domenica 8 novembre 2015

LE MEGATTERE



Le megattere appartengono alla famiglia Balaenopteridae, che si pensa si sia separata dalle altre famiglie dei Mysticeti all'incirca alla metà del Miocene.

Sebbene chiaramente correlata alle altre grandi balenottere, la megattera è stata l'unica specie del suo genere fin dagli studi di Grey del 1846. Più di recente, analisi di sequenziamento del DNA mitocondriale hanno indicato che le megattere sono più strettamente imparentate con Eschrichtius robustus, unico rappresentante della famiglia Eschrichtiidae, e con la balenottera comune (Balaenoptera physalus) piuttosto che con altre balenottere come la balenottera minore (Balaenoptera acutorostrata). Se ulteriori analisi confermeranno queste relazioni, sarà necessario riclassificare la famiglia Balaenopteridae.

La megattera è stata identificata come baleine de la Nouvelle Angleterr da Mathurin Jacques Brisson nel suo Regnum Animale del 1756. Nel 1781, Georg Heinrich Borowski descrisse la specie, convertendo il nome dato da Brisson al suo equivalente latino Balaena novaeangliae. All'inizio del XIX secolo Lacépède spostò la megattera dalla famiglia Balaenidae rinominandola Balaenoptera jubartes. Nel 1846, John Edward Gray creò il genere Megaptera, classificando la megattera come Megaptera longipinna, ma nel 1932, Remington Kellogg riportò l'epiteto specifico a novaeangliae, latinizzazione di quello utilizzato da Brisson. Il nome generico Megaptera deriva dal greco méga-/µa- "grande" e pterón/pte "ala", in riferimento alle loro grandi pinne pettorali; l'epiteto specifico si riferisce probabilmente ai frequenti avvistamenti di megattere al largo della costa del New England (Nuova Inghilterra) che avvenivano ai tempi di Brisson.

L'animale presenta un corpo allungato, ma piu robusto rispetto ad altri balenotteridi come la balenottera comune o la balenottera azzurra.
Il capo è allungato, idrodinamico, compresso dorso-ventralmente, e spesso ricoperto da molte protuberanze e da colonie di cirripedi (i denti di cane).
La gola è percorsa dai cosiddetti solchi golari. La pelle della gola forma cioè pieghe parallele che si estendono in direzione muso-coda. Questi servono alla megattera per poter ampliare la capacità della bocca, in modo da poter filtrare un maggior volume d'acqua.
La caratteristica morfologica principale e maggiormente identificativa dell'animale è la lunghezza delle pinne pettorali, che posson misurare fino a 5mt. Il margine delle pinne pettorali e della caudale non è mai liscio e uniforme, ma presenta protuberanze distintive.
La pinna dorsale è ridotta a una bassa gobba carnosa.
L'animale risulta di colore grigio scuro, tranne che per le pinne pettorali e la parte inferiore della pinna caudale, che sono invece bianche.

La megattera vive nei mari tropicali e polari, prediligendo le acque vicino alla costa.
Per spostarsi dalle acque calde alle acque fredde le megattere compiono lunghissime migrazioni in piccoli branchi di 15 individui al massimo. Questo perchè in inverno, quando le acque polari sono troppo fredde e coperte di ghiaccio, gli animali si spostano verso acque calde per riprodursi. Quando i cuccioli son cresciuti ed è tornata l'estate, gli animali si spostano nuovamente verso i poli ove trascorreranno mesi alimentandosi.
Le megattere si nutrono di invertebrati e piccoli pesci che catturano con una tecnica peculiare detta "rete di bolle". Avvistato un banco di pesci le megattere lo circondano e vi nuotano attorno emettendo bolle dallo sfiatatoio. Così intrappolati dalle bolle i pesci non han via di fuga; le megattere si immergono e emergono a bocca spalancata, raccogliendo così i pesci raggruppatisi.
Le megattere tra tutti i misticeti son quelle che compiono il maggior numero di "acrobazie": si rotolano, sbattono le pinne sull'acqua, emergono col muso come a volersi guardare attorno, e, unico caso tra i misticeti, sono in grado di saltare completamente fuori dall'acqua.


Le megattere comunicano per mezzo di suoni a bassa frequenza. Questi sono molto caratteristici poichè son organizzati in canti altamente strutturati e complessi.
Ogni canto è costituito da un minimo di due a un massimo di nove temi diversi che si susseguono in un ordine preciso. Ogni canto può durare da pochi minuti a un'ora e mezzo.
In qualsiasi bacino oceanico le popolazioni di megattere intonano lo stesso canto. Con il trascorrere del tempo il canto si modifica gradualmente e tutte le megattere, in tutto il mondo, seguono contemporaneamente questo mutamento.
I canti vengono utilizzati dai maschi durante la stagione riproduttiva, e son richiami molto efficaci, poichè possono esser uditi da una megattera anche a migliaia di km di distanza.

La megattera è un animale sociale che vive in piccoli gruppi che stagionalmente migrano dal polo dove si recano per nutrirsi, alle acque tropicali per accoppiarsi e riprodursi. Sono quindi animali migratori: in primavera, in estate ed in autunno vivono nelle acque dei poli e passano il tempo a nutrirsi mentre d'inverno si recano nelle acque calde dei tropici dove si accoppiano e fanno poi nascere i piccoli.

E' stato osservato che la megattera tende a dare dei violenti colpi nell'acqua con le pinne pettorali e a fare grandi tuffi sollevandosi fuori dall'acqua e poi ributtandosi sulla schiena. Non si sa di preciso il significato di questo rituale forse sono dei segnali per gli altri membri del gruppo.

Durante le migrazioni tengono un'andatura media di 3-14 km/h ma possono arrivare anche a 27 km/h. In genere le madri con i piccoli sono molto più lente rispetto a quelle che viaggiano da sole.

La megattera presenta due sfiatatoi che servono al cetaceo per respirare. Durante l'espirazione dagli sfiatatoi zampilla un getto d'acqua che può raggiungere un'altezza di 3 m. Riesce a stare in immersione fino ad un massimo di venti minuti.

L'accoppiamento della balena megattera avviene nelle acque calde tropicali così come la nascita dei piccoli.

Un aspetto importante è il corteggiamento. E' stato osservato che un maschio intona una sorta di canzone che si sente anche a diversi chilometri di distanza. Non è certo se questo canto serva ad attirare la femmina, è stato solo notato che quando la femmina si avvicina, il maschio smette di cantare.

Non sono rare le lotte tra maschi per una femmina: i due maschi si affrontano a testate e sbattono violentemente le pinne.

La gestazione di una balena megattera dura circa un anno al termine della quale nasce un solo piccolo lungo 4-5 m che viene allattato dalla madre ininterrottamente per circa 5-6 mesi succhiando circa 550 l di latte al giorno. Dopo tale periodo viene svezzato ma continua a restare con la madre ancora per circa un anno. I maschi non partecipano in alcun modo all'allevamento dei piccoli.

La maturità sessuale viene raggiunta intorno ai 4-5 anni ed in genere la femmina entra in estro ogni due-tre anni.

Il cibo delle megattere consiste in krill, ma, a volte, esse mangiano anche dei piccoli pesci e si ha notizia di una di esse nel cui stomaco vennero trovati persino sei cormorani più un settimo nella gola. Questi vennero probabilmente ingoiati accidentalmente, allorché la balenottera si stava cibando dello stesso banco di krill nei cui pressi si trovavano i cormorani. A volte nel loro stomaco sono stati rinvenuti anche dei merluzzi. Quando però le megattere si trovano in acque tropicali, non si cibano quasi mai. Esse si alimentano quasi unicamente in inverno nelle acque più fredde e le loro riserve di grasso vengono accumulate in maniera da bastare per tutto l'anno.

Come avviene per molte altre specie di balene, il peggior nemico delle megattere è l'uomo, seguito dall'orca. Le megattere, per la loro abitudine di seguire la costa e a causa delle loro rotte migratorie fisse, costituiscono una facile preda per l'uomo e, allorché viene iniziata la caccia alla balena, è quasi sempre una megattera ad essere uccisa per prima.

Le megattere sono di solito fortemente infestate da balani e da pidocchi delle balene; uno dei balani Coronula viene di solito trovato in associazione con i tubercoli della testa e delle pinne. È stato più volte notato che queste balenottere quando viaggiavano lungo le coste dell'Africa meridionale verso il nord erano fortemente infestate, mentre quelle che ritornavano dalle acque tropicali verso il sud, lo erano molto meno. Si è ritenuto pertanto che nella zona in cui il fiume Congo si getta in mare, le megattere si avvicinassero molto sotto costa, in acque perciò molto meno salate, nelle quali i balani o morivano, o comunque si staccavano.

La megattera è classificata nella Red list dell'IUNC del 2009 tra gli animali a basso rischio di estinzione LEAST CONCERN (LC) in quanto le recenti stime hanno valutato un numero di esemplari pari a 60.000 individui, al di sopra quindi dei criteri necessari per classificarla anche come vulnerabile.
La megattera è stata protetta dalla caccia commerciale nel Nord Atlantico dalla IWC (International Whaling Commission - Commissione internazionale per la caccia alle balene) dal 1955, nel Sud del mondo dal 1963 e nel Pacifico del Nord dal 1966. Le ultime catture a scopi commerciali risalgono al 1968. Pur essendo una specie che è stata pesantemente cacciata (per ricavarne olio per l'illuminazione o come lubrificante, carne ed ossa per ricavarne fertilizzante) oggi la sua popolazione è in netta ripresa. Godono anche di protezioni supplementari, essendo stati istituiti diversi santuari in alcuni paesi del mondo.

La specie è elencate nell'appendice I della CITES (Convenzione sul commercio internazionale di specie di fauna e flora minacciate d'estinzione, nota semplicemente come "Convenzione di Washington" che comprende le specie minacciate di estinzione ed il commercio di esemplari di tali specie è consentito solo in casi eccezionali) e nell'Appendice I del CMS (Convenzione sulla conservazione delle specie migratrici della fauna selvatica, nota anche come Convenzione di Bonn, che elenca le specie migratrici che sono state classificate in pericolo di estinzione in tutto o in una parte significativa del loro aerale e nei confronti delle quali gli Stati devono adoperarsi per tutelare la conservazione o il ripristino degli habitat in cui vivono, attenuando anche gli ostacoli alla loro migrazione).

Oggi solo pochi esemplari sono cacciati nel mondo. Il Giappone, il più grande cacciatore di balene, per il 2009 ha sospeso la caccia alla megattera.

Spesso la megattera viene ferita dalle navi o dalle barche così come viene catturata accidentalmente con le reti da pesca.





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