La piccola isola, priva di strutture architettoniche, presenta sulla sponda settentrionale bassa vegetazione tipica della gariga, mentre sul versante opposto ne risulta priva.
L'isola è famosa per una grotta che si apre a 23 metri di profondità, sito rilevante nell’ambito delle ricerche condotte per lo studio del clima ed in particolare dei cambiamenti che si sono verificati nel passato cui sono correlati abbassamenti ed innalzamenti del livello del mare.
La grotta oggi sommersa situata nell’isolotto dell’Argentarola è stata una preziosa testimone dell’evoluzione della linea di costa.
Durante le fasi di trasgressione (avanzamento dei mari nei periodi interglaciali) la cavità veniva sommersa e tutti i processi fisico-chimici di formazione delle concrezioni si interrompevano. Quando il livello del mare si riabbassava (regressioni marine, nei periodi glaciali) nella grotta si riattivava la formazione di stalattiti e stalagmiti.
Lo studio di questi speleotemi ha fornito dati di grande precisione sui livelli marini e la conseguente evoluzione della linea costiera durante il Quaternario. L’analisi fine delle stalagmiti ha inoltre permesso di ricostruire le paleotemperature dell’aria durante le fasi glaciali e dell’acqua del mare nei momenti di sommersione.
Le stalattiti e le stalagmiti sono completamente ricoperte da uno strato di organismi: vermi tubicoli, spugne, polipi di celenterati, ecc. che, illuminati da una torcia elettrica, mostrano tutti i loro spettacolari colori. L’interno della grotta è frequentato da pesci come le corvine, forti nuotatori e da specie schive come i re di triglie, o castagnole rosse.
Il fondo della grotta è ricoperto di uno strato di sedimenti finissimi che un minimo movimento dell’acqua riporta in sospensione, annullando del tutto la visibilità (immergersi nella grotta è molto pericoloso per un subacqueo inesperto).
Sul versante Sud-Sud Est dell’isolotto c'è una bellissima parete, con degli speroni di roccia che escono verso il mare aperto, un paio di grotte e delle profonde spaccature e rientranze della roccia.
La base della parete arriva intorno ai 30 metri, poi il fondale diventa sabbioso e degrada verso Sud-Sud Ovest, fino a 45 metri ed oltre di profondità dove si trovano rami di gorgonie rosse davvero imponenti. Su questo versante la parete dello scoglio è un'esplosione di colori ed è ricchissima di vita, e questo rende l'immersione veramente indimenticabile.
La parete Sud dello scoglio dell'Argentarola è tutta ricoperta di grandi rami di paramuricea clavata e di eunicella cavolini (cioè di gorgonie rosse e gialle), in particolare verso la punta Sud-Ovest dello scoglio; mentre negli anfratti più protetti ci sono dei bei rametti di corallo rosso, con i polipi bianchi spesso estroflessi per catturare i microrganismi trasportati dalla corrente.
Osservando attentamente la parete è facile vedere affacciarsi dalle loro tane murene e gronghi, mentre grosse musdee si nascondono nei tanti anfratti. Nelle spaccature della roccia si scorgono frequentemente le antenne delle aragoste, che si trovano anche nelle fessure e nelle cavità alla base della parete, intorno ai 35 metri di profondità, dove comincia il fondale sabbioso.
Un occhio attento riesce a scorgere anche diverse varietà di coloratissimi nudibranchi (dondici, flabelline, discodoris, ecc.), mentre sui rami delle gorgonie si trovano attaccate le uova di gattuccio, all'interno delle quali si può vedere in trasparenza l'embrione del pesce che si muove.
Tra i grossi massi franati ai piedi della parete è frequente l’incontro con delle grosse cernie brune stanziali; mentre dando le spalle alla parete e osservando nel blu si vedono spesso nuotare branchi di saraghi e di barracuda e di frequente si incontrano anche grossi esemplari di dentici e di ricciole. L’immersione lungo questa bellissima parete è adatta ai subacquei di tutti i livelli, dato che ognuno può scegliere la propria quota, sicuro di fare comunque un'immersione entusiasmante; ma la parte esterna e più profonda dello scoglio che raggiunge rapidamente i 50 metri di profondità è consigliata solo ai subacquei più esperti, dato che facilmente si esce fuori curva.
Nuotando lungo la parete Sud dello scoglio dell’Argentarola in direzione del promontorio dell'Argentario, si incontrano anche due belle grotte marine sommerse.
La prima è solamente una caverna poco profonda, con l’ingresso sempre ben visibile dall’interno, perciò la sua esplorazione è adatta anche ai subacquei meno esperti. L’ingresso di questa piccola caverna si trova attorno ai 12 metri di profondità, è molto ampio ed ha uno sviluppo verticale. Si penetra all’interno per una ventina di metri, risalendo poi gradatamente fino ad una bolla d’aria nella quale è possibile emergere e respirare tranquillamente per ammirare la piccola volta della caverna di colore rossiccio. All’interno della caverna, tra i massi accatastati vicino all’ingresso, è facile trovare dei gronghi e, a volte, anche qualche cernia che solitamente si nasconde tra i blocchi di roccia franati davanti all’ingresso; mentre sul fondo si possono scorgere caratteristici e coloratissimi esemplari di stenopus spinosus (il cosiddetto “gambero meccanico”, con le sue lunghe chele di colore rosso arancio) e qualche bell'esemplare di ciprea (luria lurida, quella conchiglia che sembra fatta di porcellana).
La seconda cavità sommersa (chiamata anche “Grotta Cattedrale”) è invece una vera e propria grotta che penetra profondamente all'interno dello scoglio e si trova verso l’estremità Est dell’isolotto. L’ingresso della grotta è piuttosto stretto ed è ad appena 4 metri di profondità, nascosto da alcuni massi. Una volta entrati all’interno, si scavalca un gradino sul quale si trova un bellissimo esemplare di cerianthus e si entra in una vasta sala ricca di stalattiti e stalagmiti, che testimoniano come in un tempo lontanissimo la grotta fosse emersa.
La sala principale della “Cattedrale” è tutta contornata da un colonnato di stalattiti e stalagmiti e vi sono anche alcune diramazioni in sale minori, visibili attraverso varie finestre formate dagli speleotemi che caratterizzano tutta la stanza principale e la rendono molto suggestiva. Al centro della sala, poco sotto l’ingresso, è tesa una sagola guida che divide a metà la camera e, dopo una trentina di metri, raggiunge una grande stalagmite che si erge per alcuni metri dal fondo sino alla quota di -10 metri. Il fondo della grotta arriva attorno ai 16 metri di profondità ed è coperto da uno spesso strato di finissimo limo, perciò abbassandosi verso il fondo è consigliata una pinneggiata molto attenta. Sul fondo della sala principale, verso la destra rivolgendo le spalle all’ingresso, si trova un pozzo piuttosto profondo che scende fino a circa 30 metri di profondità, nel quale non è consigliabile calarsi se non sì è degli esperti speleosub dotati di un’attrezzatura adeguata, dato che il fondo del pozzo è completamente infangato e anche le pareti sono ricoperte da uno strato di finissimo limo che si solleva al minimo movimento rendendo difficile la vista.
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