sabato 12 agosto 2017

LA BAIA DEL SILENZIO



La baia del Silenzio di Sestri Levante è una spiaggia incorniciata da case in tinta pastello e animata dalle barche dei pescatori. Si apprezza al massimo la mattina presto o la sera al tramonto, quando la dimensione più intima ne fa cogliere la magia. Un vero e proprio angolo di paradiso: di sera, con le luci, è un gioiellino, molto romantico; di giorno un posto molto carino per fare un bagno, rilassarsi a prendere il sole distesi sulla sabbia, oppure fare due chiacchiere da uno dei pochi tavolini dei bar sui lati.

Il territorio di Sestri Levante sorge sulla piana alluvionale del torrente Gromolo, a ridosso di un promontorio roccioso che viene solitamente chiamato "l'isola", che, proteso verso il mare, è unito alla terraferma da un istmo e divide la "Baia delle Favole", dove è stato ricavato il porto turistico e il cui nome venne attribuito dallo scrittore Hans Christian Andersen (che soggiornò a Sestri Levante nel 1833), dalla più piccola ma ancora più suggestiva "Baia del Silenzio".

Il clima è temperato, le escursioni termiche limitate. Anche rispetto ad altre località di costa della Liguria, Sestri Levante gode di un microclima veramente particolare, che fa sì che durante il periodo invernale fenomeni comunque poco usuali per queste località, come la neve, siano ancora più rari.

Come molti altri borghi liguri la città sorse a partire dagli antichi popoli chiamati Liguri, più dettagliatamente detti Tigulli, da cui il nome dell'attuale zona geografica chiamata Tigullio.

Anticamente Sestri Levante era costituita da un isolotto che possedeva il promontorio attuale che a sud si trova a strapiombo sul mare. Questo isolotto fu, solamente in età moderna, unito alla terraferma da un sottile istmo formato dai depositi delle numerose e periodiche alluvioni del torrente Gromolo e dall'azione costante del mare.

In epoca romana è testimoniata con il nome di Segesta Tigulliorum o Segeste e divenne un importante centro commerciale, specie per i traffici marittimi; i vicini collegamenti stradali con il passo del Bracco e il colle di Velva permettevano infatti un notevole scambio di materie prime con l'entroterra delle valli Petronio, Graveglia, Vara e con la Lunigiana. In questo centro dalla Via Aurelia si diramava la Via Sara che collegava Sestri a Parma attraversando il passo di Centro Croci.

Il borgo è citato in un diploma del 909 del re Berengario, nel quale si cedeva parte del territorio alla basilica di san Giovanni di Pavia.

Decaduto durante il periodo delle invasioni barbariche, nell'epoca medievale il comune si espanse, allargandosi nella terraferma; precedentemente il nucleo era nato a ridosso del promontorio costruendo una fortezza naturale. Interessata nel 1070 come gli altri borghi del Tigullio dagli scontri navali tra Genova e la rivale Pisa, nel 1072, grazie all'alleanza delle due famiglie Malaspina e Fieschi, la proprietà del feudo fu assoggettata a queste famiglie sottraendolo, di fatto, dall'orbita politica genovese.

Ritornata sotto il controllo politico della Repubblica di Genova nel 1134, fu scelta come capoluogo della locale podesteria dal 1212 sotto la giurisdizione del capitaneato di Chiavari. Nel 1145, Genova acquistò dall'abbazia di San Colombano di Bobbio la parte più alta di Sestri e vi costruì un castello.

Un tentativo di assedio fu avviato dall'esercito di Lucca nel 1327, capitanato dal signore lucchese Castruccio Castracani, ma si concluse negativamente. Riuscirono invece nell'intento i Visconti nel 1365, che, assediato il borgo, costituirono in zona un piccolo dominio territoriale. Sempre in epoca feudale anche Sestri Levante subì la rivalità tra le famiglie guelfe (i Solari) e ghibelline (i De Castello), con notevoli tafferugli locali. Fu la flotta navale della Repubblica di Venezia a tentare un nuovo assalto al feudo sestrese nel 1432, ma con un esito negativo come i toscani cent'anni prima. Danni e saccheggi crearono invece le due successive invasioni da parte dei pirati turchi e saraceni, rispettivamente nel 1542 e nel 1607.



Nel 1797, con la dominazione francese di Napoleone Bonaparte, rientrò dal 2 dicembre nel Dipartimento dell'Entella, con capoluogo Chiavari, all'interno della Repubblica Ligure. Dal 28 aprile 1798, Sestri Levante rientrò nel I cantone, come capoluogo, della Giurisdizione del Gromolo e Vara e dal 1803 centro principale del VII cantone del Gromolo nella Giurisdizione dell'Entella. Annesso al Primo Impero francese, dal 13 giugno 1805 al 1814 venne inserito nel Dipartimento degli Appennini.

Nel 1815 fu inglobato nel Regno di Sardegna, secondo le decisioni del Congresso di Vienna, e successivamente nel Regno d'Italia dal 1861. Dal 1859 al 1926 il territorio fu compreso nel III mandamento omonimo del circondario di Chiavari facente parte dell'allora provincia di Genova.

Dal 1973 al 31 dicembre 2008 ha fatto parte della Comunità montana Val Petronio, fino allo scioglimento della comunità.

Grazie alla bellezza naturale del luogo, Sestri Levante ha un rilevante apporto dal turismo, sia italiano che straniero. Di pregio è il settore balneare, grazie alle due spiagge presenti o alle scogliere tipiche di molte località liguri.

In passato vi era una forte presenza dell'industria. I cantieri navali nella frazione di Riva sono sorti negli ultimi anni dell'Ottocento, diventando ben presto tra i più importanti d'Italia. Nel secondo dopoguerra, complice la vicinanza al triangolo industriale (Genova-Torino-Milano), Sestri Levante ospitava oltre alla cantieristica navale (e il suo indotto) una delle più grandi acciaierie, la F.I.T. (Fabbrica Italiana Tubi), chiusa nel 1982 durante la crisi del settore, la cui area è stata oggi recuperata a uso commerciale. Successivamente gli investimenti si sono orientati sull'edilizia residenziale.

Una tradizione del passato era la costruzione dei leudi, imbarcazioni in legno a vela latina, di cui oggi si trova ancora uno splendido esempio ristrutturato e posizionato a scopo espositivo sulla spiaggia dei "Balin", nella Baia delle Favole.

La Fincantieri, presso il locale stabilimento rivano, ha continuato l'attività dell'importante cantiere navale, costruttore di molte navi militari addette al servizio difensivo della Marina Militare Italiana. Un primo periodo di crisi sfociato nel 1992 causò un ridimensionamento della forza operaia del cantiere navale con ricorso alla cassa integrazione per molti operai e addetti; il cantiere riprese l'attività grazie a nuove commissioni, soprattutto dall'estero. Ulteriori crisi economiche che hanno riguardato pure il settore nautico sono sfociate ancora a partire dal 2008.

La pesca, tradizionalmente importante , ha avuto il suo ruolo molto ridimensionato. Il passo delle acciughe dava, importanti pescate (da qui la sagra del bagnun). Nel 2016 da questo punto di vista è stato un passo eccezionale. Le acciughe sottosale del mar Ligure hanno il riconoscimento del marchio IGP.





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