartenenti all'Europa, e cieli limpidi, ha reso il picco di Roque de los Muchachos (su La Palma, quota 2 450 m) un punto ottimale per il posizionamento di telescopi. Nel 1985 nacque perciò l'Osservatorio del Roque de Los Muchachos, che comprende anche un telescopio italiano, il Telescopio Nazionale Galileo. Anche a Tenerife, sul Pico del Teide a 2 400 m di altezza, è stato creato l'osservatorio astronomico Carlos Sánchez operativo dal 1972.
Il fuso orario delle Canarie è il WET, un'ora indietro rispetto al resto della Spagna.
La cucina delle Canarie è ricca di colori e sapori subtropicali, esotica e multietnica; è caratterizzata da semplicità, varietà, ricchezza di ingredienti, dovuti alla frammentazione del territorio, alla varietà dei prodotti della terra, alla pescosità delle acque, ai numerosi sedimenti culturali che ha ricevuto durante la sua storia. Sapori, odori, preparazioni e colori originali si combinano con quelli arrivati da altri paesi, sia nella cucina tradizionale canaria sia nella nuova cucina creativa delle Isole. La gastronomia canaria è stata influenzata dalla eredità dei Guanci e dalla tradizione latinoamericana, specialmente venezuelana. Infine, si trovano reminiscenze della gastronomia africana continentale.
Il gofio è l'alimento per antonomasia, che dalla notte dei tempi ha accompagnato le popolazioni indigene dei Guanci, fino ad arrivare ai giorni nostri. È fatto di farina ottenuta dall'orzo tostato, ma anche da altri cereali. Viene consumato in diverse forme: mescolato con latte, oppure con miele, si usa anche mangiarlo mischiato a zuppe di legumi o a brodo di pesce, di verdura o carne. Canaria è l'unico posto della Spagna dove si consuma. Tradizionalmente, il gofio si portava in una bisaccia e si impastava al momento con acqua, ottenendo il gofio amasado (impastato).
Il condimento più comune è il mojo, una salsa che può accompagnare una grande varietà di pietanze.
Un altro piatto molto utilizzato, a base di patate cotte con la buccia in acqua e sale, condite con il mojo, prende il nome di papas arrugadas.
Tenerife, Fuerteventura, Gran Canaria, Lanzarote, La Palma, La Gomera, El Hierro sono i nomi terre nate dalla furia infuocata dei vulcani dove la primavera non passa mai, l’aria è dolce, il sole è testardo e la natura fiorisce sempre, ingentilisce rocce, vulcani, plateau lavici, deserti, canyon e coste e picco sull’oceano. dell’inverno.
Circondate da 1.500 chilometri di costa con trame di insenature, baie, scogliere e interminabili dune sabbiose, autentici deserti, ogni isola possiede una varietà di ambienti e paesaggi che, dal mare alla montagna, diventano i luoghi ideali per ogni tipo di vacanza: tintarella, snorkeling, vela, windsurf, sci acquatico, trekking, canyoning, freeclimbing o semplicemente un tour culturale tra i vari borghi, monumenti, musei.
Le spiagge delle Canarie si distinguono tra naturali e artificiali; questo già spiega la molteplicità e la grande diversità degli scenari.
Oltretutto bisogna tenere in considerazione che tutte le isole sono di origine vulcanica, per questo non ci si possono aspettare, benché ve ne siano diversi, unicamente scenari caraibici ed in ogni dove. Per via delle loro origini, la costa naturale può essere caratterizzata da spiagge con sabbia nera, grigia o di color brunito come anche da rocce e colate laviche che si gettano nell'oceano sono scenari (gli ultimi tra l'altro molto suggestivi) che facilmente si vedono alle Canarie e non devono stupire (se non per la loro particolarità) o amareggiare l'amante della battigia e della tintarella il quale potrà comodamente frequentare spiagge più di stile tradizionale se non di stile caraibico o sud americano.
Sulla qualità, trasparenza e suggestività del colore delle acque che caratterizzano le coste e le spiagge delle Canarie non ci si può certamente lamentare o avere brutte sorprese. Quanto sopra sia che l'interesse sia rivolto al solo piacere di frequentare spiagge che suggestivamente possano molto offrire ai propri frequentatori che per tutti coloro i quali si dedicano agli sport (diving, vela, pesca d' altura ecc.ecc.) o semplice attività ludiche sull'acqua.
Quelle naturali, con sabbia scura (nera, grigia e brunita), chiara, dorata o bianca, sono il frutto di classici fenomeni di millenaria erosione sia delle rocce vulcaniche (ecco perché la sabbia scura) che delle barriere coralline. Le sabbie dorate sono anche queste frutto di un naturale fenomeno naturale che durante i millenni ha trasportato e fatto depositare in alcuni punti di costa la sabbia del deserto del Sahara. Volendo utilizzare i medesimi materiali si sono quindi successivamente create delle incantevoli spiagge artificiali prelevando e trasportando con chiatte e navi la sabbia del deserto o prelevandola dal fondo marino. Chiaramente quest'ultime sono molto attraenti, suggestive e pratiche per tutti coloro i quali principalmente cercano il sole, i servizi e la comodità e per questo sono le più conosciute e frequentate.
Le Isole Canarie, in quanto territorio Spagnolo, godono a tutti gli effetti dei riflessi positivi di essere parte dell'Unione Europea; oltre a questo in quanto "Regione Ultraperiferica" hanno da sempre beneficiato di un regime fiscale ridotto rispetto a quello in vigore in Spagna continentale e in moltissimi altri Stati Europei...
Le isole godono di un clima molto mite durante tutto l'anno che può essere però, grazie all'influenza degli alisei, alternativamente molto secco oppure piuttosto umido. Essendo le Isole Canarie in pieno Oceano Atlantico e comunque non troppo vicino all'equatore la temperatura dell'acqua raggiunge i 18 °C nei mesi di gennaio-febbraio (periodo più freddo dell'anno), per poi aumentare fino ai 28 °C nei mesi di luglio-agosto-settembre (periodo più caldo dell'anno).
Sono presenti diverse specie autoctone di flora, come il cosiddetto albero del drago (Dracaena draco), le foreste di laurisilva, pini e palme tropicali, numerosi bananeti, i cui frutti si chiamano plàtanos, più piccoli, sodi e saporiti delle classiche banane, piante grasse di agave, aloe vera e cactus. L'"albero del drago", considerato il simbolo delle Canarie, può raggiungere anche i 20 metri di altezza. Si ritiene che gli esemplari più antichi possano essere addirittura millenari. In particolare il più antico esemplare vivente si trova a "Icod de los Vinos", nella zona nord-orientale di Tenerife. La sua linfa è di colore rosso intenso, e proprio per questo motivo è chiamata "sangue di drago". Essa veniva usata dagli antichi abitanti delle Canarie (gli indigeni aborigeni, Guanci) nei loro riti animisti, e questa pratica era considerata magica. I fiori simbolo delle Isole Canarie sono le buganvillee, (Bougainvillea) e le orchidee. Solo nell'isola di Gran Canaria, proclamata Riserva della Biosfera esistono ben 2.000 varietà differenti di fiori esotici, considerati unici al mondo.
Ricchissima è anche la fauna marina tropicale. I pesci esotici più noti sono il pesce pappagallo, le murene, i pesci volanti, e il pesce civetta. Si posso trovare nelle acque intorno alle isole anche le tartarughe marine e i delfini. Ci sono anche molti tonni, barracuda, aragoste, sardine e al largo dell'Oceano Atlantico si possono incontrare le balene, marlin, pesci vela, ma anche squali, come lo squalo martello.
Le Canarie sono un paradiso per gli uccelli; solo a Gran Canaria ci sono settanta specie diverse di volatili, che si riproducono nell'arcipelago e un gran numero di migratori fanno rotta nelle isole Canarie, dove svernano. Numerosi sono i pappagalli e il canarino è sicuramente l'uccello più rappresentativo delle Isole Canarie.
Particolare menzione meritano le lucertole del genere Gallotia, endemiche delle isole Canarie, che a volte raggiungono i sessanta centimetri di lunghezza.
Una vastissima varietà di fauna e flora, locale e esotica si può ammirare nei grandi parchi di "Loro Park", a Puerto de la Cruz, nell'isola di Tenerife, oppure nell'"Oasis Park" nel sud dell'isola di Fuerteventura, nella località di La Lajita - Pajara, e anche nel "Palmitos Park" nel sud di Gran Canaria, vicino alla località di Maspalomas.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento
Eseguiamo Siti e Blog a prezzi modici visita: www.cipiri.com .