sabato 7 novembre 2015

LA PENISOLA DELLA KAMCATKA




La Penisola della Kamcatka, anche Camciatca è una penisola lunga 1.250 km situata nell'estremo oriente russo. Ha una superficie di circa 270.000 km².

Fino al 2007 essa era rimasta suddivisa tra due unità amministrative russe (Oblast di Kamcatka e Circondario dei Coriacchi), ma a partire da quello stesso i due territori sono stati riuniti a formare il Territorio della Kamcatka, che però si estende ben al di là della penisola stessa.

A est si affaccia sull'Oceano Pacifico mentre a ovest si trova il mare di Ochotsk. Al largo della penisola si trova la fossa delle Curili con una profondità di 10.500 m.

La vallata centrale e il fiume Kamcatka sono fiancheggiati da ampi massicci vulcanici, composti da oltre 160 vulcani, 29 dei quali sono ancora attivi; l'ossatura della penisola è rappresentata dalla Catena Centrale, culminante nella Kljucevskaja Sopka (4.750 m).

La zona vulcanica e il relativo parco naturale sono stati dichiarati patrimonio dell'umanità dall'UNESCO nel 1996.

Il clima continentale, più freddo al nord, presenta inverni freddi ed estati relativamente calde (fino a 30 °C). I vulcani e i ghiacciai presenti influiscono notevolmente sul clima della penisola, e le primavere calde hanno permesso la sopravvivenza di molte specie altrove decimate durante il periodo glaciale. Durante l'inverno la temperatura oscilla tra -10 °C e -15 °C, comparabile alle regioni della taiga, mentre la temperatura media annua sulla costa pacifica non supera i 5 °C.

Nonostante la penisola si trovi alla latitudine della Gran Bretagna, i freddi venti artici provenienti dalla Siberia, combinati alla fredda corrente marina Oya-Shio, fanno sì che la penisola sia coperta di neve da ottobre a maggio avanzato.Un clima abbastanza freddo.

Amministrativamente la Kamcatka fa parte del Territorio della Kamcatka (insieme con parte del continente, le isole del Commodoro e l'isola Karaginskij).

La popolazione è intorno alle 400.000 persone, in assoluta maggioranza russe; la minoranza etnica dominante è quella dei coriachi (una popolazione mongolica siberiana), sono presenti anche i Camciadali. La densità di popolazione è bassissima, dal momento che la già scarsa popolazione è concentrata per una percentuale maggioritaria nella città di Petropavlovsk-Kamcatskij e nelle sue zone suburbane.

Il corvo è un animale venerato da diverse popolazioni della penisola. Considerato come generatore del mondo.




È la terra dei vulcani e dell’estremo est asiatico. Il confine del mondo, dove regna il silenzio assoluto, dove i picchi rivelano riccioli di fumo, dove la valle dei geyser, scoperta solo nel 1941 e riconosciuta dall’Unesco come patrimonio dell’umanità, si apre agli occhi del visitatore in tutta la sua bellezza. La Kamchatka è uno dei luoghi più affascinanti e incontaminati del pianeta. Con i suoi 472mila chilometri quadrati, questa lunga penisola, racchiusa come un grande scrigno tra il Mare dello Stretto di Bering, l’Oceano Pacifico e il Mare di Okhotsk, costituisce l’ultimo, quasi irraggiungibile lembo della Russia nordorientale.
Sede delle basi segrete del regime sovietico durante gli anni della guerra fredda, la Kamchatka è rimasta nascosta al mondo esterno fino al 1989, quando il crollo del comunismo rivelò, finalmente, a tutti la sua incredibile bellezza. La Kamchatka è conosciuta anche come la terra degli orsi, dove non ci sono ferrovie e le strade, quando si trovano, sono a malapena percorribili.

Qui tutto è silenzio, tutto è natura, talmente incontaminata che chi vi giunge si sente quasi un estraneo, completamente fuori dal mondo. Insomma la meta ideale per stare davvero lontano da tutto. Nel suo territorio ci sono ben cinque parchi naturali e oltre 160 vulcani, di cui molti sono attivi. La Kamchatka, colpisce per la sua varietà di paesaggio. Lungo la parte orientale è possibile ammirare i vulcani più imponenti come il Kljucevskij con i suoi i 4.688 metri di altezza e la "cintura" del Toltaci. La sua collocazione geologica la pone sulla cintura di fuoco del Pacifico e ne fa dunque una terra molto viva, con una notevole attività sismica oltre che, per l'appunto, vulcanica.

Ma il fascino della Kamchatka non sembra essere turbato affatto dalle eruzioni. Nei crateri dei vulcani inattivi i laghi che si formano sono di un azzurro intenso come quello di Kurie, nel sud della penisola, e conosciuto come uno dei maggiori centri di produzione di salmone di tutta l’Asia. Oppure la spettacolare caldera di 10 km del vulcano Uzon, con le sue acque calde e fredde. La zona più a nord invece non è ricoperta solo da ghiacciai perenni, ma anche dalla tipica vegetazione della tundra, con muschi e licheni che coprono la base di altri vulcani e la valle dei geyser, e i fiumi lungo i quali cacciano gli orsi bruni.
La Kamchatka è uno dei 42 territori in cui viene diviso il planisfero nel gioco del Risiko.
Per ben due volte la regione è stata sul punto di diventare uno degli Stati Uniti d'America: nel 1867, in occasione della vendita da parte della Russia dell'Alaska agli Usa, anche la penisola era compresa nel contratto, salvo poi esserne scorporata. Nel XX Secolo, un tentativo di fare cassa da parte di Stalin comprendeva la cessione di questo territorio a un miliardario statunitense, con la clausola che però rimanesse comunista, clausola che non venne evidentemente accettata.



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