centro principale è Mitilene.
Lesbo era una colonia eolica, colonizzata nel II millennio a.C.; fu divisa in vari stati oligarchici (tra i sovrani ricordiamo Melancro, Mirsilo, Pittaco). Lesbo fu famosa nell'antichità soprattutto per la sua intensa attività culturale; nel VII sec. a.C. diede i natali a due tra i maggiori esponenti della lirica greca arcaica: Alceo e Saffo. A quell'epoca i principali centri di creazione e propagazione della cultura erano circoli culturali, chiamati Eterìe (quelli frequentati dagli uomini) oppure Tìasi (quelli frequentati dalle donne), nei quali poeti e scrittori, tutti provenienti da famiglie facoltose, si riunivano per discutere riguardo temi comuni ed esprimere liberamente la loro vena creativa.
All'interno di questi circoli elitari, frequentati solo dai loro membri, si respirava un clima di forte armonia e di spiccato senso dell'indipendenza della figura del poeta e della sua superiorità su coloro che non esercitavano l'arte della letteratura. Tanto erano forti i legami che esistevano tra i membri (soprattutto nei tìasi, nei quali le ragazze venivano preparate a diventare future mogli), che, a quanto pare, era diffusa già nell'antichità la credenza (supportata, forse, da Anacreonte) che, all'interno del tiaso, le ragazze consumassero rapporti iniziatici di natura sessuale con le insegnanti; da ciò, il termine "lesbica".
I principali centri dell'isola furono Mitilene, Metimna (Mithymna), Ereso, Pirra e Arisba.
Durante il Medioevo l'isola appartenne all'Impero bizantino. Nell'803 l'Imperatrice Irene, prima donna ad aver governato da sola l'Impero bizantino, vi fu esiliata e, per sopravvivere e potersi mantenere, dovette adattarsi a filare la lana. Morì nell'isola, ma fu sepolta, quale imperatrice che era, nella Chiesa dei Santi Apostoli a Costantinopoli.
Dopo l'aggressione veneziana durante la Quarta Crociata (1202-1204), l'isola passò a far parte del neocostituito Impero latino, ma fu riconquistata dai Bizantini nel 1247. Nel 1355 essa fu assegnata alla famiglia genovese Gattilusi per ragioni economiche e politiche. L'isola fu conquistata dall'Impero ottomano nel 1462 e cambiò il suo nome in Midilli, fino al 1912, quando fu presa dalle forze greche nel corso della Prima guerra balcanica. Nell'isola nacque il famoso corsaro e ammiraglio ottomano Aruj Barbarossa, Sultano di Algeri.
Le città di Mitilene e Metimna sono diocesi fin dal V secolo.
L'isola si trova nel Mar Egeo, a poca distanza dalla piattaforma anatolica.
Ha una forma all'incirca triangolare, con la punta rivolta a nordest. In questo triangolo spiccano due profondissimi golfi, entrambi con apertura a sud, che costituiscono due eccezionali porti naturali.
L'interno è prevalentemente collinoso e culmina con il monte Olimpo (968 m), da non confondere con il più celebre e ben più alto omonimo nella Grecia continentale e altri omonimi sparsi in tutta l'area (Cipro, Turchia ecc.).
La verde isola di Lesbo è una meta estiva popolare senza essere troppo affollata. Qui è il luogo dove è vissuta la poetessa Saffo nel settimo secolo Avanti Cristo. Ed anche Alcaios, un altro poeta antico, e presunto amante di Saffo. Il filosofo Theofrasto nasceva qui nel quarto secolo AC ed il poeta vincitore del premio Nobel Odysseas Elytis proviene anche lui dall'isola. I Greci chiamano l'isola Lesvos o Mytilene, dal nome della capitale. È grande ed ha un paesaggio meraviglioso, da esplorare. Dato che qui c'è una grande base militare dove i giovani greci svolgono il servizio di leva, la vita notturna è abbastanza selvaggia, senza però essere esagerata o estrema come ad Ios o a Kos. Ci sono villaggi molto tranquilli su Lesbo per quelli che cercano pace e quiete.
Lesbo è un'isola vulcanica e nel corso della sua storia ha subito diversi terremoti, e gli storici sostengono, per questa ragione, che molte città dell'isola oggi siano sepolte in mare.
Nonostante la florida vegetazione, non ci sono fiumi di grande rilievo, e nemmeno laghi, anche se si possono trovare alcune cascate nella parte settentrionale dell'isola, in particolare a Evergetoulas, Tenagion, Sedountas e Vourkas nella zona di Plomari e di Almiropotamos a Vrissa.
L'isola ha molte montagne, delle quali la più alta è il massiccio di Lepetimno nel nord, con la cima più alta, Profitis Ilias (968 m.). Le altre montagne sono: Olimbos (967 m.), Psilokoudouno (914 m.), Roditis a Megalohori (845 m.), Kouratsonas (785 m.) tra Vatoussa e Parakila, e Profitis Ilias (799 m.).
La fauna di Lesbo è molto variegata.Le miniere di sale a Kaloni sono residenza permanente di 50 coppie di aironi, oltre ad ospitare saltuariamente altri esemplari di specie avicole, talvolta anche molto rare.
Nelle grotte di Skala, a Eressos, trovano rifugio le foche, ed al monastero di Limonas un paio di foche del Mediterraneo hanno trovato rifugio, mentre nel monastero di Limonas, c'è un'area protetta proprio per gli uccelli selvatici.
Sull'isola abbondano gli uliveti che hanno reso famosa Lesbo per la sua produzione di olio.
I vigneti anche sono molto diffusi, ed in particolare quelli di Plomari sono noti per la produzione di vino di eccellente qualità , oltre che di ouzo, l'aperitivo più diffuso in Grecia.
La coltivazione è favorita dal clima mite dell'isola, umido e mediterraneo con inverni miti. La temperatura media in estate è di 30 C, mentre in inverno si scende a 10° C.
Gli abitanti di Lesbo sono gentili e disponibili, amano gli stranieri e trattano i loro ospiti con affetto e simpatia.
L'isola di Lesbo è unica dal punto di vista architettonico.La facciata delle case sono decorate con belle ringhiere decorate, ed i palazzi più antichi presentano colonne ioniche o doriche, frontoni, facciate monumentali ed archi, spesso impreziositi da antiche statue.
Gli abitanti di Lesbo tengono molto alle loro tradizioni. In molti villaggi, l'albero di Natale è sostituito da un ulivo, e tradizione vuole che la notte di Capodanno i giovani, senza parlare, si rechino a prendere acqua alle sorgenti per poi spargerla nelle case come segno di augurio per i futuro. In altri villaggi, il giorno di Capodanno, gli uomini rompere un melograno all'ingresso di casa, mentre si tiene in mano un ferro: il melograno simboleggia ricchezza e prosperità , mentre il ferro simboleggia la salute.
A Plomari, la gente appende ramoscelli d'oliva alle porte, perchè porti prosperità alle coltivazioni di oliva dell'anno a venire.
A Pasqua, l'arcivescovo beve il vino da una coppa d'argento che in seguito lancia sulla folla: chi prende la coppa vince un premio e uova di Pasqua.
Gli abitanti di Lesbo amano la musica. Durante le feste i gruppi folk suonano musiche allegre, mentre i ragazzi ballano danze tradizionali.
Giacche, pellicce, abiti da donna ricamati, seta, tessuti colorati fanno parte del costume tradizionale di Lesbo.
Tra i lavori artigianali più diffusi la ceramica, il legno intagliato, e lavorazione del rame.
Ad Agiassos si possono trovare veri capolavori in argilla o in legno d'ulivo.
Da ammirare anche i lavori artigianali in pietre dure e argento, le "velentzes", ovvero tessuti ricamati, i tappeti e il lavoro di cesteria.
Fin dall'antichità , Lesbo è stata molto importante anche nel campo della letteratura.
E' stata per esempio la patria di Pittaco, di Arion, un famoso poeta e musicista, dei poeti Saffo e Alceo, cosi come del creatore di drammi Terpandro.
Altre personaggi famosi che provengono da Lesbos: Eftaliotis Argiris, Mirivilis Stratis, Ilias Venezis, il poeta premio Nobel Odysseas Elitis ed il pittore Teofilo.
Il capoluogo dell’isola è Mitilini, costruita ad anfiteatro proprio dove sorgeva l’omonima città antica, con il suo castello bizantino costruito nel XIV secolo che domina la baia dalla collina coperta di pini. All’estremità nordorientale della città si trova l’antico teatro di epoca ellenistica, con una capienza di 10 mila spettatori ed una meravigliosa acustica. Importante il Museo Archeologico, ricco di reperti, ed il Museo Bizantino, con opere di epoca bizantina e post-bizantina. Interessanti da visitare sono la città vecchia, Toursi, il mercato, la Casa di Menandro, una villa romana, Geni Tsami, la moschea, ed anche alcune chiese, come la Cattedrale, dedicata a Sant’Attanasio, in greco Agios Athanasios, la chiesa di Agios Therapon e la chiesa di Agii Theodori, con una splendida iconostasi e notevoli icone.
A nord dell’isola è situato Molivos, Mithimna, uno dei centri più noti per le vacanze e la tradizione artistica dell’isola, con il castello medievale che domina l’abitato e la sua architettura autentica.
Sulla costa meridionale dell’isola c’è Vaterà, importante centro turistico, con una lunghissima spiaggia, e Plomari, la seconda città, per dimensioni, dell’isola di Lesbo, con un’architettura interessante, splendide spiagge e notevole sviluppo turistico. Inoltre, Plomari è nota per il liquore “ouzo”, di eccezionale qualità. A Lesbo, esistono anche delle sorgenti di acque termali nel golfo di Geras, a Thermì, Liovori, Eftalou, Polihnitos ed altrove.
Lesbo ha un aeroporto internazionale a 8 chilometri da Mitilini collegato giornalmente da e per Atene e Salonicco e nel periodo estivo con diverse isole dell’Egeo. E’ possibile, inoltre, raggiungere Lesbo con traghetti giornalieri dal porto del Pireo, da Salonicco e Kalava. Numerosi i collegamenti via mare anche con Chio, Limnos, Samos, Rodi e Icaria.
La foresta pietrificata di Sigri: nel corso della grande attività vulcanica che ha interessato l’isola di Lesbo durante l’Oligocene e le età Miocene, , tra i 15 e i 20 milioni di anni fa, le ceneri vulcaniche hanno coperto gli alberi della zona e favorito così la fossilizzazione del bosco subtropicale nella zona nordoccidentale di Lesbo.
Il Castello medievale di Mitilene costruito a partire dal V secolo sul sito dell’acropoli.
Il Monastero di Limonos, il più grande e il più importante monastero di Lesbo, si trova a 4 chilometri a nordovest del villaggio di Kalloni. Dedicato a San Michele Arcangelo, è stato fondato in epoca bizantina.
L’acquedotto romano di Moria sorge a 600 metri ad ovest del villaggio a 6 chilometri da Mitilini. Si tratta di uno dei primi grandi successi tecnici di architettura del tardo romana, in quanto risale a circa alla fine del II secolo o agli inizi del III. Lungo 22 chilometri, la sua capacità di carico è calcolata in 127 mila metri cubi di acqua al giorno.
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