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giovedì 24 dicembre 2015
L'ISOLA DI SUMATRA
Sumatra è la sesta isola più estesa del pianeta, con una superficie di circa 470.000 km² ed è la terza isola più grande dell'arcipelago Indonesiano dopo Nuova Guinea e Borneo.
Uno dei primi nomi con cui Sumatra venne indicata nell'antichità fu Suvarna Dvipa (in saanscrito Isola dell'Oro), che probabilmente meritò per via dell'attività estrattiva di minerale aurifero iniziata sin dalla più remota antichità.
Grazie alla sua collocazione strategica sulla rotta commerciale navale tra la Cina e l'India, sull'isola fiorirono numerose città commerciali, specialmente sulla costa orientale, perlopiù influenzate dalla cultura e dalle religioni Indiane. Una delle più notevoli fra queste città fu senza dubbio Srivijaya (probabilmente identificabile con l'odierna Palembang), che dette vita ad una monarchia buddhista che tra il VII ed il IX secolo d.C. governò un impero talassocratico che arrivò ad estendersi nella penisola Malese e nel Borneo Occidentale, ed a cui probabilmente dobbiamo l'estendersi in quest'area della cultura e dell'etnia Malese.
L'influenza di Srivijaya diminuì fino a sparire del tutto nel corso dell'XI secolo, quando l'isola venne successivamente conquistata dai regni giavanesi di Singhasari e Majapahit. Fu in questo periodo che l'Islam giunse a Sumatra, probabilmente portato dai mercanti Arabi ed Indiani.
Durante il tardo XIII secolo, il monarca del regno di Samudra (corrispondente approssimativamente all'odierna provincia di Aceh) si era già convertito all'Islam. Ibn Battuta, che visitò il regno durante i suoi famosi viaggi, trascrisse la pronuncia come Sumatra, da cui derivò il nome odierno dell'isola. Samudra venne presto rimpiazzata come potenza egemone dal potente Sultanato di Aceh, che sopravvisse fino al XX secolo. Con l'arrivo degli olandesi, molti piccoli principati in cui era divisa Sumatra caddero uno dopo l'altro nelle loro mani, finché, nel XIX secolo, non si arrivò al confronto finale con il Sultanato di Aceh nel corso della lunghissima e durissima Guerra di Aceh (1870-1905). Il patriota italiano Nino Bixio morì nell'isola di Sumatra il 16 dicembre 1873 mentre stava navigando per commercio fra le Isole della Sonda.
Il 26 dicembre 2004, la costa occidentale di Sumatra, tra cui in particolare la provincia di Aceh, è stata colpita e devastata prima da un immane terremoto che ha raggiunto una magnitudo pari a 9,0 e quindi da un imponente tsunami, che ha raggiunto in alcuni punti della costa i 25 metri, rendendo quest'area la più colpita dal Maremoto dell'Oceano Indiano; pochi mesi dopo, il 28 marzo 2005, fu colpita di nuovo da un violento terremoto di 8,7 Richter che interessò l'intera area nord-occidentale dell'Indonesia. In modo particolare colpita l'isola di Nias, dove ci furono ingenti danni e centinaia di morti.
Il 30 settembre 2009, l'isola è nuovamente devastata da un terremoto di magnitudo 7,6, colpendo principalmente la città di Padang.
Il 25 ottobre 2010 si registra ancora un terremoto, di magnitudo 7,7 della scala Richter, con epicentro a largo della costa occidentale di Sumatra, precisamente nell'arcipelago delle Isole Mentawai, alle 21:42 ora locale. Il terremoto ha provocato uno tsunami che ha colpito molte isole con onde che hanno raggiunto un'altezza di 3 metri e sono penetrate fino a 600 metri nell'entroterra, provocando oltre 400 vittime nonché danni a oltre 4.000 abitazioni e a 20.000 abitanti.
La densità di popolazione di Sumatra è elevata, dato che è abitata da circa 96 persone per km², per una popolazione totale di circa 45 milioni di abitanti in un territorio grande poco più di una volta e mezza l'Italia. I maggiori centri urbani sono Medan e Palembang.
La popolazione appartiene perlopiù all'etnia malese, anche se è piuttosto frammentata, tanto che si arrivano a parlare ben cinquantadue lingue. Sono presenti minoranze etniche cinesi soprattutto nei centri urbani.
La maggior parte degli abitanti di Sumatra professano la religione musulmana, ma non mancano minoranze cristiane (sia cattoliche che protestanti), induiste, buddhiste o adepti delle credenze tradizionali cinesi.
L'imponente isola, la sesta più estesa dell'intero pianeta, appartiene al territorio indonesiano, così come le Isole della Sonda. La bellissima Sumatra è circondata dalle acque dell'Oceano Indiano che accarezzano anche celebri luoghi ritenuti veri e propri paradisi terrestri come le Seychelles, le Maldive, le Mauritius e il Madagascar, senza dimenticare le altre isole dell'arcipelago Indonesiano fra le quali la Nuova Guinea ed il Borneo.
Sumatra sorge tra la penisola malese, a nord ovest, e l'isola di Giava, a sud est, perfettamente posizionata lungo la linea dell'equatore che taglia pressoché a metà l'isola.
Il clima risulta pertanto essere quello tipico equatoriale, caratterizzato da temperature elevate in ogni stagione dell'anno ed abbondanti precipitazioni, in particolare di tipo monsonico che sono assai frequenti tra novembre e fine aprile.
Il clima contribuisce anche al fiorire di una flora lussureggiante, caratterizzata da vaste foreste fluviali, ampie savane e boschi di conifere: una significativa varietà motivata dalla stessa conformazione di Sumatra, molto diversificata all'interno dei suoi 420.000 km quadrati di superficie.
Il territorio è contraddistinto dalla catena dei Monti Barisan che si distendono per 1700 km lungo l'isola, raggiungendo vette di 3800 metri con il Monte Kerinci. La peculiarità della catena del Barisan è rappresentata dai numerosi vulcani che la costellano, i quali costituiscono una delle attrattive principali dell'isola insieme ai laghi, sempre di origine vulcanica, fra cui il celebre Toba. Se ad occidente predominano le montagne, ad oriente si trovano numerose pianure, rese fertili dai molti fiumi, e fitte giungle che preservano rare specie di flora e di fauna in ecosistemi unici la mondo. Bisogna, tuttavia, ricordare che la situazione ambientale di Sumatra presenta preoccupanti zone d'ombra causate dal disboscamento selvaggio da cui discendono significativi rischi per l'ecosistema millenario, nonchè la stessa sopravvivenza dell'animale più rappresentativo dell'isola, ovvero l'orango tango, che è in via d'estinzione.
Il Toba è il lago più vasto del sud est asiatico che si distende nella parte nord orientale dell'isola di Sumatra. Le origini vulcaniche del lago donano un'aurea unica al paesaggio naturale che accoglie i turisti, posti a confronto con la forza della natura nel momento in cui si trovano di fronte alle antiche colate laviche e alle pareti dalle quali nascono le cascate.
Celebre anche Berastagi (Brastagi), centro che si trova ad un'altitudine di 1300 metri, unendo caratteristiche della flora tropicale, come bambu e palme, a piante montane quali gli abeti. La meta si rivela quindi particolarmente indicata per coloro che amano il trekking che possono scegliere tra i molteplici splendidi percorsi proposti. Brastagi, inoltre, è abitata dai Karo Batak, un'antica comunità che conserva tradizioni e riti millennari che destano vivo interesse nei turisti.
Molto diversa è l'atmosfera di Medan, la capitale della parte settentrionale di Sumatra, nonchè terza città dell'Indonesia per grandezza, un immenso centro urbano che espande continuamente i propri confini. Presenta alcune caratteristiche tipiche delle metropoli cresciute troppo velocemente ed in maniera disordinata, mescolando i maestosi edifici di epoca coloniale e le fatiscenti abitazioni delle famiglie più povere. Le profonde contraddizioni non privano, tuttavia, Medan del suo enorme fascino, e la città incantai visitatori con la bellezza della moschea Mesjid Raya e dell'Istana Maimoon.
Dopo un vasto centro abitato, ci si può calare nuovamente nel regno della natura che a Sumatra manifesta tutta la sua potenza. Una meta da non perdere è il Centro di Riabilitazione degli Oranghi che sorge nel villaggio di Bukit, a circa 80 km da Medan. Una fitta giungla consente agli oranghi che hanno trascorso periodi in cattività di riscoprire il loro ambiente naturale per tornare a vivere in esso in modo non traumatico. Il centro è sorto all'interno del Parco Nazionale del Gunung Leuser e può essere visitato insieme alle guide ufficiali che accompagnano gli amanti della natura lungo un percorso da fare a piedi ed in canoa.
Il Monte Merapi, in lingua indonesiana Gunung Merapi, è uno spettacolare vulcano conico della Giava centrale in Indonesia. Il suo nome letteralmente significa montagna di fuoco ed è uno dei vulcani più attivi dell’Indonesia. Dal 1548 il Monte Merapi ha eruttato circa 68 volte. Le continue eruzioni avvenute dal 1992 al 2002 hanno provocato il decesso di numerose persone in particolare modo del 1994. L’ultima eruzione avvenuta nel 2010, è stata una delle più potenti e intense degli ultimi secoli e causò la morte di ben 353 persone.
Il Monte Merapi viene considerato dall’International Association of Volcanology and Chemistry of the Earth’s Interior, uno dei vulcani più interessanti da studiare in relazione alle sue numerose e distruttive eruzioni in aree densamente popolate. Il Merapi è in assoluto il vulcano che ha provocato il numero più copioso di nubi ardenti ed è considerato un “Decade Vulcano” ovvero uno dei vulcani meno affidabili al mondo dato il suo carattere ‘fumantino’ ed ‘esplosivo’. All’acme del Monte Merapi si trova un duomo craterico instabile ed attivo che, quando collassa, da vita a flussi piroclastici e a gas.
Il Jam Gadang, che letteralmente significa “Grande Orologio“, è una monumentale torre dell’orologio ed un importante punto di riferimento della città di Bukittinggi nell’isola di Sumatra in Indonesia. La Jam Gadang rappresenta una delle principali attrazioni della città e presenta numerosi orologi su ogni lato. La torre dell’orologio indonesiana, venne costruita nel 1926, durante l’epoca coloniale olandese in qualità di dono della regina della città.
La Jam Gadang venne progettata e realizzata dagli architetti Yazin e Sutan Gigi Ameh; ab originem al vertice della struttura venne posto un gallo che successivamente fu trasformato in un Jinja giapponese.
Dopo l’indipendenza dell’Indonesia, la torre venne rimodellata e modificata. Ogni orologio della Jam Gadang presenta un diametro di 80 centimetri. La base della torre è di 13 metri per 4 e l’altezza misura 26 metri. Grazie alla sua interessante e particolare struttura, la Jam Gadang è spesso oggetto di souvenir da parte dei turisti.
Il Lago Maninjau è uno scenografico lago situato a pochi km dalla città di Bukittinggi nell’Isola di Sumatra in Indonesia. Questo splendido lago è stato formato da un’eruzione vulcanica avvenuta circa 52.000 anni fa; i depositi dell’eruzione sono stati trovati in una distribuzione radiale intorno a Maninjau che si estende sino a 50 km ad est, 75 km a sud-est e ad ovest sino alla linea della costa. La caldera presenta una lunghezza di 20 km ed una larghezza di 8 km.
Il Lago Maninjau occupa la ragguardevole superficie di 99,5 km quadrati ed è caratterizzato da una lunghezza di 16 km ed una larghezza di circa 7 km. La profondità media di questo lago dell’isola di Sumatra è di circa 105 metri, mentre la profondità massima si aggira intorno ai 165 metri.
Il Lago Maninjau è l’unico lago dell’intera isola di Sumatra ad avere uno sbocco naturale sulla costa occidentale. Dal 1983, quest’acqua è stata utilizzata per generare potere idroelettrico sulla parte ovest di Sumatra. Le persone che vivono nei pressi del Lago Maninaju sono prevalentemente Minangkabau e si nutrono di pesca.
La Baituirrahman Grand Mosque è una monumentale moschea situata nella città di Aceh, nell’isola di Sumatra in Indonesia. Questa grandiosa moschea è un importante simbolo della religione, della cultura, dello spirito, della lotta, della forza e del nazionalismo della popolazione di Aceh.
L’originale Grande Moschea venne costruita nel 1612 durante il regno di Iskandar Muda, il sultano della città di Aceh. Alcuni studiosi sostengono che la moschea venne addirittura edificata prima del 1292 ad opera del sultano Alaidin Mahmudsyah.
In passato la grande moschea divenne un centro di resistenza armata e venne rasa al suolo nel gennaio del 1874 dal Governatore Generale delle Indie Van Swieten. Nel 1877, lo stesso governatore olandese propose di ricostruire la moschea per la gente del posto e, nel 1879, i lavori di costruzione della nuova moschea cominciarono.
Tengku Qadhi Malikul Adil fu il primo a porre la prima pietra della nuova moschea. Completata nel 1881, la Baituirrahman Grand Mosque data la sua nascita ad opera degli olandesi, non fu subito bene accetta dai cittadini locali ma attualmente rappresenta il luogo più importante della città di Aceh. La Baituirrahman Grand Mosque si presenta caratterizzata da un minareto e diverse cupole e lo stile con il quale venne edificata è quello squisitamente revival Mughal.
Internamente la grande moschea è dotata di pareti armoniosamente decorate e sollevate da colonne, scale in marmo proveniente dalla Cina, porte in legno ben decorate e suggestivi lampadari in bronzo. Oggi la Baituirrahman Grand Mosque incarna l’orgoglio del popolo di Aceh, nell’Isola di Sumatra.
Molto consistenti sono le esportazioni di gas e petrolio, la cui produzione è qui pari ai ¾ di quella totale indonesiana. Vengono anche esportati in grandi quantità gomma e olio di palma. Sono da ricordare le grandi piantagioni di tabacco, palme da cocco, tè e soprattutto caucciù che compete con quello malese. Sumatra è inoltre famosa per il pepe nero.
Vi è anche una forte produzione di legname con conseguente disboscamento della foresta, con il rischio di estinzione di molti vertebrati locali, tra cui la famosa Tigre di Sumatra (Panthera tigris sumatrae).
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domenica 13 dicembre 2015
L'ISOLA DI SANTA LUCIA
I primi a popolare l'isola furono gli arauachi intorno al III secolo d.C. Ad essi si aggiunsero poi i caribi. Si ritiene invece che il primo europeo a raggiungere l'isola sia stato l'esploratore spagnolo Juan de la Cosa intorno al 1500. Santa Lucia fu battezzata col nome della santa originaria di Siracusa, da parte dei francesi, primi colonizzatori europei. Santa Lucia, soprattutto a causa dell'importanza strategica del porto naturale di Castries, fu a lungo contesa tra Francia e Gran Bretagna, cambiando di proprietà per ben 14 volte tra il XVII e il XVIII secolo. Fu solo nel 1814 che i britannici riuscirono ad affermarsi definitivamente. Viene chiamata anche Elena dei Caraibi per il suo continuo cambio di sovranità tra la Francia e l'Inghilterra. Chiare tracce della dominazione francese rimangono comunque nei nomi dei centri e delle località dell'isola.
A lungo possedimento britannico, Santa Lucia fece parte per pochi anni (1958-62) della Federazione delle Indie Occidentali. Dopo aver ottenuto l'autogoverno nel 1967, l'isola raggiunse l'indipendenza il 22 febbraio 1979.
L'isola di Santa Lucia è di origine vulcanica ed è più montuosa rispetto alle altre isole dei Caraibi dopo Dominica. Il punto più alto è il Monte Gimie, che ha un'altezza di 950 metri sul livello del mare. Due altre montagne sono i Pitons, che rappresentano il simbolo stesso dell'isola e che compaiono anche sulla bandiera. Questi si trovano tra Soufrière e Choiseul sul lato occidentale dell'isola.
La capitale di Santa Lucia è Castries, dove vive circa un terzo della popolazione complessiva dello Stato. Le città principali comprendono Gros Islet e Soufrière Vieux Fort.
Il clima è moderato dagli alisei provenienti da nord-est, con una stagione secca che va da gennaio ad aprile e una stagione piovosa da maggio a dicembre; le temperature medie sono stabili e oscillano tra i 24 °C e i 32 °C. Da giugno a novembre è possibile imbattersi in sporadiche tempeste tropicali.
Oltre il 90% degli abitanti di Santa Lucia è di origine africana. Vi è poi una piccola (ma molto importante dal punto di vista economico) minoranza di mulatti che ammonta al 5% della popolazione. Seguono europei (1,1%) e indiani caribi (3%). È presente un piccolo numero di individui, noti come Kalinago (discendenti dall'incrocio fra caribi nativi e schiavi neri sopravvissuti ad un naufragio), che vivono principalmente nella regione di Choiseul e in alcuni centri della costa occidentale. Infine, vi è una ridottissima minoranza di libanesi e siriani.
Dal 1960 ad oggi i cattolici sono passati dal 92,4% della popolazione al 67,5%. Per contro sono aumentati i protestanti, oggi il 23,1% degli abitanti. Il 2% aderisce al rastafarianesimo, il 4,5% dichiara di non appartenere a nessuna religione.
La lingua ufficiale è l'inglese. Viene inoltre parlato un creolo francese, sviluppatosi in seguito alla colonizzazione francese.
Santa Lucia vanta il più alto tasso di vincitori di Premi Nobel in rapporto alla popolazione nazionale. Ben due isolani, infatti, hanno ottenuto tale riconoscimento: l'economista Arthur Lewis vinse il Premio Nobel per l'economia nel 1979, mentre Derek Walcott ricevette quello per la letteratura nel 1992.
Da un punto di vista amministrativo Santa Lucia si divide in 10 Quartieri più il territorio direttamente controllato dal governo della "Central Forest Reserve" nel centro dell'isola.
Facendo parte del Commonwealth britannico, Santa Lucia riconosce la regina Elisabetta II quale capo di Stato, rappresentato sull'isola da un governatore generale. Il potere esecutivo spetta al primo ministro e al suo gabinetto. Il primo ministro coincide solitamente con il leader del partito che ha vinto le elezioni per la House of Assembly (la "Camera dei Deputati" locale), che è composta da 17 deputati. L'altra camera, cioè il Senato, ha invece 11 membri.
Santa Lucia aderisce alla CARICOM (la Comunità caraibica) e all'OECS (l'Organizzazione degli Stati dei Caraibi Orientali).
Il 18 agosto 2010 ratifica lo Statuto di Roma divenendo Stato Parte della Corte Penale Internazionale.
L'aumento della concorrenza latinoamericana nell'esportazione delle banane e i recenti cambiamenti nella politica di importazione dell'Unione europea hanno fatto della diversificazione dell'economia una necessità sempre più impellente per Santa Lucia. L'isola è perciò stata in grado di attrarre investimenti dall'estero, specialmente nel campo dell'offshore banking e del turismo (con quest'ultima attività che rappresenta la principale fonte di guadagno per l'isola).
A questo si aggiunge un settore industriale tra i più diversificati nell'area caraibica orientale, mentre il governo sta tentando di rivitalizzare la produzione di banane. Malgrado la crescita negativa nel 2001, le basi dell'economia di Santa Lucia rimangono solide, per cui è possibile pensare ad una futura ripresa nella crescita del PIL.
L'isola è servita da due aeroporti, quello intercontinentale di Hewanorra e quello per le isole limitrofe, George F.L. Charles Airport.
La tradizione gastronomica di Santa Lucia è quella tipica di tutta la zona caraibica, con alla base pesce fresco cucinato con diverse spezie, carne di pollo, riso, fagioli, verdura e frutta tropicale.
La parte nord dell'isola, meno montagnosa e con un clima più secco, ospita la maggior parte delle strutture alberghiere e lungo l'asse stradale Castries-Gros Islet si é sviluppata la principale zona di terziario e di commerci, al di là della piccola capitale circondata dalle colline. Lungo la costa ovest bagnata dal mare dei Caraibi sorge la maggior parte dei centri abitati e ritroviamo le spiagge migliori.
La costa est, bagnata dall'oceano Atlantico, é decisamente meno abitata, sono rare le spiagge e il mare é spesso ostile; la parte nord-est di St. Lucia non ha collegamenti stradali e centri abitati.
Nell'isola dei Caraibi Santa Lucia ci sono tantissime spiagge. La differenza tra di loro è enorme, basti pensare che vi sono spiagge di origine vulcanica e spiagge con sabbia chiara, spiagge a ridosso delle famose Piton e spiagge con musica e divertimento.
La Spiaggia Honeymoon di Saint Lucia è situata sulla costa sud occidentale dell'isola, a sud della città di Micoud. Si tratta di una bella spiaggia di soffice sabbia chiara orlata da alte palme e vegetazione, che si distende in una baia pittoresca ma piuttosto remota. È circondata da dolci colline, non è per questo di facile accesso se non con 4 ruote motrici. Il mare che la bagna è molto bello, turchese e cristallino, balneabile nonostante sia necessario fare attenzione, in quanto talvolta ci sono delle forti correnti sottomarine.
La Spiaggia Reduit di Saint Lucia è situata sulla punta settentrionale dell'isola, sul versante occidentale e di poco più a sud della Rodney Bay, il porto turistico per yacht più grande di Saint Lucia. Si tratta di una tranquilla spiaggia di soffice sabbia orlata da bellissime palme e bagnata da un mare turchese, cristallino e dal fondale che digrada dolcemente verso il largo. A ridosso della spiaggia si trovano molti alberghi e ristoranti affacciati sul mare, fatto che rende Reduit sempre molto affollata di turisti durante l'alta stagione.
La Spiaggia Gros Islet di Saint Lucia è situata sulla punta settentrionale dell'isola, sul versante occidentale e di poco più a nord di quella più famosa di Reduit. La spiaggia si distende a ridosso del villaggio omonimo di Gros Islet, piccolo paese di pescatori con casette in legno, curiosi negozi di rum e imbarcazioni colorate che dondolano nel porticciolo. Si tratta di una bella spiaggia lunga e molto ampia di soffice sabbia in una deliziosa baia delimitata da dolci colli ricoperti di fitta vegetazione e boscaglia. Il mare che la bagna è azzurro, limpido e cristallino, con fondali digradanti verso il largo. Gros Islet è ben attrezzata ed organizzata ed offre la possibilità di praticare diversi sport acquatici, tra cui sci d'acqua, vela, pedalò e molti altri. A ridosso della spiaggia si trovano ristorantini tipici e diverse possibilità di alloggio.
La Spiaggia Pigeon Island di Saint Lucia è situata sulla punta settentrionale dell'isola, di poco più a nord di quella di Gros Islet. La spiaggia si trova all'interno del Parco Nazionale di Pigeon Island, uno dei luoghi più rinomati dell'isola, ricco di sentieri che serpeggiano attorno al settecentesco Fort Rodney. Si tratta per la precisione di una serie di spiagge di sabbia fine che si distendono sulla penisola di Pigeon Island, orlate da palme e da diversi alberi che regalano una piacevole ombra naturale. Il mare è azzurro e molto limpido, ideale per gli amanti del nuoto. Gli appassionati di diving e snorkeling trovano inoltre in tutta questa zona ottime opportunità per esplorarne i fantastici fondali: il vicino Scuba Steve's Diving sulla Gros Islet Highway organizza immersioni e uscite per fare snorkeling. Sulla spiaggia si trovano lettini da noleggiare e dei ristoranti.
La Spiaggia Cas-en-Bas di Saint Lucia è situata sulla punta settentrionale dell'isola, a pochi chilometri dalla Rodney Bay ma affacciata sulla costa orientale. Incastonata in una baia pittoresca, sempre battuta da forti venti e infatti rinomata come vero paradiso tra gli amanti del windsurf e del kite-surf. Si tratta di un'ampia e lunga spiaggia di sabbia soffice orlata da dolci colline ricoperte di fitta boscaglia, tra cui sbucano diverse infrastrutture turistiche all'altezza della parte centrale del litorale. Cas-en-Bas offre ogni tipo di servizio turistico, dai lettini ai vari sport aquatici, nonchè il centro Kite & Surf che organizza corsi di tutti i livelli.
La Marigot Bay di Saint Lucia è situata sul versante occidentale dell'isola, a sud del capoluogo Castries. Si tratta di una celebre e splendida insenatura dalla forma irregolare orlata ovunque da bellissime palme. Lungo la Marigot Bay si distendono diverse spiaggette di sabbia fine, tutte piuttosto strette e bagnate da un fantastico mare cristallino con colori cangianti dal turchese allo smeraldo, quasi sempre calmo vista la profondità della baia. Tra le colline ricoperte di vegetazione fittissima che delimitano l'insenatura, si prospettano pittoresche casette bianche e azzurre che spuntano fra bougainvillee. Alla Marigot Bay, in cui attraccano ed ancorano ogni giorni decine di imbarcazioni, si trova anche l'agenzia Moorings, che noleggia barche senza equipaggio e gestisce i servizi del porto turistico. Per raggiungere le spiagge della Marigot Bay basta seguire da Castries la strada panoramica in direzione sud, tra paesaggi mozzafiato e villaggi di pescatori.
La Spiaggia Anse La Raye di Saint Lucia è situata sulla costa occidentale dell'isola, poco più a sud della bellissima Marigot Bay e a ridosso del villaggio omonimo. Anse La Raye è un bel paese di pescatori dalle casette colorate che vale una sosta, oltre che per il mare, per il celebre Seafood Friday, il venerdì del pesce. La spiaggia è caratterizzata da un ampio litorale sabbioso, delimitato da verdi alberi e scogliere ricoperte di vegetazione e con un caratteristico pontile che si immerge nel mare dalla riva. Il mare, quasi sempre calmo, è molto limpido e cristallino, con fondali che digradano dolcemente verso il largo. Anse La Raye fa inoltre parte del tratto costiero di Saint Lucia che meglio si presta ad immersioni e snorkeling, con montagne, grotte e dirupi sottomarini, oltre ad una barriera corallina dove nuotano pesci tropicali e razze.
Roseau di Saint Lucia è situata sulla costa occidentale dell'isola, poco più a sud della bellissima Marigot Bay. Si tratta di un'affascinante spiaggia incontaminata e selvaggia, con un litorale sabbioso lungo qualche centinaio di metri bagnato da un bel mare limpido e con fondali piuttosto bassi. È delimitata da suggestive scogliere ricoperte di fitti boschi, mentre alle spalle ha un enorme campo di banane.
Soufriere di Saint Lucia è situata sulla costa sud occidentale dell'isola, di poco più a nord dei celebri Diamond Botanical Gardens, i giardini donati nel 1713 da re Luigi XIV alla famiglia Devaux. Per la precisione si tratta di una serie di litorali sabbiosi che si distendono ai lati del pittoresco villaggio di pescatori di Soufriere che, dominato dai coni vulcanici gemelli dei Pitons, offre un paesaggio di rara bellezza. Soufriere è un vero paradiso per gli amanti del mare, con sabbia chiara e soffice ed un mare turchese, trasparente e cristallino, ideale per osservarne i ricchi fondali. Il litorale, ovunque non molto ampio, è orlato da ricca vegetazione, palme, da numerose eleganti infrastrutture turistiche ed ha come sfondo i Pitons che si innalzano dalla costa. La spiaggia è ovunque ben organizzata ed offre ogni tipo di servizio, oltre la possibilità di praticare sport acquatici.
La Spiaggia Anse Chastanet di Saint Lucia è situata sulla costa sud occidentale dell'isola, di poco più a nord di Soufriere e dei bellissimi coni vulcanici gemelli dei Pitons. Si tratta di un'incantevole spiaggia sabbiosa lunga qualche centinaio di metri, ovunque delimitata da monti ricoperti da una verdissima e rigogliosa vegetazione, con grandi palme ad orlarla lungo tutta la sua lunghezza. Ben mimetizzato tra la vegetazione il Jade Mountain Hotel, cui appartengono il Grill Restaurant ed il bar etnico situati proprio a ridosso del litorale. Sulla spiaggia si trovano caratteristici ombrelloni di bambù e il mare che la bagna è bellissimo, turchese, cristallino e dai fondali digradanti, ideale per gli amanti dello snorkeling soprattutto in prossimità delle scogliere ai lati della spiaggia. Anse Chastanet è un vero paradiso per gli amanti del mare ed è stata dichiarata Parco Marino.
La Spiaggia Malgretout di Saint Lucia è situata sulla costa sud occidentale dell'isola, vicino al villaggio di Soufriere e ai bellissimi coni vulcanici gemelli dei Pitons. Si tratta di un'incantevole spiaggia lunga qualche centinaio di metri e piuttosto ampia, molto appartata e quasi sempre deserta durante i giorni feriali, mentre i fine settimana diventa un pò affollata di famiglie con bambini. Il litorale, orlato da una rigogliosa vegetazione, è sabbioso e punteggiato da qualche grosso sasso ed è bagnato da un bellissimo mare calmo, digradante dolcemente verso il largo e di una trasparenza straordinaria, ideale per gli amanti dello snorkeling e così ricco di pesci che praticamente si nuota in mezzo ad essi. Indimenticabile inoltre nuotare con i maestosi Pitons sullo sfondo. Per raggiungere la spiaggia si deve intraprendere la strada per il Jalousie Hilton, svoltare a destra per la casa di anziani e proseguire seguendo la strada.
La Spiaggia Vigie di Saint Lucia è situata sulla costa nord occidentale dell'isola, nei pressi di Castries e dell'aeroporto di George Charles. E' la più grande di tutto il bacino di Castries e quasi sicuramente la più lunga di Saint Lucia. Il litorale è di soffice sabbia dorata, orlato da mandorli e palme che regalano una piacevole ombra naturale. Il mare è azzurro, limpido e cristallino, con fondali sabbiosi che digradano dolcemente verso il largo, ideale per gli amanti del nuoto e per i bambini. La spiaggia è affollata solo negli week-end, mentre gli altri giorni è piuttosto tranquilla grazie anche alle sue dimensioni. Una volta arrivati qui, è interessante anche andare a visitare il faro di Vigie, costruito nel 1914 e ancora utilizzato per il porto di Castries: lo si raggiunge con una bella passeggiata verso la collina. Vigie offre inoltre ogni tipo di servizio e struttura turistica.
La Spiaggia Grande Anse di Saint Lucia è situata sulla costa nord orientale dell'isola, circa 10 chilometri a nord di Dennery. Si tratta di un'ampissima spiaggia di sabbia dorata incontaminata, senza alcuna traccia umana e dal fascino selvaggio indimenticabile. E' la spiaggia più appartata di tutta Saint Lucia, nonchè il luogo preferito dalle tartarughe che qui depositano le loro uova. A causa del forte vento che soffia quasi sempre sulla spiaggia, il mare è spesso molto mosso ed ondoso, motivo per cui la maggior parte dei turisti si recano qui più per le tartarughe che per fare il bagno; i mesi ideali per vederle sono marzo ed agosto. Ci si accampa circa dalle 4.00 alle 6.00 di mattina, si attende l'uscita delle tartarughe dall'acqua e si assite poi alla deposizione delle uova. Ai turisti osservare ciò è di solito permesso di sabato e costa circa 10 dollari a persona.
La Spiaggia Anse de Sable di Saint Lucia è situata sull'estrema punta meridionale dell'isola, a ridosso della città di Vieux Fort che si trova vicino al secondo aeroporto di Saint Lucia. La spiaggia si raggiunge in auto da Soufriere attraversando suggestivi tratti di foresta pluviale, piantagioni di banane e cacao. Si tratta di un'ampia e lunga spiaggia di sabbia soffice dal fascino selvaggio, orlata dal verde e che guarda alla bella isola di Maria. La zona è quasi sempre battuta dal vento ed infatti la spiaggia è molto popolare tra gli amanti del surf. Anse de Sable offre ogni tipo di servizio turistico, molteplici possibilità di alloggio grazie anche alla sua vicinanza con l'aeroporto, nonchè diversi centri per il noleggio di attrezzature Kite & Surf. Vicino al The Reef Bar ad esempio e al ristorante, si possono noleggiare tavole da surf e nelle vicinanze si trova anche il centro windsurf del Club Aquarius.
La Spiaggia Micoud di Saint Lucia è situata sul versante sud orientale dell'isola, a ridosso della bella cittadina omonima che si sviluppa alle sue spalle. Si tratta di una striscia di sabbia dorata lunga qualche centinaio di metri bagnata da un bel mare turchese e limpido, spesso mosso in quanto la zona è battuta frequentemente dai venti. Ad un'estremità è delimitata da un promontorio a ridosso del quale è molto bello fare snorkeling nei giorni sereni. La spiaggia non è stata sfruttata, non è attrezzata e mantiene ancora un certo fascino selvaggio.
La Spiaggia Praslin Bay di Saint Lucia è situata sulla costa orientale dell'isola, a ridosso del villaggio di pescatori dello stesso nome. Si tratta di una piccola e deliziosa spiaggia che si distende in questa pittoresca baia riparata dai venti. La spiaggia è di soffice sabbia dorata ed è circondata da grandi palme, rigogliosa vegetazione e nei suoi dintorni vengono costruite caratteristiche barche in legno. Il mare è molto bello, turchese, trasparente e con fondali bassi e digradanti verso il largo. Una volta qui vale una visita la vicina isola di Praslin, raggiungibile con un traghetto a pagamento, in cui vive una strana specie di lucertola colorata originaria dell'isola di Maria. La spiaggia Praslin Bay non è attrezzata.
La Spiaggia Anse Louvet di Saint Lucia è situata sul versante orientale dell'estrema punta nord dell'isola e può essere raggiunta con 2-3 ore di camminata in quanto è impossibile arrivarvi direttamente in auto. Si tratta di una spiaggia sabbiosa ben protetta ed immersa in una scenografia fantastica e misteriosa, con le montagne de La Sorcière che, innalzandosi tra il mare e l'entroterra, danno al paesaggio un tocco unico. I secchi arbusti che abbondano nelle vicinanze della spiaggia accolgono spesso il serpente Fer de Lance, l'unico davvero pericoloso sull'isola. Anse Louvet è una spiaggia molto amata dalle tartarughe leatherback e da altre tartarughe, che qui vengono per seppellire le loro uova durante la notte, a fine stagione invernale, inizio stagione estiva. Il mare che bagna la spiaggia è quasi sempre mosso e molto ondoso, non ideale per la balneazione.
La Spiaggia Laborie di Saint Lucia è situata sulla costa sud occidentale dell'isola, presso il villaggio di pescatori omonimo nella baia di Laborie. Il villaggio e la sua spiaggia sono una zona ancora non intaccata dal turismo in quanto ancora poco visitata, ove pare che il tempo si sia fermato. Si tratta di una bella spiaggia di sabbia soffice e bianca non molto ampia, punteggiata da numerose grandi palme e bagnata da un bel mare cristallino, trasparente e dai fondali digradanti. Il lato nord del litorale è adatto per prendere il sole e fare snorkeling intorno alla barriera corallina. Sempre sull'estremità nord si trova anche un piccolo albergo sulla spiaggia dove è possibile ottenere un drink o uno snack. Una volta qui vale la pena una visita al villaggio, dove in una piccola piazza del centro si svolge sempre un vivace e colorato mercato.
La Spiaggia Choiseul di Saint Lucia è situata sulla costa sud occidentale dell'isola, presso il villaggio di pescatori omonimo nella baia di Choiseul. Si tratta di una piccola e deliziosa spiaggia sabbiosa orlata da caratteristiche casette in legno colorate e da verdi palme e bagnata da un bel mare azzurro e molto limpido, dai fondali digradanti verso il largo. La spiaggia, che si scorge facilmente sulla destra della strada principale, è spesso occupata dalle colorate barche da pesca dei locali. Una volta qui vale la pena la visita al villaggio, rinomato come centro d'arte e artigianato, ove gli abitanti sono maestri nel creare sculture in legno, cesti e vasi.
La Spiaggia Labrelotte Bay di Saint Lucia è situata sulla costa nord occidentale dell'isola, nella bella baia omonima tra Castries e Gros Islet. Si tratta di una bellissima spiaggia di soffice sabbia bianca, orlata da grandi palme e tanto verde e bagnata da un mare turchese, cristallino e trasparente, con fondali sabbiosi e digradanti. Si trova tra l'East Winds Inn e l'Windjammer Landing Villa Resort ed è infatti ben attrezzata con ogni tipo di servizio turistico, dai ristoranti vista mare agli sport acquatici ai lettini.
La Spiaggia Choc Bay di Saint Lucia è situata sulla costa nord occidentale dell'isola, nella bella baia omonima tra Castries e Gros Islet. Si tratta di una bella spiaggia ampia e lunga di sabbia chiara, orlata da alte e suggestive palme e ben attrezzata con servizi ed attrezzature per sport acquatici in quanto vicina a grandi hotel. Nelle vicinanze si trova anche il centro commerciale Gablewood. La spiaggia è bagnata da un mare molto limpido e con fondali digradanti dolcemente verso il largo, ideale per gli amanti del nuoto e per le famiglie con bambini. Da questo luogo delizioso si gode anche della vista dell'isoletta di Rat.
La Riserva Naturale delle Isole Frigate è un Parco Nazionale protetto situato nella baia di Praslin, sul versante orientale dell'isola tra Dennery e Micoud. Dopo una passeggiata di circa un chilometro, attraversando una ricca vegetazione tra cui mangrovie ed alti cactus, si riesce ad arrivare ad una postazione ideale da cui poter osservare le isole Frigate, sulle quali durante l'estate le fregate si riproducono. Nelle vicinanze vi è una piccola e deliziosa spiaggia di sabbia su cui talvolta si infrangono le onde quando l'Atlantico è tempestoso. Da inizio maggio a fine giugno è impossibile accedere alla spiaggia e alla Riserva.
La Spiaggia Dennery di Saint Lucia è situata sulla costa orientale dell'isola, di fronte alla città omonima. Si tratta di una lunga spiaggia di sabbia dorata che si distende lungo tutta la baia di Dennery. Alle spalle nessuna vegetazione bensì lo scorcio della città con le sue caratteristiche casette dai tetti colorati. Il mare che la bagna è azzurro e molto limpido e con acque più calme nella parte centrale del litorale. All'estremità nord di quest'ultimo si staglia la scogliera di La Croix, il La Croix Point, che separa la baia di Dennery da quella di Fond D'Or. Dalla spiaggia si gode inoltre della vista del suggestivo isolotto di Dennery, a qualche centinaio di metri dalla riva.
La Spiaggia Anse Gabet di Saint Lucia è situata sulla costa occidentale dell'isola, poco più a sud di Anse La Raye. Si tratta di una piccola spiaggetta di sabbia nera delimitata da scogliere ricoperte di vegetazione, a ridosso delle quali è consigliabile lo snorkeling. Il mare che la bagna è molto calmo, trasparente e cristallino. La spiaggia è il luogo ideale per chi ama la privacy e la tranquillità, non è attrezzata e vi si accede tramite una scalinata in cemento.
La Spiaggia La Toc Bay di Saint Lucia è situata sulla costa occidentale dell'isola, di poco più a sud di Castries. Si tratta di una bella spiaggia di soffice sabbia chiara bagnata da un bel mare turchese, trasparente e cristallino, con fondali digradanti verso il largo. Purtroppo la spiaggia è di difficile accesso per la presenza di un Hotel all-inclusive affacciato su di essa.
La Spiaggia Anse Lavoutte di Saint Lucia è situata sull'estremità settentrionale dell'isola, sul versante orientale affacciata sull'Atlantico. Si tratta di una bella e lunga spiaggia sabbiosa quasi sempre deserta e dal fascino selvaggio, molto popolare tra gli amanti del body surfing. Il mare infatti, azzurro e molto limpido, regala spesso alte onde, anche se la spiaggia è parzialmente protetta dalla barriera corallina.
La Spiaggia Smugglers Cove di Saint Lucia è situata sul versante nord occidentale dell'isola, a Cap Estate, tra Le Sport e Le Club St. Lucia. Si tratta di una deliziosa insenatura ai piedi di una ripida scala in legno, caratterizzata da un litorale sabbioso bagnato da un bellissimo mare turchese, trasparente e cristallino, ideale per gli appassionati di snorkeling. È quasi sempre tranquilla e poco frequentata, un'oasi di pace e tranquillità su cui si trova anche un piccolo bar, aperto però sporadicamente.
La Spiaggia Donkey beach di Saint Lucia è situata sulla punta nord orientale dell'isola, a circa un'ora a piedi da Gros Islet. Si tratta di una striscia di sabbia interrotta da diverse rocce piatte che si immergono nel mare, immersa in uno scenario suggestivo, incontaminato e selvaggio, dall'indubbio fascino. Il mare che la bagna è molto limpido ma quasi sempre mosso ed ondoso, in quanto la zona è molto ventosa come numerose altre spiagge dell'isola affacciate sull'Atlantico.
La Spiaggia Secret beach di Saint Lucia è situata sulla punta settentrionale dell'isola, sul versante Atlantico, poco più a sud di quella più celebre di Cas En Bas. Si tratta di una suggestiva spiaggia molto appartata dal fascino selvaggio, isolata e poco conosciuta, come dice il suo nome, spiaggia segreta (secret beach). E' caratterizzata da un bel litorale sabbioso punteggiato da rocce vulcaniche e bagnato da un mare limpido e azzurro, quasi sempre molto mosso vista la ventosità di tutta la zona.
La Spiaggia Anse Cochon di Saint Lucia è situata sulla costa orientale dell'isola, vicino ad Anse la Raye. Si tratta di una bella spiaggia di sabbia nera vulcanica molto tranquilla e dal fascino romantico, bagnata da un bellissimo mare turchese, trasparente, cristallino e dai fondali bassi, molto amato dagli appassionati di snorkeling che qui vengono per passare ore in acqua con pinne, maschera e boccaglio. La spiaggia è raggiungibile unicamente via mare, eccezion fatta per coloro che soggiornano al Ti Kaye Village.
La Spiaggia Anse Mamin di Saint Lucia è situata sulla costa sud occidentale dell'isola, di poco più a nord della celebre Anse Chastanet. Si tratta di una stretta striscia di sabbia scura con qualche ciottolo, orlata da alte e suggestive palme tra le quali è ben mimetizzato un bar. Il mare che la bagna è trasparente e molto limpido, ideale per gli amanti del nuoto per la tranquillità delle sue acque.
La Spiaggia Jalousie di Saint Lucia è situata sulla costa sud occidentale dell'isola, a sud di Soufriere. Si tratta di una bella spiaggia sabbiosa su cui affaccia il Jalousie Hilton Resort, che sul litorale ha importato fine sabbia bianca a coprire la preesistente nera di origine vulcanica, che dava all'acqua un colore scuro. Ciò ha reso la spiaggia ancor più affascinante, orlata com'è da verde vegetazione e vicina ai maestosi e suggestivi Pitons. Jalousie è ben attrezzata ed offre la possibilità di praticare diversi sport acquatici, nonchè di far divertire i bambini dando da mangiare ai pesci dal pontile della spiaggia.
La Spiaggia Anse Pitons di Saint Lucia è situata sulla costa sud occidentale dell'isola, a sud di Soufriere. Si tratta di una splendida spiaggia sabbiosa a forma di mezzaluna che, come suggerisce il nome, si trova proprio tra i due coni gemelli dei Pitons. In questa scenografia unica e maestosa la bagna un bellissimo mare turchese, limpidissimo e trasparente, dai fondali che digradano dolcemente verso il largo. Nelle vicinanze si trovano diverse infrastrutture turistiche, servizi ed attrezzature per sport acquatici.
La Spiaggia Anse Comerette di Saint Lucia è situata sulla punta nord orientale dell'isola, nella piccola baia omonima separata da quella di Lavoutte dalla scogliera di Comerette, il Comerette Point. Si tratta per la precisione di una serie di scogliere solitarie intervallate a spiaggette sabbiose selvagge ed incontaminate, purtroppo quasi sempre battute dal vento. Il mare è azzurro e limpido ma spesso mosso ed ondoso, non ideale per la balneazione. Anse Comerette è accessibile intraprendendo la strada che parte dal villaggio di Monchy.
La Spiaggia Dauphin Beach di Saint Lucia è situata sulla costa nord orientale dell'isola ed è molto celebre grazie alle sculture indiane di pietra che si trovano su di essa. Raggiungibile solo con jeep intraprendendo la strada che parte dal villaggio di Monchy, una volta arrivati sulla spiaggia per raggiungere le sculture è necessario guadare un fiume e proseguire poi per 50 metri a piedi. Si ammireranno pietre di forma allungata con ripetute depressioni e, poco oltre, un pilastro di pietra che sembra rappresentare una famiglia di tre persone. Proseguendo ancora a piedi si possono raggiungere anche i resti della torre di una chiesa coloniale, unico resto della città che fu distrutta nel 1795 durante la Rivoluzione francese di Santa Lucia.
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mercoledì 12 agosto 2015
MONTAGNE SOMMERSE
In una delle località più remote, più fredde e più inaccessibili dell’Antartide orientale è sepolto un enigma. Si tratta di una catena di monti, vasta quanto le Alpi, interamente nascosta sotto una calotta di ghiaccio dello spessore di 4 chilometri. In superficie non si vede nulla, solo una sconfinata distesa di neve che appare piatta, anche se siamo a 4.100 metri di altezza. Sotto ci sono montagne che si estendono per 1.200 km, con picchi di oltre 3.000 metri.
Si chiamano monti Gamburtsev e sono stati scoperti per caso nel 1958 da ricercatori sovietici che compivano indagini sismiche alla superficie della calotta, per scoprire lo spessore del ghiaccio. Da allora non se ne sa molto di più, poiché nessuno li ha mai visti con i propri occhi né ha potuto analizzare il benché minimo campione di rocce. La loro silouhette misteriosa è stata osservata da strumenti - radar-altimetri, laser, magnetometri e gravimetri - trasportati da aeroplani.
La geologia sommersa dell’Antartide ha un’importanza cruciale nella formazione e nella dinamica delle calotte di ghiaccio: i monti Gamburtsev sarebbero le cime sulle quali ha iniziato a formarsi l’immensa calotta di ghiaccio che oggi ricopre il 98% del continente, svolgendo un ruolo fondamentale nella regolazione del clima planetario.
Là sotto, nelle profondità del mare, ci sarebbero qualcosa come 25 milioni di vulcani alti più di cento metri e almeno centomila alti più di un chilometro. E’ il risultato del primo censimento sui vulcani sottomarini eseguito dalla Oceanography Society statunitense in collaborazione con i ricercatori delle maggiori università americane.
Di questo mondo complesso e sorprendente si conosce solo l’uno per cento. Ma è certo che negli abissi degli oceani ci sono catene montuose che fanno impallidere quelle in superficie.
"Alcuni di questi vulcani superano l’altezza del monte Everest" ha spiegato Hubert Staudigel, della Scripps Institution of Oceanography. Per fortuna non tutti i vulcani sono in attività, anzi la maggior parte è addormentata se non addirittura spenta. Ma la loro natura geologica è importante per capire come si sviluppino le quantità di magma che provengono dal mantello terrestre e che in parte arrivano in superficie.
Per studiare i fondali marini, gli scienziati hanno utilizzato navi oceanografiche dotate di ecoscandaglio. I dati sono poi stati trasmessi ai satelliti che hanno rilevato vulcani sottomarini alti più di 1.500 metri. Ne sono stati trovati almeno 13mila.
La maggior parte si trova vicino alle "dorsali oceaniche", le fratture lunghe 40mila chilometri che s’incontrano in mezzo agli oceani e che separano due zolle contigue, oppure lungo la cosiddetta "Cordigliera di fuoco". Altri ancora, come alle Hawaii, si trovano su grosse risalite di magma che addirittura fuoriescono dal mare. Alcuni di questi si elevano dai fondali per oltre 11mila metri.
L’interesse verso i vulcani sottomarini non è solo di natura geologica e scientifica. Queste montagne sommerse sono importanti anche per le quantità di materiali depositate sulle loro pendici. Si tratta di ingenti quantità di ferro e manganese, solfuri e solfati, fosfati e altri elementi economicamente sfruttabili. Alcuni sono molto rari sulla Terra, come ad esempio il cobalto, il tungsteno, il molibdeno, il platino, il titanio e il torio. Tutti materiali utilizzati nei pannelli fotovoltaici, nelle batterie elettriche, nei reattori nucleari e nella produzione di leghe. Anche per questo serviva un censimento generalizzato.
Oltre ai ben noti Stromboli, Etna e Vesuvio esistono anche vulcani sommersi nei mari italiani: in particolare se ne contano 13 nel Mar Tirreno e nel Canale di Sicilia.
Il bacino del Tirreno costituisce la zona più profonda del Mediterraneo, raggiungendo la profondità di 3.800 metri. La sua origine temporale viene fatta ricondurre ad oltre 10 milioni di anni fa in contemporanea con il sollevamento dei monti della catena appenninica, ed è caratterizzata da rilievi di tipo vulcanico sommersi: alcuni di questi sono ancora attivi come testimonia l'emissione di gas, altri sono estinti.
I più conosciuti di tali vulcani sono il Marsili e il Vavilov. Il primo costituisce il più grande vulcano europeo, misurando circa 50 chilometri in lunghezza e 20 in larghezza, per un'altezza di circa 3.000 metri. Presenta una morfologia complessa derivante dalla presenza di numerosi edifici vulcanici accorpati di varie dimensioni, e in tempi recenti non è mai stato osservato in eruzione; la sua attività viene comunque testimoniata dalla circolazione di fluidi che depositano sul fondale marino composti chimici quali solfuri di piombo, zinco e rame. Il Vavilov invece misura 2,7 chilometri di altezza, 30 in lunghezza e 15 in larghezza, e viene considerato attualmente inattivo. Altri vulcani sottomarini tirrenici degni di nota sono il Palinuro, Glabro e Alcione.
Degne di nota sono le Isole Eolie: in quest'area tutti i principali edifici vulcanici sono arrivati ad emergere dal mare e formano le sette splendide isole dell'arcipelago (oltre al cratere di Stromboli con le sue tre bocche in perenne attività esplosiva ci sono Alicudi, Filicudi, Lipari, Panarea, Salina e Vulcano).
Al di fuori dell'area tirrenica attività vulcanica diffusa si riscontra nel Canale di Sicilia. In questa zona tettonicamente attiva sono state originate le isole di Pantelleria e Linosa, oltre a vari edifici vulcanici sottomarini. Tra questi merita di essere ricordata l'Isola Fernandea, emersa nel 1831 a seguito di attività vulcanica e subito contesa dal Regno delle due Sicilie, Inghilterra e Francia. Il moto ondoso la distrusse nel giro di pochi mesi, e la natura si fece beffe delle liti degli uomini.
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