mercoledì 2 dicembre 2015
L'OCEANO PACIFICO
L'Oceano Pacifico è il più grande oceano del mondo, occupa circa un terzo della superficie terrestre e si estende su una superficie di circa 179 milioni di chilometri quadrati. Si estende per circa 15.500 chilometri dal Mar di Bering nell'Artico a nord fino ai margini ghiacciati del mare di Ross nell'Antartide a sud. Il punto più largo si trova a circa cinque gradi di latitudine nord tra l'Indonesia e le coste della Colombia. Si considera invece lo Stretto di Malacca come limite occidentale dell'oceano, nel quale è situato anche il luogo più basso della superficie terrestre, la Fossa delle Marianne.
Il numero delle isole che contiene l'oceano Pacifico (25.000) è superiore al numero delle isole di tutti gli oceani messi insieme.
Lungo i bordi di tutto l'oceano si trovano molti mari e tra questi: il mar Cinese orientale, il mar del Giappone, il mar di Sulu, il mar di Tasmania e il mar Giallo. L'oceano è inoltre unito all'oceano Indiano ad ovest con lo Stretto di Malacca e con l'oceano Atlantico ad est con lo Stretto di Magellano.
Questo oceano deve il suo nome all'esploratore portoghese Ferdinando Magellano, che lo chiamò così per il mare molto calmo che trovò durante la sua traversata dallo Stretto di Magellano fino alle Filippine. Nonostante ciò, in molti periodi dell'anno numerosi tifoni e uragani colpiscono le isole del Pacifico, mentre la presenza di molti vulcani causa spesso terremoti e tsunami che in passato hanno devastato numerosi atolli e distrutto diverse città.
La profondità media dell'oceano Pacifico è 4270 metri, e il fondo oceanico è relativamente uniforme, nonostante esistano grandi montagne sottomarine estremamente ripide e con una cima piatta.
La parte occidentale del fondo consiste invece di numerosi archi montagnosi che emergono dalla superficie e che cono considerate gruppi di isole, come ad esempio le isole Salomone e la Nuova Zelanda. Essendo il bacino idrografico del Pacifico relativamente piccolo ed essendo questo oceano immenso, i sedimenti sono di origine autogenica o pelagica, mentre quelli terrigeni sono confinati in zone limitate vicino alla terraferma.
La temperatura dell'acqua nel Pacifico varia dal punto di congelamento nelle zone polari fino a circa 29°C vicino all'equatore, dove l'acqua è anche meno salata a causa delle abbondanti precipitazioni equatoriali durante l'anno. Invece, più a nord delle latitudini temperate la salinità torna a scendere.
L'acqua in superficie circola generalmente in senso orario nell'emisfero nord, ma in senso antiorario nell'emisfero sud. La Corrente Equatoriale Nord gira verso nord vicino alle Filippine, e mentre parte delle sue acque si muove verso nord con il nome di Corrente Auletiana, il resto torna a sud e si unisce alla Corrente Equatoriale. La corrente Auletiana si divide quando raggiunge il Nordamerica e forma la base della circolazione in senso antiorario nel Mare di Bering. Il suo braccio meridionale è chiamato Corrente della California e si diffonde lentamente verso sud. La Corrente Equatoriale Sud, scorrendo verso ovest lungo l'equatore, si sposta verso sud ad est della Nuova Guinea, gira ad est alla latitudine di 50 gradi sud, e si unisce alle correnti principali del Pacifico del Sud, tra cui la Corrente Circumpolare Antartica che compie l'intero giro del globo. Quando si avvicina alle coste cileni, la Corrente Equatoriale Sud si divide: un ramo sorpassa il Capo Horn e finisce nell'Atlantico, mentre l'altro gira a nord per formare la Corrente del Perù (o di Humboldt).
Tutta l'Australia, la Nuova Zelanda e la Nuova Guinea subiscono l'influenza climatica del Pacifico, tranne le zone più interne. Si possono comunque distinguere cinque diverse regioni climatiche: la zona ovest, the trades, la regione dei monsoni (nel Pacifico occidentale, tra il Giappone e l'Australia), la regione dei tifoni (nelle parti occidentali e sud-occidentali del Pacifico) e the doldrums. Sono presenti nelle latitudini intermedie grandi variazioni stagionali di temperatura, dovute a flussi d'aria in movimento verso ovest. Infatti vicino all'equatore le temperature sono costanti durante tutto l'anno.
Le caratteristiche della regione climatica dei monsoni sono venti che soffiano dall'interno del continente verso l'esterno durante l'inverno e in direzione opposta durante l'estate.
Inoltre nell'oceano si estendono anche due grandi aree di bonaccia: una al largo delle coste dell'America Centrale, l'altra nelle acque equatoriali del Pacifico occidentale, ma entrambi si distinguono per la loro umidità, notevole copertura nuvolosa, deboli venti e frequenti bonacce.
La linea dell'Andesite (la linea immaginaria dei vulcani attivi della terra) è la principale caratteristica geologica del Pacifico. E' infatti la linea che separa le rocce profonde ed ignee del Pacifico centrale, per lo più basiche, dalle zone continentali parzialmente sommerse composte da rocce ignee acide. La linea coincide con il bordo occidentale di tutte le isole al largo della California e passa a sud delle isole Aleutine, ad est della penisola Kamchatka, le isole Kurili , il Giappone, le isole Marianne, l isole Solomon e la Nuova Zelanda. prosegue anche sopra profonde fosse come la fossa delle Marianne e la fossa delle Filippine. La maggior parte delle fosse più profonde si trova accanto ai margini della piattaforma continentale del Pacifico occidentale.
Una parte del sistema mondiale di dorsali sottomarine, il Rialzo Est del Pacifico, si trova lungo il bacino orientale.
Per quanto riguarda invece tutte le estensioni orientali dei continenti dell'Asia e dell'Australia si può dire che si trovano completamente al di fuori della linea dell'Andesite.
All'interno dello spazio delimitato dalla linea dell'Andesite si trovano la maggior parte delle fosse profonde, delle montagne vulcaniche sottomarine tipiche del bacino del Pacifico Centrale, dove le lave basaltiche scorrono lentamente dalle fratture per formare enormi montagne di tipo vulcanico. Fuori dalla linea dell'Andesite invece i fenomeni vulcanici sono di tipo esplosivo ed il cerchio di fuoco ha la maggior concentrazione mondiale di vulcani esplosivi.
L'estensione più grande di terra all'interno dell'oceano Pacifico è il continente australiano, che ha un'area leggermente più piccola di quella dell'Europa. A una distanza di 3 200 km, in direzione sudest, si trova il grande gruppo di isole della Nuova Zelanda.
Quasi tutte le altre isole del Pacifico si trovano tra 30 gradi di latitudine nord e 30 di latitudine sud, dall'Asia sudorientale all'isola di Pasqua. Il resto del Bacino del Pacifico non contiene in pratica terraferma. Il grande triangolo della Polinesia, che unisce le Hawaii, l'isola di Pasqua e la Nuova Zelanda, contiene al suo interno i gruppi delle Marchesi, le Samoa, Tonga. A nord dell'equatore e ad ovest della linea di cambio di data si trovano le numerose piccole isole della Micronesia, incluse le Kiribati, le isole Caroline, le isole Marshall, e le isole Marianne. Nell'angolo sudovest del Pacifico si trovano le isole della Melanesia, dominate dalla Nuova Guinea. Altri gruppi importanti nella Melanesia includono le isole Bismarck, le Figi, la Nuova Caledonia, le isole Salomone e Vanuatu. Questa suddivisione in Polinesia, Micronesia e Melanesia, vecchia del 1831 (Jules Dumont d'Urville), non corrisponde alle realtà bio-geografiche: le due zone ora riconosciute dagli scienziati sono l'Oceania vicina e l'Oceania lontana, zone che corrispondono a realtà diverse dal punto di vista botanico, zoologico e anche umano e culturale.
Le isole del Pacifico sono di quattro tipi fondamentali: isole continentali, isole alte, barriere coralline, e piattaforme coralline rialzate. Le isole continentali si trovano fuori dalla Linea dell'Andesite e includono la Nuova Guinea, le isole della Nuova Zelanda e le Filippine. Queste isole sono fisicamente associate con i continenti vicini. Le isole alte sono di origine vulcanica, e possono contenere dei vulcani attivi. Tra queste le Hawaii e le isole Solomon.
Gli altri due tipi di isole sono il risultato del lavoro dei coralli. Le barriere coralline sono strutture subacquee che sono state costruite dai coralli sopra la lava basaltica sotto la superficie dell'oceano. Una delle più grandi è la Grande barriera corallina, al largo dell'Australia nordorientale. Un secondo tipo è quello di una piattaforma corallina rialzata, che è in genere un po' più grande. Ne sono esempi Banaba e Makatea nel gruppo di Tuamotu nella Polinesia francese.
In tempi preistorici vi furono importanti migrazioni umane nel Pacifico, prima tra tutte quella dei Polinesiani da Tahiti fino alle Hawaii e la Nuova Zelanda. L'oceano fu visto per la prima volta dagli Europei all'inizio del XVI secolo, prima da Vasco Núñez de Balboa (1513) e poi da Ferdinando Magellano, che attraversò il Pacifico durante la sua circumnavigazione (1519-22). Per il resto del XVI secolo, l'esplorazione fu condotta principalmente dalla Spagna, con navi che raggiungevano le Filippine, la Nuova Guinea e le isole Solomon. Durante il XVII secolo la scena fu dominata dagli olandesi; Abel Janszoon Tasman scoprì nel 1642 la Tasmania e la Nuova Zelanda. Il XVIII secolo vide l'esplorazione russa in Alaska e nelle isole Aleutine, i francesi in Polinesia, e gli inglesi con tre viaggi del capitano James Cook.
L'imperialismo crescente del XIX secolo risultò nell'occupazione della maggior parte del Pacifico da parte delle potenze occidentali. La nave esploratrice HMS Beagle portò importanti contributi scientifici negli anni 1830, con a bordo Charles Darwin. Un'altra nave famosa fu la HMS Challenger. Anche se gli Stati Uniti presero le Filippine nel 1898, nel 1914 il Giappone controllava la maggior parte del Pacifico occidentale, e occupò molte altre isole durante la Seconda guerra mondiale. Alla fine della guerra, l'oceano era dominato dalla marina militare americana.
Il Pacifico comprende diciassette stati indipendenti: Australia, Figi, Giappone, Kiribati, le isole Marshall, Micronesia, Nauru, Nuova Zelanda, Palau, Papua Nuova Guinea, Filippine, Samoa, le isole Salomone, Taiwan (disputata dalla Repubblica Cinese), Tonga, Tuvalu e Vanuatu. Undici di queste nazioni sono totalmente indipendenti solo dal 1960. Le isole Marianne del Nord hanno un proprio governo, ma dipendono dagli Stati Uniti per la politica estera, e le isole Cook e Niue hanno una relazione simile con la Nuova Zelanda. Inoltre nel Pacifico si trova lo Stato americano delle Hawaii e numerosi territori e possessioni di Australia, Cile, Francia, Giappone, Nuova Zelanda, Gran Bretagna e Stati Uniti.
Lo sfruttamento delle risorse minerarie del Pacifico è ostacolato dalle grandi profondità dell'oceano. Nelle acque basse al largo delle coste australiane e neozelandesi, vengono estratti gas naturale e petrolio, mentre le perle vengono raccolte o coltivate lungo le coste di Australia, Giappone, Nuova Guinea, Nicaragua, Panama e Filippine, anche se si tratta di un'industria in declino. La risorsa maggiore del Pacifico sono i suoi pesci. Le acque costiere dei continenti e delle isole più temperate forniscono salmoni, sardine, pesce spada e tonno, più numerosi crostacei. Nel 1986, le nazioni che fanno parte del Forum del Sud Pacifico hanno dichiarato l'area libera dal nucleare, nel tentativo di fermare gli esperimenti nucleari e di prevenire lo stoccaggio delle scorie nucleari nel Pacifico.
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