martedì 30 agosto 2016
GLI SCAFISTI
Nell'uso comune il termine «scafista» è spesso utilizzato in ambito giornalistico per indicare chi porta immigrati irregolari utilizzando imbarcazioni a motore o chi contrabbanda sigarette (tabacchi lavorati esteri) trasportandole con veloci motoscafi.
Né il Ministero dell'interno né quello della giustizia italiani divulgano cifre e statistiche specifiche, dettagliate e precise sugli arresti dei cosiddetti «scafisti», molti dei quali recidivi, cui possono venire contestati i reati di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, naufragio e omicidio colposo plurimo. Tuttavia, alcuni quotidiani di lingua francese hanno ricostruito alcune statistiche dalle quali si evince che l'origine degli scafisti è sensibilmente differente da quella dei migranti. Su 880 persone arrestate in Italia per questi fatti tra gennaio 2014 ed agosto 2015 si avevano: 279 egiziani, 182 tunisini, 77 senegalesi, 74 gambiani, 41 siriani, 39 eritrei, 29 marocchini, 24 nigeriani e 22 libici.
In un'intervista di un prete eritreo, punto di riferimento per i profughi in fuga dal suo paese, spiega che i trafficanti reclutano i migranti che hanno un minimo di esperienza in mare e gli offrono di fare il viaggio pagando poco o nulla.
“I veri scafisti e trafficanti non vogliono rischiare più – spiega - e mandano dei disperati. Spesso nigeriani, eritrei, etiopi o somali”. A volte i trafficanti accompagnano i migranti in acque internazionali e il passaggio al timone avviene direttamente in alto mare, racconta. “Arrivano fino a un certo punto del Mediterraneo e poi dalle navi madre i migranti vengono trasbordati in barche più piccole o gommoni e mandati incontro alla morte o, se sono fortunati, ai soccorsi. I veri scafisti restano sulle navi madre”.
Questo fenomeno è stato confermato anche da un’inchiesta che ha dimostrato che sempre più spesso i trafficanti affidano il timone delle imbarcazioni a minori, ragazzi adolescenti, soprattutto egiziani che provengono da paesi di pescatori e conoscono il mare. “Sempre più spesso in Egitto e in Libia i trafficanti usano ragazzini per condurre le imbarcazioni dei migranti verso l’Italia. Nel 2014 diciotto minori sono stati arrestati a Catania, in Sicilia, accusati di traffico di esseri umani”.
Secondo un rapporto del 2010 dell’agenzia delle Nazioni Unite sulle droghe e sulla criminalità (Unodc), in Libia erano attive almeno cinque organizzazioni di trafficanti che godono della complicità della polizia e delle milizie locali. I trafficanti di esseri umani sono ex agenti dei servizi segreti del regime, uomini d’affari, trafficanti di droga o affiliati a gruppi terroristici che possiedono proprietà immobiliari, dove tengono rinchiusi i migranti in attesa di venire imbarcati verso l’Europa.
Quanti trafficanti di uomini vengono condannati? Quanti sono in carcere? La risposta a questi interrogativi offre un quadro molto meno incisivo. Perché – come accade in tanti altri settori – la macchina della giustizia funziona poco e male, fino a vanificare l'impegno di investigatori e procure.
Lo scrivono a chiare lettere gli osservatori internazionali. Esattamente un anno fa, il Consiglio dei Diritti Umani delle Nazione Unite forniva dei dati precisi sulla lotta al racket dei migranti nel nostro paese.
Dopo avere visitato l’Italia nel settembre 2013 l’inviato dell’Onu, Joy Ngozi Ezeilo, ha sottolineato i punti deboli del nostro sistema. «La legge prevede pene severe per i reati connessi alla tratta tuttavia, i tassi di condanna sono molto bassi». Un'accusa basata sui dati ufficiali del ministero della Giustizia: «In Italia attualmente si contano 154 persone condannate per il reato di tratta: 70 hanno ricevuto sentenze che vanno dai 5 ai 10 anni, altri 45 invece sono stati puniti con periodi di carcere più lunghi».
Il problema è quello di fornire le prove nei processi. Al momento delle indagini, tanti sono pronti a testimoniare, puntando il dito contro i timonieri dei barconi. Ma al dibattimento, anni dopo, è difficile rintracciare profughi e migranti per portali in aula. Lo sottolineano tutti i rapporti degli osservatori internazionali. «Il basso numero di individui condannati rispetto al numero di indagini dimostra le difficoltà che si incontrano durante la fase di accusa». Se i testimoni non si presentano in tribunale o non confermano le dichiarazioni, per timore di ritorsioni da parte delle reti internazionali dei trafficanti, allora l'imputazione viene a cadere e lo scafista torna libero.
«Dato lo stato molto fragile delle vittime della tratta e la loro paura, capita che la dichiarazione iniziale di una vittima non sia più ammissibile in tribunale. Pertanto, l'accusa deve raccogliere prove sostanziali prima dell'udienza». Qualcosa di più delle parole, che possa resistere al contraddittorio del processo.
domenica 21 agosto 2016
LE GROTTE DI PALINURO
Capo Palinuro è un promontorio roccioso della costa della Campania Meridionale, tra il golfo di Velia e quello di Policastro, nel Cilento in Provincia di Salerno. Si spinge per circa 2 km nel mare Tirreno, a ovest della foce dei fiumi Lambro e Mingardo. Vi è ubicata la stazione meteorologica di Capo Palinuro.
Il suo territorio rientra nella frazione Palinuro del comune di Centola.
È un'importante località turistica, celebre per le bellezze paesaggistiche legate al mare e al suo entroterra e per le reminiscenze storico letterarie legate al suo nome.
Durante l'epoca greca il promontorio era già conosciuto dai naviganti per la pericolosità delle sue insidiose correnti, a cui «ben si addiceva l'epiteto di luogo dove "il vento gira".
Designarono anche con il nome di una sirena, simbolo di acque infide, Molpè ossia la leggiadra, il fiume che scorre alle pendici del capo Palinuro.
Nel 540 a.C. colonizzatori ionici provenienti da Focea eressero su capo Palinuro, in località Molpa, un villaggio con annessa necropoli.
Virgilio, nell'Eneide, dà una sua interpretazione dei fatti narrando di Palinuro, timoniere di Enea, che cade in mare tradito dal sonno e, giunto a riva, viene assalito e ucciso dagli indigeni. Gli dei dell'oltretomba, offesi dall'episodio sacrilego, puniscono gli abitanti con una tremenda pestilenza.
Una flotta dei Romani nell'anno 253 a.C. viene sorpresa e distrutta da una tempesta al largo di Capo Palinuro.
Il promontorio è costituito da rocce calcaree che scendono a strapiombo sul mare e nelle quali le acque hanno scavato numerose grotte e profonde gole.
Le cavità finora censite sono trentadue, di superficie e sommerse, che si insinuano e si articolano in gallerie e sale scavate nella roccia del costone palinurese delle quali solo alcune vengono sfruttate come attrazione turistica mediante esplorazioni guidate su imbarcazioni, che incessantemente prendono il largo dal porto alla scoperta di quelle che sono vere e proprie opere d'arte naturali quali la celebre Grotta Azzurra, la Grotta d'Argento, la Grotta dei Monaci e la Grotta del Sangue. La sola grotta azzurra, la più conosciuta e visitata per gli splendidi giochi di luce e l'intensità d'azzurro di cui le sue acque si caricano, che costituisce un forziere di preziosi spunti per gli speleologi e biologi che dai primi anni '80 conducono incessanti e fruttuosi studi sulla natura morfologica, floristica e faunistica dell'incavo, definito un “laboratorio biologico in miniatura”. Nell'ambito di pochi metri, infatti, si raggruppano variazioni di luci, di idrodinamismo o di apporti trofici che nell'ambiente esterno possono interessare decine o addirittura centinaia di metri; grazie anche alla presenza sui fondali di sorgenti termali da cui sgorgano acque sulfuree che mescolandosi alle acque marine generano con i solfobatteri disposti sulle superfici rocciose, caratteristiche “nevicate” da cui trae ispirazione il nome del famoso antro della grotta noto come Sala della Neve e raggiungibile attraverso immersione subacquea. La favolosa tradizione delle origini di Palinuro trova poi espressione nella Grotta delle Ossa, in località Marina di Molpa, dove è stato rinvenuto il reperto archeologico più antico. Le pareti della grotta sono incrostate di ossa di uomini e animali. Inizialmente gli studiosi, forti delle testimonianze lasciate dagli scrittori vetusti, pensavano appartenessero ai romani, i quali per due volte naufragarono presso questi lidi: una volta, durante la prima guerra punica, quando una flotta romana di ritorno dall'Africa, perse cinquecento navi; una seconda volta, al tempo di Ottaviano, quando alcuni legni dell'imperatore non riuscirono a riparare nel porto di Palinuro. I morti di entrambe le sciagure, si accumularono secondo gli esperti in tre grotte, successivamente ostruite.
Le grotte di Capo Palinuro sono uno dei fondali più belli del Mediterraneo, tra grotte e anfratti che tempestano tutto il capo, sopra e sotto il livello del mare.
La Grotta Azzurra è la cavità più estesa e più nota di tutto il complesso di grotte che ospita Capo Palinuro. La grotta si apre sul fianco settentrionale di punta della Quaglia, con una entrata triangolare alta 6 metri e larga 10. Essa deve il suo nome e il suo fascino allo spettacolare effetto prodotto dall'azzurro che, provenendo apparentemente dal fondale marino, illumina l'intero ambiente rendendolo irreale e suggestivo. Questo spettacolare effetto accade per merito della luce del sole proveniente da un sifone subacqueo che sbuca sul lato opposto di punta della Quaglia. La Grotta del Sangue deve il suo nome al "sinistro" colore delle pareti interne, caratterizzate da un'impressionante color rosso sangue rappreso che, riflettendosi sulla superficie marina, lascia intravedere nelle acque della grotta una sfumatura rossastra. Oltre la punta del Mammone, nella cosiddetta Cala Fetente, si trova la Grotta Sulfurea, massima espressione del fenomeno idrotermale di Capo Palinuro. Il suo fondale e le sue pareti sprigionano vapori di acido solfidrico che danno alla zona il caratteristico odore di zolfo. Nella Grotta dei Monaci si vanno sviluppando delle particolari e curiose formazioni stalagmitiche che nel tempo hanno assunto nell'immaginario fantasioso delle persone le sembianze di altrettanti fraticelli avvolti nel saio. La Baia del Buondormire, antica e suggestiva dimora delle sirene, è una cala incastonata tra il mare e la parete rocciosa sovrastante, un luogo di indescrivibile bellezza e quiete nascosto tra gli anfratti di Capo Palinuro.
venerdì 19 agosto 2016
ITACA
Itaca è la seconda più piccola isola delle Ionie abitate. La sua estensione e’ di 29 km di lunghezza e 6,5 km di larghezza e ha una linea costiera di 100 km.
Si compone di 2 penisole che sono quasi uguali come dimensioni e sono unite dall’ istmo di Aetos.
Itaca è universalmente nota per essere stata, secondo la leggenda, la patria dell'eroe leggendario Ulisse e per esservi ambientata parte dell'Odissea, il celeberrimo poema di Omero. Secondo alcuni studiosi Itaca potrebbe essere la patria di Omero stesso. Tuttavia, fin dall'antichità si è notata incoerenza tra la descrizione dell'isola nel poema e l'Itaca visibile. In particolare, tre aspetti della descrizione rappresentano le più grandi incongruenze. In primo luogo, l'antica Itaca è descritta come un'isola piana, invece l'odierna è un'isola montuosa. Poi è descritta come "la più inoltrata nel mare, diretta verso il tramonto", e da ciò si dovrebbe supporre che si trovi all'estremità occidentale del proprio arcipelago, invece nell'arcipelago dell'odierna Itaca è Cefalonia l'isola più occidentale. Infine, non è chiaro a quali isole moderne (presumibilmente nel medesimo arcipelago) dovrebbero corrispondere quelle che Omero chiama Dulichio e Samo.
Lo storiografo greco Strabone, del primo secolo d.C., nella sua Geografia, fu il primo a identificare l'isola di Odisseo con la moderna Itaca. Basandosi sui primi commentatori dell'Odissea, tradusse la parola ??aµa?? non come 'priva di rilievi' bensì come 'vicina alla terraferma'. Identificò l'omerica Samo con la moderna Cefalonia, e ritenne che Dulichio fosse un'isola delle odierne Echinadi. Inoltre, la moderna Itaca si trova più a nord di Cefalonia, di Zacinto e di quella che lui presupponeva essere Dulichio, e pertanto ritenne che l'omerico "la più inoltrata nel mare, diretta verso il tramonto" andasse in realtà tradotto come "diretta verso il nord".
La teoria di Strabone non raccolse però il consenso di tutta la comunità letteraria. In età moderna alcuni studiosi hanno obiettato che l'Itaca di Omero potrebbe invece essere un'isola oggi nota con altro nome. La teoria più conosciuta in proposito è quella di Wilhelm Dörpfeld, secondo cui l'Itaca omerica sarebbe da individuare nella vicina isola di Leucade.
L'isola fu abitata già dal XXI secolo a.C. ed ebbe particolare rilevanza durante il periodo miceneo. Durante la guerra di Troia fu il regno dei leggendari re Laerte ed Ulisse. I Romani occuparono l'isola nel II secolo a.C., ed in seguito essa divenne parte dell'impero bizantino. I Normanni regnarono su Itaca nel XII e XIII secolo, e dopo un breve periodo di dominazione turca cadde nelle mani dei Veneziani. In seguito Itaca fu occupata dalla Francia alla fine del XVIII secolo e nel 1809 fu conquistata dal Regno Unito.
Tra 1800 e 1807 fece parte della Repubblica delle Sette Isole Unite, sotto protettorato russo-ottomano ma a guida veneto-greca. Fu questa la prima esperienza di autogoverno greco, in cui ebbero un ruolo principale i greco-Veneti, tra i quali Giovanni Capodistria.
Nel 1864 è entrata a far parte della Grecia. Un terremoto nel 1953 ha procurato gravi danni in tutta l'isola, ma la ricostruzione è stata abbastanza fedele alla tipologia dell'edilizia tradizionale.
Il capoluogo, Vathy, situato al fondo di una profonda baia, porto naturale fra i migliori, è un approdo eccellente per i velisti.
Itaca si è molto sviluppata turisticamente negli ultimi anni, con creazione di nuove strutture ricettive che comunque finora hanno relativamente salvaguardato l'ambiente naturale.
È meta abituale di escursioni giornaliere dalle circostanti isole dell'arcipelago delle isole Ionie.
Scavi archeologici hanno dimostrato l'esistenza sull'isola di abitati di epoca micenea, ma non hanno permesso ancora di localizzare con precisione l'eventuale reggia di Ulisse, oppure luoghi corrispondenti alla tradizione omerica.
Negli anni '80 l'isola ha incrementato la propria notorietà quando Carlo d'Inghilterra e la moglie Diana hanno trascorso parte della loro luna di miele fra Cefalonia ed Itaca.
Il comune faceva parte della prefettura di Cefalonia, soppressa nel 2011 a seguito della riforma Kallikratis e costituisce l'unico comune dell'unità periferica omonima che comprende, oltre all'isola di Itaca, anche le isole di Arkoudi e Atokos situate nei pressi di Capo Melissa e le isole dell'arcipelago delle Echinadi.
Itaca si trova ad est di Cefalonia ed e’da essa separata da un canale che va da 2 a 4 chilometri di larghezza. La morfologia dell'isola varia tra la parte ripida e brulla sul lato ovest e la costa verde e delicata a est.
Ad Itaca c'è un museo archeologico.
Il monastero della Vergine Maria fu costruito nel XVI o XVII secolo e ha pregevoli esempi di icone religiose, nonché un ambiente piacevole.
Il monastero di Panagia Katharon è situato 10 km a nord di Vathi. Il nome del monastero deriva probabilmente da "Kathara", gli sterpi che si bruciano per pulire la terra. La data di costruzione del monastero non è nota.
L'unico dato nelle fonti storiche è che il monastero è stato ristrutturato nel 1696, mentre per l'effettiva data di costruzione ci sono elementi dubbi. Nel 1958, il monastero fu ricostruito, dopo essere stato completamente abbandonato durante il terremoto nel 1953. Si possono ammirare le icone del tempio (1832), che sono conservate nella cappella di Constantine e Helen, nel campanile del monastero.
La sorgente di Aretusa si trova a circa 10 km a sud di Vathi. Qui Eumeo presumibilmente ha portato i suoi maiali a bere. I punti di vista del paesaggio e del mare sono straordinari.
Sopra la spiaggia di Dexa c'è la grotta di ninfe. Questa è la grotta dove si suppone che sia nascosto il tesoro di Ulisse al suo ritorno da Troia.
Spiaggia piccola non attrezzata, Aetos è situata a 7 km a sud-est della capitale dell'isola. I pochi nuotatori che la frequentano vengono qui per la pace e la tranquillità delle sue acque cristalline.
La bella spiaggia di Afales è situata nel Golfo di Afales, a nord della capitale dell'isola. Le sue acque cristalline attraggono una moltitudine di bagnanti ogni estate.
La deliziosa spiaggia di Frikes si estende prima dell'insediamento che porta lo stesso nome, 13 km a nord-ovest del capoluogo dell'isola.
La bellissima spiaggia di Kioni si estende prima del villaggio di Kioni, 24 km a nord della capitale dell'isola. Negli ultimi anni ha avuto molto successo ed attualmente attrae un gran numero di turisti. Il paesaggio è maestoso, poiche’ sposa l'architettura tradizionale e il mare cristallino.
La bella spiaggia di Sarakiniko è situata ad est di Itaca. È una piccola spiaggia sabbiosa con un sacco di alberi e acque cristalline.
La meravigliosa spiaggia di Stavros si estende, prima dell'omonimo insediamento. È situata sul lato nord dell'isola, a 16 km dalla capitale. Si dice che l'antica città di Itaca ed il Palazzo di Ulisse sorgessero qui. Ipotesi confermata dai ritrovamenti archeologici della zona. A parte il mare blu cristallino, che attrae molti turisti durante l'estate, c’e’ anche da visitare la grotta di Loizos e la collezione archeologica di Pilikata.
La spiaggia di Vathi è situata sulla parte sud-orientale dell'isola in una baia bellissima e tranquilla nei pressi della città di Vathi.
La flora di Itaca comprende le tipiche specie presenti in tutte le isole Ionie. Sulla montagna si trovano querce, cipressi e meravigliosi fiori come le margherite selvatiche, papaveri, anemoni e ciclamini. Nelle pianure in basso si trovano ulivo e vite.
Il clima di Itaca è mite e mediterraneo, con piogge frequenti in inverno e lunghe estati secche.
La temperatura media, durante tutto l'anno si attesta tra i 13 ed i 18 gradi, sebbene ci siano punte di maggior freddo d'inverno e di caldo d'estate.La temperatura tuttavia non sale mai sopra 40 è C.
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mercoledì 17 agosto 2016
MALTA
Il primo approdo degli esseri umani sull'isola risale, probabilmente, al momento immediatamente successivo all'estinzione degli ippopotami nani e degli elefanti nani. Tracce di insediamenti del neolitico antico (6000-4000 a.C.), sono state rinvenute sia in aree aperte che all'interno di grotte, come Ghar Dalam; questi primi stanziamenti erano costituiti da coloni provenienti dalla Sicilia, per le analogie del materiale ceramico ivi ritrovato (ceramica impressa Ghar Dalam) con quello coevo di Stentinello, villaggio presso Siracusa. I coloni conservarono i rapporti con la Sicilia, continuando a fabbricare ceramica impressa dello stile di Stentinello e iniziando, solo al termine di questa fase (4500 a.C.), un modesto sviluppo tipologico locale.
Anche la ceramica di Skorba (4500-4100 a.C.), villaggio presso Mgarr, somiglia molto a quella ritrovata in Sicilia e comprova quanto siano stati continui i rapporti tra Malta e la sorella maggiore. Questa fase è caratterizzata dalle prime evidenze di attività rituali, di cui, il piccolo tempio di Skorba, può considerarsi il precursore delle costruzioni megalitiche successive.
A partire dal 3500 a.C. si assiste a un fiorire di templi megalitici, primo fra tutti a Gigantia, sull'isoletta di Gozo; altre imponenti strutture sono presenti a Hagar Qim, Mnajdra, Ta Hagrat, Tarxien. A questo periodo temporale (3600-2500 a.C.) si lega un'interessante caratteristica archeologica, rinvenuta in diverse località dell'isola e consistente in scanalature uniformi ed equidistanti tra di loro soprannominate cart ruts o cart racks: la più notevole è quella conosciuta col nome Clapham Junction. Probabilmente, i solchi potrebbero essere stati causati dal continuo passaggio delle ruote dei carrelli adibiti al trasporto della pietra, che, a lungo andare, finirono per intaccare il tenero calcare di cui è costituita l'isola.
Il "popolo dei templi" scomparve intorno al 2500 a.C., si pensa a causa di una grave epidemia.
Le isole maltesi rimasero così spopolate per qualche centinaio di anni, fino a quando l'arrivo di un nuovo flusso migratorio introdusse nell'isola una nuova cultura: quella dei "costruttori dei dolmen". Nella maggior parte dei casi si tratta di piccole camere con la copertura costituita da una grande lastra posta sopra delle pietre verticali, riconducibili ad una popolazione del bronzo antico (2150 a.C.) diversa da quella che aveva edificato i precedenti templi megalitici. Ancora una volta si sarà trattato di gente proveniente dalla Sicilia, per la somiglianza dei dolmen maltesi con analoghe strutture da poco ritrovate anche nell'isola più grande del Mediterraneo.
I Fenici colonizzarono Malta solo intorno al 1000 a.C., usandola come avamposto per la loro espansione e i loro commerci nel Mar Mediterraneo. In seguito, nel 736 a.C. venne occupata dai Greci che la chiamarono Melita.
Nel 400 a.C. finì sotto il controllo di Cartagine, e poi sotto il dominio Romano (218 a.C.), durante il quale venne assurta a Municipium. Nell'anno 60 d.C. l'isola fu visitata da San Paolo, che si dice abbia attraccato nella zona che oggi porta il nome di St. Paul Bay (nome originario italiano "Golfo di San Paolo")
Dopo un periodo di dominio bizantino, durato dal IV al IX secolo (durante il quale subì il saccheggio da parte dei Vandali), l'isola venne conquistata dagli Arabi nell'870.
Gli Arabi eliminarono quasi tutti gli abitanti originari e ripopolarono le isole, introdussero la coltivazione del cedro e del cotone, costruirono un sistema di irrigazione e, in particolare, la lingua araba, che la maggior parte della popolazione adottò come lingua madre. La sua influenza nel maltese moderno è facilmente riscontrabile, così come anche la presenza di parole di origine latina e dell'alfabeto latino. La dominazione araba durò per circa due secoli, dall'870 al 1091.
Il periodo di dominazione araba finì nel 1091 quando l'isola venne conquistata dai Normanni provenienti dal Regno di Sicilia. In seguito gli Hohenstaufen (Svevi), gli Angioini e gli Aragonesi (1287) si succedettero nel dominio dell'isola.
Furono Signori di Malta i Conti di Modica, Manfredi III Chiaramonte alla fine del Trecento, e Bernardo Cabrera nei primi decenni del Quattrocento. La nobiltà maltese venne istituita in quest'ultimo periodo; circa 32 titoli nobiliari permangono tuttora, il più vecchio dei quali è il Baronato di Djar il Bniet and Bucana.
Nel 1530 infatti Malta venne concessa in affitto perenne dal Regno di Sicilia ai Cavalieri Ospitalieri; il prezzo simbolico dell'affitto consisteva nella fornitura annuale di un falco da caccia ammaestrato (il Viceré di Sicilia mantenne tuttavia il titolo onorifico di conte di Malta). Questi cavalieri, un ordine monastico militare conosciuto come "Cavalieri di Malta", resistettero all'assedio di Malta nel 1565 da parte dei Turchi ma, dopo questo assedio, i Cavalieri decisero di fortificare l'isola e per la progettazione si affidarono all'architetto militare Evangelista Menga, mentre le fortificazioni della città della Valletta furono opera di Francesco Laparelli. Ulteriori fortificazioni furono avviate a partire dal 1723, quando il Gran Maestro Antonio Manoel de Vilhena ne affidò la progettazione a Giuseppe Merenda.
Il dominio dei cavalieri finì quando Malta venne conquistata da Napoleone, che si stava dirigendo in Egitto per iniziare la sua campagna nel 1798. Napoleone, autorizzato in precedenza dal Direttorio ad occupare Malta, chiese un porto sicuro per rifornire le sue navi e, dopo il rifiuto da parte del governo locale a che più di quattro navi francesi contemporaneamente attraccassero allo scopo nel Porto Grande, sbarcò il proprio esercito. Il Grande Maestro dei Cavalieri Ospitalieri Ferdinand von Hompesch zu Bolheim capitolò dopo un solo giorno di combattimenti intorno a La Valletta (i Cavalieri furono poco decisi nel condurre la difesa, non potendo per statuto prendere le armi contro altri cristiani e anche perché circa 200 di loro, su 300, erano francesi) e Napoleone si stabilì per pochi giorni sull'isola, saccheggiando i beni dell'Ordine e instaurando un'amministrazione a lui fedele. Infine partì alla volta dell'Egitto, lasciando una guarnigione sul posto, al comando del generale Vaubois. Gli occupanti francesi erano impopolari, soprattutto per la loro avversione alla religione ed i maltesi si ribellarono, costringendo i francesi a ritirarsi nelle loro fortificazioni; la Gran Bretagna e il Regno di Sicilia mandarono munizioni e aiuti ai ribelli, assieme alla Royal Navy, che istituì l'embargo dell'isola, facendo sì che nel 1800 i francesi si arrendessero. L'isola divenne così un possedimento inglese, nonostante le rimostranze dei Borbone che erano re di Sicilia e re di Napoli, che rivendicarono la sovranità sull'isola.
Nel 1814 Malta divenne parte dell'Impero Britannico e venne utilizzata come base di scambio e come quartier generale per la flotta, soprattutto per via della sua posizione geografica a metà strada tra Gibilterra e l'Istmo di Suez sulla rotta per le Indie Orientali.
A Malta si sviluppò agli inizi del Novecento un forte irredentismo maltese in favore dell'unione dell'isola al Regno d'Italia, che si intensificò nel 1919, quando le truppe britanniche spararono su un corteo di cittadini che manifestavano contro nuove tasse. L'avvenimento, noto come Sette Giugno (in italiano), è commemorato ogni anno come festa nazionale. Il sentimento filoitaliano fu ostacolato dagli inglesi specialmente durante il periodo del Fascismo in Italia, ma anche e soprattutto nel secondo dopoguerra. Nel 1930, per via della vicinanza culturale e geografica all'Italia, la Flotta Mediterranea Inglese venne spostata ad Alessandria d'Egitto. Malta giocò un ruolo importante durante la seconda guerra mondiale per via della sua vicinanza all'Asse; grazie al coraggio dei suoi abitanti, Malta venne insignita della Croce di re Giorgio VI, sovrano del Regno Unito, ora visibile sulla Bandiera maltese.
Dal 1934, poco prima che sanzioni economiche venissero promosse dalla Gran Bretagna nei confronti dell'Italia (fine 1935), l'italiano non fu più la lingua ufficiale dello Stato, fatto quest'ultimo che comportò un processo di deitalianizzazione da parte degli inglesi nell'intero arcipelago maltese e che culminò, durante la seconda guerra mondiale, con l'esecuzione dell'irredentista Carmelo Borg Pisani da parte dei militari britannici.
Dopo la guerra, seguita da un breve periodo di instabilità politica, Malta ottenne l'indipendenza dalla Gran Bretagna il 21 settembre 1964, divenendo membro del Commonwealth. Nella costituzione mantenne il monarca britannico come proprio capo dello Stato, con il titolo di Regina di Malta (Regina ta' Malta), con un Governatore che deteneva i poteri esecutivi.
Il 13 dicembre 1974 divenne una repubblica, con il Presidente a capo dello Stato. Il 31 marzo 1979 ebbe termine anche l'accordo di difesa militare (rinnovato l'ultima volta nel 1972) tra la repubblica e il Regno Unito. Dopo l'affare maltese, la difesa di Malta, in caso di attacco, è garantita dalle Forze Armate Maltesi e dalla Repubblica Italiana grazie a un trattato bilaterale tra i due paesi.
L'8 marzo 2003 un referendum approvò, con il 53,65% dei consensi, l'adesione all'Unione europea. È il più piccolo Stato dell'Unione europea in termini di dimensioni. Nel gennaio 2008 ha adottato l'euro come moneta nazionale.
Malta è una repubblica parlamentare fondata sulla democrazia rappresentativa, il cui sistema parlamentare e di amministrazione pubblica è modellato sulla base del sistema Westminster.
La Camera dei deputati, assemblea legislativa monocamerale composta da 65 membri, conosciuta come Kamra tad-Deputati, viene eletta a suffragio universale tramite voto singolo trasferibile ogni 5 anni. Può essere sciolta prima della scadenza della legislatura solo dal Presidente, su consiglio del Primo Ministro. Se il partito che ha la maggioranza dei voti non ottiene anche la maggioranza assoluta dei seggi, riceve seggi aggiuntivi attribuiti ai migliori perdenti. Il partito che conquista la maggioranza forma il governo.
Secondo la Costituzione maltese il Presidente nomina il Primo Ministro, che è in genere il leader del partito, che forma il gabinetto.
Il Presidente della Repubblica viene eletto ogni 5 anni dalla Camera dei Deputati.
La magistratura è indipendente, secondo il modello anglosassone.
La popolazione nel 2012 ha raggiunto i 416.515 abitanti; tuttavia l'esiguità del territorio è tale che la densità demografica è di ben 1.318 abitanti per km², una delle più alte d'Europa. I maltesi formano la maggioranza della popolazione, con il 95%, ma sono presenti alcune minoranze, di cui la maggiore è quella inglese.
I maltesi sono per la maggioranza cattolici e l'influenza della religione è forte nella vita pubblica: infatti eutanasia e aborto sono illegali nella giurisdizione maltese. Per quanto riguarda il divorzio, invece, da ottobre 2011 è entrata in vigore la legge che recepisce quanto sancito dal referendum consultivo del 29 maggio 2011, nel quale il 53% dei maltesi si è espresso favorevolmente all'introduzione del divorzio. Il Cattolicesimo è la religione di Stato, ma viene comunque lasciata libertà di culto; si stima che la popolazione sia cattolica al 98%, facendone una delle nazioni a più alta percentuale di Cattolici del mondo.
Vi sono più di 360 chiese a Malta, Gozo e Comino. La chiesa parrocchiale è il centro architettonico e geografico di ogni città e villaggio maltese. Spettacolari sono le tipiche feste in onore del santo patrono, caratterizzate da bande musicali, processioni religiose, fuochi pirotecnici e altro ancora.
Malta è una sede apostolica; gli Atti degli Apostoli raccontano di come san Paolo, durante il viaggio che da Creta lo portava a Roma, naufragò all'isola di "Melite", probabilmente nei pressi di San Pawl il-Bahar, nel 60 d.C. Dal 17 al 18 aprile 2010, si è recato in Visita Apostolica a Malta Papa Benedetto XVI, il quale ha celebrato la Santa Messa nel Piazzale dei Granai – Floriana, in occasione del 1950º anniversario del naufragio di San Paolo.
Tra le altre religioni di Malta si registra particolarmente una presenza significativa della comunità Ahmadiyya con la sede principale a Ta' Xbiex seguita dalla comunità ebraica con la sede principale a Birkirkara e dalla Chiesa cristiana avventista del settimo giorno, anch'essa con la sede principale a Birkirkara.
Il maltese è una lingua semitica, derivante dalla lingua siculo-araba. L'alfabeto maltese conta 30 lettere ed è basato su quello latino con l'aggiunta delle lettere c, g, h, gh, ie e z. Anche se la maggior parte dei vocaboli è di origine semitica, più del 40% delle parole Maltesi hanno origine latina; risultato, questo, delle forti influenze italiane. Durante l'occupazione inglese, soprattutto dal 1880 (Keenan Report), si tentò di epurare il maltese dell'abbondante lessico italiano e siculo, in favore di quello arabo, per rompere i forti legami tra i maltesi e quella che all'epoca consideravano la loro Madrepatria. Il maltese, secondo l'articolo 5 della Costituzione, è la lingua ufficiale della Repubblica di Malta e dal 2004 una delle lingue ufficiali dell'Unione europea.
La legge può disporre che maltese, inglese e altra lingua siano ufficiali e possano essere utilizzati da e nei confronti dell'amministrazione. Nei processi la lingua è il maltese, ma è possibile prevedere in alcuni casi l'uso dell'inglese. Tocca poi alla Camera dei Deputati determinare quale sia la lingua da utilizzare nei lavori parlamentari. La legge sulle lingue approvata nel 2005 ribadisce, infine, che il maltese è un fondamentale elemento di identità nazionale. Nel 1934 i britannici decisero di abolire l'italiano come lingua ufficiale. Tuttavia, l'italiano è attualmente diffuso in campo commerciale, turistico e scolastico, e compreso dalla grande maggioranza degli abitanti: infatti più del 66% della popolazione lo parla correntemente, e un altro 17% lo conosce in modo basilare (totale 83%). Invece nel 1934, dato l'alto analfabetismo dell'epoca, l'italiano era diffuso solo fra i ricchi ed era parlato solo dal 14% della popolazione. Inoltre l'italiano è insegnato in tutte le scuole di Malta, e una delle cinque feste nazionali dell'isola è chiamata Sette Giugno.
Grazie alla televisione, i maltesi ricevono praticamente tutti i canali tv italiani e soprattutto tra i giovani si sta riscoprendo l'uso della lingua italiana; oggi è utilizzata come prima lingua da circa il 2% dei maltesi. È poi presente sull'isola una tendenza all'italianizzazione data la stretta vicinanza dell'isola all'Italia, come dimostrano i numerosi rapporti commerciali tra i due paesi. La maggior parte delle destinazioni dell'Aeroporto di Malta sono poi verso l'Italia. Infine, la Repubblica Italiana garantisce, in caso di conflitto armato la protezione militare della Repubblica Maltese, in base all'Accordo sul Riconoscimento e la Garanzia della Neutralità di Malta stipulato nel 1980 dopo l'affare maltese.
Il turismo è una delle maggiori fonti di guadagno per Malta.
Le maggiori risorse di Malta sono il calcare, una posizione geografica favorevole e una forza lavoro molto produttiva. Malta produce circa il 20% del proprio fabbisogno, ha risorse idriche d'acqua potabile limitate e nessuna fonte di energia domestica. L'economia dipende degli scambi con l'estero, dal settore manifatturiero (in particolare tessile ed elettronico) e dal turismo. Quest'ultimo è aumentato in maniera vertiginosa negli anni e ha portato alla costruzione di numerose strutture turistiche sull'isola.
La cultura di Malta rispecchia le influenze di culture differenti, tra cui l'Italia e il Regno Unito, che governò Malta fino al 1964. Dal 2012 è attiva a Malta la Mediterranean Academy of Culture, Tourism and Trade, una ONG impegnata nel valorizzare il dialogo tra i popoli del mediterraneo.
Nonostante le piccole dimensioni, Malta ha una ricchissima scena letteraria. La prima opera risale al medioevo, ed è una poesia in maltese medioevale scritta da Pietru Caxaro, Xideu ja gireni. Molti intellettuali hanno commentato la poesia tra i quali i Professor Arnold Cassola, il Professor Joseph M. Brincat e il romanziere Frans Sammut.
Nell'Ottocento vi fu un vero e proprio "rinascimento" letterario con figure come Gian Anton Vassallo (1817-1868) e altri.
Il poeta nazionale di Malta, Carmelo Psaila ("Dun Karm") (1871-1961), scrisse in maltese, inglese, italiano e esperanto. Un bellissimo studio sulla sua poesia è stato scritto dal poeta e romanziere Oliver Friggieri e un altro ancora dal poeta e regista teatrale Mario Azzopardi.
Il dopoguerra vide la comparsa del Movimento Risveglio Letterario, con personaggi come Oliver Friggieri (poi divenuto Professore di Maltese all'Università di Malta), Frans Sammut (1945-2011), il "romanziere nazionale", Alfred Sant (poi divenuto Primo Ministro di Malta, 1996-1998), Lino Spiteri (poi divenuto Ministro delle Finanze in due governi, 1981-1987, 1996-1997), e altri ancora.
Oggi la letteratura maltese è dominata da opere in maltese e alcune in inglese. E ci sono anche opere in italiano, come le poesie del Giudice J.J. Cremona e l'ebook Il Sindaco di Racalmusci, di Albert Caruana.
Il baseball è particolarmente sviluppato, al massimo campionato partecipano 4 squadre e nel campionato di seconda divisione partecipano 3 squadre. Dal 2009 sono tutte incorporate nel campionato italiano di baseball. Oltre al baseball si possono praticare molti sport marittimi come il diving, il wind surf e la vela. Cambiando genere, ci sono percorsi per praticare bicycling o trekking e rock climbing accessibili a tutti i livelli. Questi sport sono praticabili sia da professionisti che da principianti per tutto l'anno.
A Malta il calcio è seguito con passione, sia quello locale, sia quelli internazionali (soprattutto inglese e italiano). Il campionato nazionale va da ottobre a maggio ed è composto da 10 squadre. La nazionale tiene i propri incontri in casa nello stadio nazionale ad Attard.
Il campionato maltese di basket è composto da 6 squadre che si sfidano in una prima fase di Regular Season composta da 10 giornate, ogni squadra affronta due volte le avversarie. Le prime 4 classificate alla fine della RS accedono ai Play-off che si svolgono al meglio delle tre partite (le semifinali) e al meglio delle cinque (La finale).
Dalla riforma del 30 giugno 1993, Malta è stata suddivisa in 68 "Consigli locali" (in maltese: Kunsilli Lokali), raggruppati in tre regioni.
Demograficamente l'isola si presenta divisa tra un unico grande agglomerato urbano nella zona costiera orientale e una zona più disabitata nella parte interna e occidentale. In realtà, nonostante la limitata popolazione, l'ordinamento amministrativo risulta suddiviso in 91 città.
La Valletta, fondata nel 1566, è la capitale di Malta sebbene abbia solo 6.315 abitanti. Ha il titolo di "Città Umilissima". Questa città può essere chiamata semplicemente Valletta o anche "Il-Belt" (La Città). La nuova capitale barocca di Malta, considerata patrimonio UNESCO, è il centro nevralgico delle attività commerciali e amministrative dell'isola. La città-fortezza nasce sulla roccia della penisola del Monte Sceberras, a picco sul mare, con due profondi porti naturali, Marsamxett e Grand Harbour. Il nome lo deve al Gran Maestro dell'Ordine di San Giovanni, Jean Parisot de la Valette.
Medina, conosciuta anche come "Città Silenziosa" fu l'antica capitale. Si tratta di un fortino dalle mura arabe e dall'architettura medievale che abbraccia palazzi in stile barocco. Oggi vi abitano solo 258 persone, per lo più nobili ed ecclesiastici. Ha il titolo di "Città Notabile"; infatti può essere chiamata anche semplicemente "Notabile" o "L-Imdina".
Cottonera (Kottonera) è in realtà l'unione di Tre città (Tliet Ibliet): Vittoriosa anche detta "Birgu" (2 691 abitanti); Cospicua anche detta Bormla (5 642 abitanti); Senglea anche detta "Invicta" o "Isla" (3 500 abitanti). Tutte e tre si possono visitare via mare su piccoli barchette (Luzzi e Dghajsa).
Birkirkara con 21 258 abitanti è la città più popolosa di Malta.
Da Rabat, situata accanto a Medina, è possibile entrare nelle catacombe di San Paolo.
Malta è un arcipelago situato nel cuore del mar Mediterraneo. Il territorio di Malta emerge dalla piattaforma continentale sottomarina sicula, facente parte della placca africana. La porzione sommitale è costituita da rocce sedimentarie.
Nella parte occidentale e meridionale dell'isola di Malta le coste sono alte e accidentate (le scogliere di Dingli s'innalzano a più di 240 m sul livello del mare). Nella parte orientale e settentrionale la costa è accessibile: si aprono ampie spiagge sabbiose o rocciose e numerose sono le insenature, solchi vallivi simili a rías. A est le baie più ampie e profonde sono quelle di Mellieha, Saint Paul's, Saint Julian's, Marsamxett e Grand Harbour (tra queste ultime due, separate dal promontorio di Gebel Xiberras, sorge il porto della Valletta), a sud vi è la baia di Marsaxlokk.
Il suolo è roccioso, anche se coltivato, grazie al sistema dei terrazzamenti con muretti a secco (hitan tas-sejjieh). Il rilievo, costituito da altopiani calcarei, è poco elevato (Ta' Dmejrek, 258 m), ed è caratterizzato da formazioni di origine carsica, come campi carreggiati, caverne e grotte. Tra queste ultime, le più note nell'isola di Malta sono la Grotta Azzurra, il Ghar Dalam in cui furono rinvenuti resti di specie risalenti a 170 000 anni fa e ormai estinte, come elefanti e ippopotami nani e nell'isola di Gozo la grotta di Calipso.
Non vi sono laghi e fiumi permanenti, anche se nei pressi dei villaggi rurali di San Martin, Mtahleb e Bahrija (Malta) e in Wied Lunzjata (Gozo) scorrono dei corsi d'acqua tutto l'anno. L'acqua isolana comunque non riesce a soddisfare il fabbisogno della popolazione, per questo vi sono sei impianti di desalinizzazione marina, di cui due sempre funzionanti e quattro di riserva strategica.
Il clima maltese è di tipo mediterraneo-subtropicale, con inverni molto miti e piovosi ed estati calde e secche, mitigate dalla brezza marina in prossimità della costa. A Malta sono rare grandi oscillazioni di temperatura. La temperatura media annua è di 19 °C, tra le più alte in Europa. Tra tutte le capitali europee, La Valletta ha gli inverni più miti, con massime che si attestano a 15–16 °C e minime che quasi mai scendono sotto i 10 °C. La temperatura minima mai registrata fu di 1,2 °C nel 1895, e la temperatura più elevata fu di 43,8 °C registrata nel 1999.
Le precipitazioni medie annue non raggiungono i 600 mm, rendendo l'approvvigionamento idrico un problema per le isole. Le precipitazioni nevose sono nulle, ad eccezione di qualche fenomeno senza accumulo nel 1895, nel 1905 e nel 1962.
La temperatura media annua del mare è di 20 °C, che oscilla dai 16 °C di gennaio ai 26 °C del mese di agosto.
Malta gode di 3.000 ore di sole l'anno, rendendo l'arcipelago uno tra i luoghi più assolati d'Europa.
Le più grandi spiagge sabbiose maltesi si trovano nella parte nord dell'isola. Le più famose per la loro meravigliosa consistenza e gli spazi vasti sono Ghadira Bay, Ghajn Tuffieha e Golden Bay. Più appartate e piccole invece Paradise Bay e Armier, con vista su Gozo.
Ghadira Bay è situata nella grande baia di Mellieha ed è una delle spiagge più note, molto gettonata tra le famiglie ma anche un lido apprezzato da chi pratica sport d’acqua. La sabbia è fine e dorata, i fondali sono poco profondi (massimo 50 centimetri per un centinaio di metri dalla battigia). È possibile esplorare le acque noleggiando bananoni (simpatiche imbarcazioni gonfiabili) e pedalò.
Golden Bay si trova anch'essa sulla costa nord-occidentale di Malta, a pochi chilometri dal Majjistral Nature and History Park, il primo parco naturale nazionale dell’arcipelago. È caratterizzata da sabbia dorata ed è sempre ventilata; perfetta per gli amanti degli sport a vela, ma meno adatta per i nuotatori.
Una spiagga un po' più tranquilla e più appartata è Ghajn Tuffieha, non lontana da Golden Bay, ma meno frequentata perché per accedervi richiede la discesa di ben 180 scalini. Situata ai piedi delle colline e di un promontorio dalla forma insolita, Ghajn Tuffieha ha sabbia fine a acqua cristallina.
Sulla parte nord occidentale dell’isola, proprio davanti al South Comino Channel, lo stretto che separa Malta da Gozo e Comino, c’è la stupenda Paradise Bay, una falce di sabbia finissima circondata da alte scogliere. Nonostante le sue 'piccole dimensioni, la spiaggia è affascinante e offre una magnifica vista. Qui si può ammirare il tramonto dalla spiaggia.
Armier Bay è anche la meta preferita dagli abitanti dell’Isola per pic-nic in spiaggia ma è molto frequentata dagli amanti di surf e windsurf. Armier Bay si trova sulla costa nord di Malta, affacciata sulle vicine isole di Comino e di Gozo.
Ramla Bay – Gozo è una delle più belle spiagge più belle di tutto l’arcipelago e una delle più ampie dell’isola di Gozo. Immersa nella natura incontaminata della campagna, la spiaggia è rossastra. Nelle vicinanze c’è la famosa Grotta di Calypso, citata nell’Odissea di Omero. Secondo la leggenda nella grotta si può sentire l’eco della voce di Odisseo.
Gnejna Bay è un'altra suggestiva baia con spiaggia sabbiosa e acque poco profonde, che si trova nella parte occidentale di Malta, a breve distanza dalla città di Mgarr. Tranquilla, adatta alle famiglie, vi si possono affittare canoe per ammirarne tutte le bellezze.
Vicino al villaggio di Marsaxlokk, nell’omonima baia, si trova la più spettacolare scogliera dell’isola, accessibile da una ripida scalinata scavata nella roccia. Qui si può ammirare Peter’s Pool, un’incantevole piscina naturale d’acqua cristallina. Un tempo era una salina. Non c’è sabbia e non ci sono servizi, ma solo natura allo stato puro.
Dwejra Bay – Gozo non è una vera e propria spiaggia, ma è sicuramente uno degli scenari più suggestivi dell'intero arcipelago. Creata milioni di anni fa in seguito al crollo di due grotte di calcare, è una meravigliosa struttura naturale creata da fenomeni geologici che hanno creato degli scorci mozzafiato come la Finestra Azzurra, l’Inland Sea e il Fungus Rock. Sulle scogliere a strapiombo e sulla crosta rocciosa è possibile ammirare resti fossilizzati di creature marine risalenti al periodo miocenico.
Lontana dai tour dei turisti, Imgiebah regala acque e panorami di impareggiabile bellezza. Si trova sulla costa orientale, nel Selmun, ed anche se è molto appartata e difficile da raggiungere.
Malta non è solo una grande destinazione marina, ma anche un'isola che vale la pena di visitare per le rovine dei templi antichi, per i monumenti e per tutte le testimonianze dell'importanza che questa piccola nazione (di una superficie di appena 316 chilometri quadri) ha assunto nella Storia di tutta Europa, politica ed economica.
La visita all'arcipelago di Malta non può non incominciare dalla sua capitale, La Valletta, una città che ha molto da offrire al suo visitatore. Collocata nell'area sud-orientale dell'isola, è stata considerata patrimonio mondiale dell'Umanità dall'Unesco per via dei numerosi musei, dei monumenti importanti e dalla sua posizione su una baia naturale che la rende uno dei porti naturali più belli di tutta Europa. L'origine della città si colloca intorno al XVI e XVII secolo a opera dei Cavalieri dell'Ordine di San Giovanni, che avevano eretto la città per farne "un luogo per gentiluomini costruito da gentiluomini". Nomea che ancora oggi si addice alla capitale maltese, che conserva quell'alone di aristocratica borghesia che ha caratterizzato le sue fondamenta. All'interno della città è possibile perdersi in secoli di storia, ammirare l'archeologia di ieri, ripercorrere e rivivere le vie del mistero. Al passato però si sposa anche un continuo futuro in divenire: a La Valletta, infatti, non mancano ristoranti, caffè e negozi alla moda, un mix che le concedono di essere collocata tra le città più complete e belle d'Europa.
La Co-Cattedrale di San Giovanni è la chiesa più imponente di tutta Malta, progettata dall'architetto Gerolamo Cassar, e costruita tra il 1573 3 il 1578 come convento per i Cavalieri dell'Ordine di San Giovanni, che prima di quella data suolevano andare alla chiesa di San Lorenzo a Vittoriosa per svolgere le proprie funzioni di culto. Per questo motivo rappresenta una sorta di simbolo per la città di Malta, importantissimo a livello sia storico che artistico. La chiesa, presa come modello per le altre chiese sorte nell'arcipelago, è caratterizzata da un forte contrasto tra esterno e interno: se la facciata intatti appare semplice arredata solo da due torri campanarie gemelle, l'interno è sfarzoso e ricco di tesori, ispirato al baracco maltese. All'interno si possono ammirare gli affreschi di Mattia Preti, pittore calabrese morto a La Valletta, noto anche come il Cavaliere Calabrese: celebri, al proposito, le sue opere che hanno rappresentato i momenti di vita di San Giovanni Battista. E' opera sua, inoltre, anche la scultura di marmo posta sull'altare della Co-Cattedrale: a essere rappresentato, questa volta, è il battesimo di Cristo.
Adiacente alla Co-Cattedrale c'è poi il museo omonimo, che vanta opere importantissime al suo interno. Tra tutte posizione di rilievo è rappresentata dalla "Decollazione di San Giovanni Battista", realizzata nel 1608 da Caravaggio e ancora il "San Gerolamo", altra opera dell'artista lombardo. All'interno del museo da ammirare c'è inoltre una bellissima collezione di tappeti fiamminghi.
Il museo nazionale di Archeologia è una delle aree di maggior interesse turistico della capitale maltese, grazie alle numerose collezioni che riportano in vita le civiltà antiche e gli usi, i costumi e le abitudini legate al periodo dei cavalieri dell'Ordine. Vasi, sculture e opere in pietra, e ancora reliquie dei templi sono esposte per permettere ai visitatori di scoprire e indagare qualcosa in più sulle diverse epoche che hanno influenzato la vita di malta, da quella romana a quella bizantina, senza dimenticare il barocco e l'età moderna. Si tratta di una collezione senza precedenti che consente al museo di essere annoverato tra i musei di archeologia più importanti di tutto il continente. Tra i diversi oggetti rappresentati grande valore simbolico è racchiuso nelle statuette femminili rinvenute a Hagar Qim: in gergo vengono identificate come le "donne grasse", e si tratta di statue che elogiano la dea della fertilità. Tra tutte le due più conosciute sono: la "Venus de Malta" (alta 10 cm e con fattezze realistiche) e la "Sleeping Lady" (ovvero "Dea Dormiente"), opera datata nel 3000 a.C e rinvenuta presso l'Ipogeo, che raffigura la dea in una posizione di beato sonno.
Il Palazzo del Gran Maestro è un edificio cinquecentesco, un tempo dimora dei Gran Maestri dell'ordine dei Cavalieri dell'Ordine, di cui all'interno si possono ammirare i dipinti. Oggi il palazzo è la sede del Parlamento e della residenza ufficiale del presidente. Da visitare, all'interno ci sono diversi cortili (quello del principe Alfredo con le statue dei due leoni di guardia e quello di Nettuno con la statua bronzea del dio del mare), l'armeria (che mette in mostra corpetti e antiche armature) e gli appartamenti, chiusi in occasione delle visite ufficiali di Stato. All'interno dell'edificio si trovano, inoltre, la Camera del Consiglio, la Sala da pranzo di Stato, la Sala del consiglio supremo, la Sala degli ambasciatori e la Sala delle Pagine, chiamata anche "Sala di stato gialla", un tempo usata dai 16 valletti dei Gran Maestri, oggi utilizzata per le conferenze.
Museo Nazionale di belle Arti aperto ogni giorno dalle 10 alle 17, è il perfetto connubio di arte antica e moderna: al suo interno è possibile ammirare una serie di opere variegate che vanno dal rinascimento alla modernità. Oltre alla testimonianza dei Cavalieri dell'Ordine si possono trovare una serie importante di quadri di artisti prevalentemente maltesi e italiani, del calibro di Guido Reni, Tintoretto, Tiepolo, Carpaccio, Perugino e Preti. Da ammirare anche la bellezza dell'antico palazzo (XVIII secolo) che ospita il museo.
Forte di St. Elmo è collocato sulla punta più estrema de La Valletta, che prende il nome dal santo protettore dei marinari. Costruito dai Cavalieri dell'Ordine, nel 1552, per proteggere gli accessi dal mare, il forte fu soggetto a una grande distruzione nel 1565, a opera dell'esercito turco. Nel corso degli anni è stato più volte ricostruito e ampliato.
National War Museum aperto nel 1975, racconta i periodi di sofferenza che hanno dovuto subire in occasione della seconda guerra mondiale. Sorge sullo storico forte di St Elmo ed espone filmati e fotografie del periodo di guerra, oltre che reliquie, resti del periodo bellico. Il percorso all'interno del museo culmina con l'esposizione della croce di San Giorgio, consegnata nel 1942 alla popolazione di Malta. Per gli amanti della storia di guerra si raccomanda anche una visita alle Lascaris War Rooms, ovvero le sale di Guerra Lascaris, camere scavate nella roccia nelle profondità di Lascaris Bastion.
Il teatro Manoel, il teatro nazionale di Malta, vanta una fantastica sala barocca che è possibile visitare con diverse guide in diverse lingue (italiano, inglese, tedesco e francese)
Il Toy Museum, che sorge di fronte alla Casa Rocca Piccola (palazzo cinquecentesco sede della famiglia del marchese De Piro), è un ottimo intrattenimento che piacerà a grandi e piccini. Al suo interno ci sono collezioni di modellini aeronautici e navali, animali da fattoria, trenini e bambole.
Vittoriosa, Seglea e Cospicua sono le "tre città" (un tempo chiamate Birgu, L-Isla e Boermla) poco turistiche e lontane dal tram tram di La Valletta situate a pochi chilometri di distanza dalla capitale maltese. A Vittoriosa ci sono pittoresche vie ed è nota perché è la città che accolse per la prima volta i Cavalieri quando approdarono sull'isola nel 1530.
Sliema è una località sul mare unita alla capitale e per questo attrae molti turisti. In particolare è Paceville, un distretto della cosmopolita St Julian's a convogliare ondate di stranieri che si recano qui per via della movida notturna. Musiche dal vivo, discoteche per ogni genere di musica possibile (dalla salsa al rock duro), ristoranti, hotel, pub, cinema e bowling, oltre a un grande centro commerciale.
La capitale dell'artigianato locale, Mdina fortificata in tempi antichi dominano le piccole viette di attività commerciali che diffondono l'artigianato locale. Nel medioevo era chiamata "città Notabile", sede dell'aristocrazia, oggi per la sua quiete e per la tranquillità che si respira nei vicoli viene chiamata la città "silenziosa". Al suo interno imperdibile è una visita alla Cattedrale di San Paolo, un gioiello di architettura inizialmente di stampo normanno, ma dopo la distruzione del terremoto del 1693, fu ricostruita sulla scia di un sobrio barocco da Lorenzo Gafa.
Una vera perla per gli amanti dell'arte: l'Ipogeo di Hal Saflieni è una necropoli sotterranea del 3600 a.C - 3000 a.C. che sorge nelle vicinanze di Cospicua, a sud della capitale maltese di La Valletta, dove furono rinvenuti più di settemila corpi. Ogni giorno è possibile visitare questa necropoli sotterranea: per chi fosse interessato sarebbe opportuno effettuare una prenotazione, onde evitare il numero esaurito. Per evitare di danneggiare l'ambiente, infatti, i posti per la visita sono limitati.
Nel lato occidentale dell'isola, proprio di fronte al piccolo isolotto di Filfla sorgono i tempi di di Hagar Qim e di Mnajdra, suggestivi esempi di templi megalitici preistorici che si affacciano sul mare. Si tratta dei siti antichi meglio conservati di tutta l'isola e la loro visione è raccomandata al tramonto, quando i raggi del sole colorati si riflettono sulle pietre. I templi, come tutte le costruzioni megalitiche, hanno un orientamento non casuale, ma legato a profezie e allineamenti astronomici.
Gozo è l'isolotto più grande della Repubblica, dopo Malta. La principale città è Victoria, ma le bellezze che si possono ammirare vanno ben oltre alle ricchezze insite nella città. Si va dai templi megalitici di Ggantija ai siti archeologici Menhir di Qala, Ta'Marziena e Tal-Qighan. A questi si aggiunge il tempio di Santa Verna, il museo archeologico di Gozo, i bastioni di Il-Kastell e gli infiniti scenari idilliaci delle bellissime spiagge, come la favolosa costa panoramica di Dwejra e Ta'Cenc.
Baie cristalline, luoghi ideali per gli appassionati di vela e panorami da favola sono gli ingredienti principali che si possono ammirare a Comino, l'isola minore (fatta eccezione di Cominotto e Filfla) dell'arcipelago.
La zuppa di pesce Aljotta non manca sulle tavole dei maggiori ristornanti dell'isola. Tuttavia la gastronomia locale è quanto mai varia, in quanto influenzata dalle tante dominazioni che nel corso degli anni si sono stabilite sull'isola: arabi, italiani, spagnoli, francesi e inglesi hanno lasciato il loro tocco anche sulla cucina, modificandone in parte le tradizioni. I dolci, ad esempio, fatti di ricotte e mandorle richiamano molto quelli siciliani. Tra i piatti più diffusi si annovera poi il coniglio (preparato in umido nel piatto nazionale Fenek). L'influenza francese si vede nella Kapunata, la versione made by Malta della Ratatouille.
Sono tante le feste che si celebrano a Malta, dal Capodanno (1 gennaio) al Naufragio di San Paolo (10 febbraio), senza dimenticare San Jose (19 marzo), la Festa della libertà (31 marzo), il venerdì santo (data soggetta a modifiche, dipende da quando cade Pasqua), la Festa del lavoro (1 maggio), il Sette Giugno, San Pietro e Paolo (29 giugno), L'Assunzione (15 agosto), Nostra Signora delle Vittorie (festeggiata l'8 settembre), la festa dell'indipendenza (21 settembre), l'Immacolata Concezione (8 dicembre) e la festa della Repubblica (13 dicembre).
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martedì 16 agosto 2016
IL MARINAIO
Il marinaio è chi fa la vita del mare, e quindi chi è imbarcato su qualunque bastimento; più precisamente, chi è capace di dirigere la navigazione di un galleggiante o di coadiuvare efficacemente chi la dirige. Nella marina mercantile italiana, è qualifica professionale del personale di coperta con più di 18 anni d’età e almeno 24 mesi di navigazione; marinaio autorizzato è il titolo professionale di chi, dopo quattro anni di navigazione e dopo aver superato un apposito esame, può legalmente comandare nel Mediterraneo centrale un bastimento fino a 50 t di stazza (piccolo traffico), ovvero una nave da pesca di limitata grandezza e potenza (pesca mediterranea). Nella marina militare italiana, la categoria dei marinai è formata esclusivamente da militari di leva destinati ai servizi non strettamente marinareschi, con varie abilitazioni: autisti, telefonisti, servizio antincendio, servizi logistici.
A Te, o grande eterno Iddio,
Signore del cielo e dell'abisso,
cui obbediscono i venti e le onde, noi,
uomini di mare e di guerra,Ufficiali e Marinai d'Italia,
da questa sacra nave armata della Patria leviamo i cuori.
Salva ed esalta, nella Tua fede, o gran Dio, la nostra Nazione.
Dà giusta gloria e potenza alla nostra bandiera,
comanda che la tempesta ed i flutti servano a lei;
poni sul nemico il terrore di lei;
fa che per sempre la cingano in difesa petti di ferro,
più forti del ferro che cinge questa nave,
a lei per sempre dona vittoria.
Benedici , o Signore, le nostre case lontane, le care genti.
Benedici nella cadente notte il riposo del popolo,
benedici noi che, per esso, vegliamo in armi sul mare.
Benedici!
Il comandante del “Giuseppe Garibaldi” Capitano di Vascello Cesari Agnelli, colpito dalle parole della preghiera del Fogazzaro, chiese e ottenne nel Marzo di quell’anno, dall'allora ministro della Marina, Ammiraglio Costantino Morin, l’autorizzazione a recitarla in navigazione prima dell’ammaina bandiera, quando l’equipaggio è schierato a poppa. Da allora tale consuetudine si diffuse rapidamente su tutte le navi della flotta, tanto che nel 1909 la “Preghiera Vespertina” era già comunemente conosciuta come “Preghiera del marinaio italiano” e ne era stata resa obbligatoria la lettura a bordo.
La “Preghiera del marinaio” viene attualmente letta, oltre che prima dell’ammaina bandiera in navigazione, anche al termine delle messe a bordo, nelle caserme e negli stabilimenti della marina e alla conclusione delle funzioni religiose celebrate in suffragio di marinai deceduti.
Sulle prime navi il numero di marinai era molto ridotto, ma con lo sviluppo dei transatlantici e in seguito delle navi da crociera il numero dei membri dell'equipaggio è notevolmente cresciuto, ma in realtà la maggior parte è costituita da personale di cabina, alberghiero e di ristorante rispetto al personale di navigazione e di manovra addetto ai servizi di coperta, di macchina e in genere ai servizi tecnici di bordo.
In Italia nella Marina Militare i marinai semplici, detti comuni di seconda classe, compresi i fanti di Marina, sono detti marò (dall'abbreviazione burocratica scritta mar.o per marinaio). Il termine è spesso usato impropriamente dai media per indicare indistintamente anche i graduati di Marina, specie della Brigata marina "San Marco".
Nei secoli più remoti la propulsione delle navi da guerra e da trasporto era spesso fornita dalle vigorose braccia di prigionieri trasformati in schiavi che vivevano tra grandi privazioni al limite della sopravvivenza. La situazione a bordo dei grandi velieri dell’epoca d’oro non era molto migliore: i marinai che sceglievano l’imbarco per vocazione erano davvero pochi e molto spesso le marine ricorrevano all’uso della leva forzata o almeno incentivata con premi di arruolamento. In pratica, soprattutto in tempi di guerra, la ronda reclutava senza troppi complimenti chi trovava al posto sbagliato nel momento sbagliato: taverne, vicoli, prigioni, anche negozi. In pochi minuti la vita di un uomo poteva cambiare radicalmente, poteva esser strappato da famiglia e lavoro. Ed è facile immaginare quali sforzi costasse mantenere la disciplina a bordo, andare per mare era insomma come stare in prigione con in più il rischio di annegare o comunque di ritrovarsi con una gamba o un braccio di meno. Le infrazioni ai durissimi regolamenti erano punite con la frusta, tipicamente il gatto a nove code, oppure con le bacchette, sistema con il quale ogni membro dell’equipaggio assestava un colpo al punito, infine non mancava il giro di chiglia, cioè il passaggio sotto lo scafo da prua a poppa trascinati da una cima. In effetti la punizione, soprattutto quest’ultima, portava spesso alla morte del punito e quindi prima di arrivare a queste conseguenze “dimostrative”, che comunque avrebbero privato l’equipaggio di un effettivo, ci si pensava due volte. L’equipaggio di una nave da battaglia dell’ottocento era di circa ottocentocinquanta persone, compreso gli ufficiali. In tutta la nave la ventilazione era scarsa e mancavano gli impianti idraulici. Il problema igienico era uno dei più gravi anche per l’efficienza della nave, oltre alle condizioni sanitarie, perfino l’Ammiraglio aveva diritto ad un solo bagno alla settimana, c’erano i gravi problemi di alimentazione che solo dopo la metà del settecento si iniziò a risolvere con successo. Ma i comandanti impararono anche che con un buon equipaggio che sentisse suo il risultato in battaglia si navigava meglio. Questa sorta di motivazione si ritrova ad esempio sui clipper inglesi dell’ottocento, sui quali l’equipaggio partecipava alla corsa al record e teneva in modo particolare alla propria nave.
Tanto per fare qualche numero dei 176000 uomini che presero il mare tra il 1774 e il 1780 solo 1243 furono uccisi in azione di guerra: 18451 finirono per malattia, gran parte per scorbuto, e 42000 disertarono. Per fortuna in questo quadro di privazioni qualche piacere era anche concesso. Le donne innanzi tutto, che i marinai incontravano a terra, soprattutto nei grandi porti, e anche a bordo. Durante le soste ogni uomo poteva portare a bordo una donna che era ammessa nelle brande che affollavano lo spazio tra i cannoni. Da qui la definizione “son of a gun”, figlio di un cannone, per definire un padre incerto. Alcune restavano e talvolta oltre a fare il bucato nella stiva andavano persino all’attacco. Poi c’era la razione di grog, rhum allungato, e il tabacco da masticare. Per evitare che troppi si fingessero malati per saltare il turno la razione di rhum era negata agli occupanti dell’infermeria. Gli hobbies erano la costruzione di modellini di navi in osso o legno e non mancava chi suonava il violino. Quello che possedeva un marinaio era davvero poco, e spesso stava tutto raccolto in un fazzoletto. Gli ufficiali avevano la cassa con anche gli strumenti di navigazione. Gli oggetti che vi entravano erano anche coltelli, pipe, scacchi e dama, rasoio. Gli indumenti erano venduti dallo spaccio di bordo e il loro costo trattenuto dalla busta paga.
La bravura del chirurgo variava da una nave all’altra, ma in ogni caso aveva la missione di amputare gli arti “irreparabili”. Una frattura, una scheggia nemica, una ferita troppo difficile mettevano in azione la sega, e un intervento rapido riduceva il pericolo di infezione. Il rhum era l’unico rimedio contro il dolore concesso allo sfortunato, assieme ad un morso di tela che gli impediva di mordersi la lingua gridando. Per il resto gli attrezzi erano affilati coltelli, la sega, molto simile a quella dei falegnami, e la pece bollente che serviva per “cauterizzare” la ferita. La sala operatoria era appena sotto la linea del galleggiamento, poco illuminata da lampade a petrolio ma relativamente più sicura da colpi di cannone in battaglia. I feriti venivano portati a braccia e depositati sul pavimento prima di essere trattati.
Nell'età medievale il marittimo è un libero e rispettabile lavoratore, che non di rado ha capitali propri da impiegare nell'armamento della nave e nel finanziamento di imprese commerciali. Perfino i vogatori, la categoria più umile, è formata da uomini liberi, mentre i galeotti vengono impiegati solo per colmare eventuali vuoti di personale che non si riesce a coprire con l'ingaggio regolare. Il marinaio di professione attende a terra, nelle osterie vicino al porto, l'occasione per un imbarco. In procinto di salpare per una certa impresa commerciale, l'armatore mette in giro la notizia della prossima partenza della sua imbarcazione, la rotta prevista e la durata presunta del viaggio, oltre che naturalmente il numero e la qualifica del personale di cui ha bisogno, nonché l'ammontare dell'ingaggio. Anche i vari mercanti che trasportano le loro merci sulla nave si mettono in cerca di buoni marinai da assoldare, per cui l'equipaggio risulta composto da personale alle dipendenze di diversi individui. La difficoltà di trovare marinai in numero adeguato, a causa dei pericoli e delle incognite del viaggio, fa nascere una particolare figura professionale, quella del "procacciatore di marittimi", che, in cambio di un certo compenso, batte le osterie e i luoghi di ritrovo nella zona del porto, magnificando le prospettive dell'impresa. Il salario fissato è detto marinaricia o marinarezza.
In ogni caso le parti si ritrovano di fronte allo scriba navis, scrivano con il compito di conservare memoria, in appositi registri, di tutto quello che riguarda una certa imbarcazione, fissando sulla carta quanto stabilito a voce. Anche se non si tratta proprio di un notaio, le carte dello scriba navis sono considerate attendibili anche in tribunale, in caso di contestazioni. Lo scrivano annova in due registri uguali, uno da conservare a terra, l'altro da portare in viaggio, i termini del contratto di ingaggio: vengono specificati la data di partenza della nave, lo scopo e la durata del viaggio, le mansioni da espletare, l'ingaggio e l'anticipo in contanti rilasciato. Quest'ultimo è necessario in primo luogo per la sopravvivenza della famiglia del marittimo durante il periodo della sua assenza, ma viene anche impiegato per acquistare piccole quantità di merce che il marinaio rivende poi nel porto di arrivo per arrotondare la paga. Altre volte, se il servizio viene effettuato su una nave da guerra o si pensa di poter avere a che fare con dei pirati, l'ingaggio serve anche per l'acquisto di corazza e armamento difensivo leggero. A bordo le mansioni sono diversificate.
Al gradino più basso stanno i rematori, che svolgono un lavoro veramente duro: il ritmo della voga spesso procura vesciche e abrasioni alle mani, curate dal barbiere-chirurgo sempre presente tra i membri dell'equipaggio.
Tra i marinai non addetti ai remi gli allieri sono addetti alla manovra di cime e gomene per azionare le vele.
I marinai sono aiutati da uomini di fatica chiamati serviatales o famuli.
Ci sono anche dei mozzi a bordo, detti pueri cioè ragazzi, in rapporto di uno ogni sei otto marinai.
Tra il personale più qualificato c'è il timoniere a cui spetta anche la responsabilità della buona preparazione della nave, in particolare lo stivaggio delle merci da cui dipende la stabilità della nave, e il pilotus, l'ufficiale di rotta dalla cui bravura ed esperienza spesso dipende la buona riuscita di un viaggio. L'equipaggio comprende anche artigiani specializzati nelle riparazioni di emergenza allo scafo, come il maestro d'ascia o il carpentiere e il calafato, spesso aiutati da garzoni e apprendisti.
Nelle galere dove si impiegano numerosi rematori esiste la figura del remolar, specializzato nella riparazione e costruzione dei remi.
martedì 9 agosto 2016
IL CANADA
Il Canada è una monarchia costituzionale, ad ordinamento federale, situata nell'America del Nord e comprendente dieci province e tre territori. Esso è delimitato dall'Oceano Atlantico ad est, dall'Oceano Pacifico ad ovest e dal Mar Glaciale Artico a nord.
Gli archeologi stimano che i primi uomini a giungere nella regione geografica del Canada siano arrivati dall'Asia, attraverso lo Stretto di Bering, già oltre 40.000 anni fa. Queste ed ondate successive diedero origine ai discendenti degli attuali indiani canadesi e alle popolazioni Inuit.
I primi europei a giungere sulle coste canadesi presso L'Anse aux Meadows furono i componenti della famiglia vichinga Erikson (proprietari della Groenlandia): intorno all'anno Mille si stabilirono nella zona settentrionale dell'isola di Terranova, che chiamarono Vinland (terra del vino), e scesero fino alle cascate del Niagara. Dopo vari conflitti coi nativi lasciarono il Canada, ma ci tornarono periodicamente per rifornirsi di legname.
Nel 1497, su incarico degli inglesi, l'italiano Giovanni Caboto raggiunse l'isola di Terranova. Nel 1509 Sebastiano Caboto esplorò tutte le coste nordamericane, dall'isola di Baffin alla Florida.
Il Canada divenne possedimento della Francia nel 1534, quando l'esploratore francese Jacques Cartier prese possesso della zona circostante il fiume San Lorenzo in nome del re Francesco I. Per oltre cento anni il Canada rimase una colonia francese. Samuel de Champlain, nel 1604, stabilì la prima colonia permanente nel Nord America a Port Royal, Acadia (poi diventata Annapolis Royal, Nuova Scozia). Quattro anni dopo fondò la colonia del Québec. Nel 1615 scoprì i laghi Huron e Ontario. Dal 1615 furono accolti i primi missionari che tentarono di convertire gli irochesi e gli Uroni, nativi del luogo.
Il progetto di un impero americano francese, suffragato dalla Nuova Francia che nel 1608 aveva come capitale la città di Québec, inevitabilmente fece scoppiare un conflitto tra Francia e Gran Bretagna. Le guerre per il dominio coloniale del Nord America e che vedono schierate queste due potenze passano sotto il nome di Guerre Franco-Indiane. Nel 1763, dopo la guerra dei sette anni, in cui rilevante fu la vittoria schiacciante di James Wolfe durante la battaglia di Québec, tutto quello che rimaneva della Nuova Francia passò sotto il dominio della Gran Bretagna.
Durante la Guerra anglo-americana la colonia canadese fu una pedina della Gran Bretagna nella guerra contro gli Stati Uniti. Con l'Atto di Unione del 1840 vennero fuse in una sola le allora due colonie dell'Alto e Basso Canada. La prima ha prevalente cultura britannica, la seconda di spiccata cultura francofona. Obiettivo non ultimo era quello di convertire il Basso Canada alla cultura e alla lingua inglese.
Nel 1867 alcune colonie britanniche del Nord America Provincia del Canada, Nuovo Brunswick e Nuova Scozia si unirono nella Confederazione canadese. Il dominio del Canada ottenne la piena indipendenza nel 1931. Dalla nascita del Canada, le sue frontiere esterne sono cambiate sei volte, e internamente si è passati da quattro province a dieci province e tre territori.
Il 75% del popolo canadese abita a meno di 330 chilometri dalla frontiera con gli Stati Uniti, un confine non presidiato militarmente e la più lunga tra le frontiere nel mondo, estesa per oltre 8.000 km.
Della popolazione nata nel Canada (84% del totale che ammonta nel 2011 a 33.476.688 unità), poco più della metà (circa 17 milioni) è di origini britanniche, il 34% è di origini francesi (11,5 milioni). Si sono inoltre insediate una ventina di popolazioni diverse, tra cui tedeschi (897.000), italiani (710.000), ucraini (420.000), olandesi (352.000), polacchi (222.000). Per quanto riguarda la popolazione immigrata, oltre un milione proviene dalla Gran Bretagna e circa 280.000 dagli Stati Uniti. La maggioranza dei canadesi parlanti francese abita nella provincia del Québec, costituendone circa l'80% della popolazione.
La popolazione indigena canadese è costituita da algonchini, irochesi e inuit, che costituiscono circa il 3% della popolazione totale. Le popolazioni di origine africana sono presenti in minima parte (circa l'1%). Tra gli anni settanta e ottanta del Novecento si verificò un notevole aumento di popolazione asiatica (circa l'8% della popolazione totale), che per due terzi vive in Ontario e nella Columbia Britannica. Oggi il Paese ha uno dei più alti tassi di immigrazione al mondo, soprattutto di rifugiati; molti immigrati si trovano nelle città maggiori.
Dopo la sua prima colonizzazione il Canada ha ricevuto varie ondate migratorie, che hanno contribuito a renderlo un paese fortemente multiculturale, con importanti e significative minoranze. Tra il XVII e XVIII secolo ad insediarsi furono prevalentemente i coloni francesi con Samuel de Champlain, soprattutto lungo le sponde atlantiche (Acadia) o la valle del fiume San Lorenzo (nell'odierno Quebec). La regione rimase tuttavia fortemente disabitata e in gran parte inesplorata. Nel XIX secolo, con la cessione della Nuova Francia al Regno Unito e l'inizio del dominio britannico, iniziò l'afflusso di coloni di lingua inglese, prevalentemente verso le regioni dei Grandi Laghi, nell'odierno Ontario. Il governo dell'epoca favorì l'insediamento di popolazioni di madrelingua inglese, anche per contrastare e riequilibrare l'influenza del francofono Basso Canada (Quebec).
Importanti ondate migratorie provenienti dall'Europa si ebbero poi nei primi del Novecento e negli anni cinquanta.
La modifica della legge sull'immigrazione (l'Immigration Act del 1976) ha nella sostanza aperto le porte a nuovi flussi provenienti dai paesi non europei. Negli anni ottanta prima, e dall'inizio del nuovo millennio poi, si stimano tra i 225.000 e i 275.000 il numero dei nuovi ingressi annui.
Le varie immigrazioni succedutesi nel corso della sua storia (e in parte in corso), hanno reso il Canada un paese fortemente variegato dal punto di vista etnico e culturale. Diversamente da altri Paesi (in particolare i vicini Stati Uniti d'America), dove si è affermata nel tempo una forte tendenza all'assimilazione delle varie culture a quella anglosassone, che dovrebbero essere superate per dare vita ad un'identità nazionale il più omogenea possibile, in Canada si è invece affermato un modello multiculturale in senso stretto, che tende cioè ad offrire maggiori spazi e tutele alle singole culture d'origine, come è esplicitamente sancito nell'Immigration Act. Per descrivere questa realtà multiculturale canadese si usa spesso l'espressione "mosaico culturale", in opposizione al modello statunitense del melting pot (letteralmente: "crogiolo"). Va tuttavia osservato come nel lungo periodo, e di loro spontanea scelta, gli immigrati si riconoscano e si inseriscano in uno dei due modelli culturali storici, ovvero quello francofono e quello anglosassone.
Gli abitanti originari del Canada appartengono a molti gruppi diversi. Essi fino a poco tempo fa venivano chiamati "Eschimesi", mentre oggi il loro nome è "Inuit" (Inuk o Inuq al singolare): nella loro lingua, l'inuktitut, vuol dire "gente". Sopravvivono basandosi sulle risorse offerte dal mare e con la caccia, praticata mediante tecniche molto avanzate. Talvolta, questi popoli visitavano anche le aree della tundra per sfruttare anche questi territori. Tuttavia, durante la seconda guerra mondiale e la guerra fredda l'Artico assunse un'importanza strategica e ciò portò pesanti modifiche nel loro stile di vita, con il forte impatto con altre culture che portò anche dei salari per gli Inuit. Oggi, vivono quasi tutti in insediamenti, molti dei quali sono sorti durante o dopo la guerra, oppure sono ex-edifici commerciali o scientifici, sebbene molti prediligano ancora il nomadismo. Tuttavia, la tecnologia ha raggiunto anche gli Inuit, che grazie a TV, satelliti e telefoni possono usufruire anche di molte delle comodità della vita moderna. Le città maggiori sono servite da voli frequenti da e per i centri più esterni.
Gli altri nativi del Canada sono i cosiddetti "primi popoli", una volta noti come "Indiani d'America". Essi, pur appartenendo a etnie diverse con lingue e culture altrettanto diverse, hanno in comune alcuni obiettivi, come quello di strappare al sistema federale il controllo sul sistema scolastico, al fine di istituire scuole gestite dai popoli locali a salvaguardia delle loro lingue e culture. Molti esponenti indigeni vedono nell'azione politica l'unico modo per riscattare alcune ingiustizie subite nel passato.
L'assemblea dei primi popoli è presieduta da un Grande Capo eletto e fa da portavoce alle istanze di tutte le popolazioni indigene. Essa ha portato all'attenzione dei dibattiti politici problemi come l'alcolismo, la tossicodipendenza e la violenza che sono autentiche piaghe in queste popolazioni.
Il 60% circa dei canadesi è di lingua madre inglese e circa il 24% di lingua madre francese. Gli altri hanno come lingue madri altri idiomi europei (tedesco ed italiano soprattutto) e solo il 2% circa delle lingue parlate sono autoctone (inuit e indiane d'America). In Canada sono riconosciute due lingue ufficiali: l'inglese ed il francese. Nel Territorio del Nunavut sono riconosciute undici lingue ufficiali: oltre all'inglese ed al francese, nove lingue indigene. L'inglese è la lingua più parlata mentre il francese è parlato diffusamente nelle province del Québec, del Nuovo Brunswick e nella parte nord-orientale della provincia dell'Ontario (Canada francese); inoltre comunità francofone minori sono disseminate nel territorio delle altre province. L'inglese è parlato nel resto del Canada, ma vi sono comunità anglofone anche nelle province francofone. I cittadini canadesi imparano entrambe le lingue a scuola, sebbene molti di loro parlino abitualmente una sola delle due lingue.
Il matrimonio omosessuale è stato legalizzato in tutto il Canada (dopo essere stato già legalizzato da sentenze delle varie Corti Supreme in sette province su dieci e in un Territorio su tre della federazione del Canada) con il "Civil marriage act"/"Loi sur le mariage civil" in vigore dal 20 luglio 2005.
Il Canada è uno Stato federale, istituito come dominio nel 1867, e dal 1926 appartenente al Commonwealth. Possiede una nuova Costituzione dal 25 aprile 1982.
Il Canada è una federazione composta da dieci province e tre territori. A loro volta, queste possono essere raggruppate in quattro regioni principali: Canada occidentale, Canada centrale, Canada Atlantico e Canada del Nord (con "Canada orientale" ci si riferisce al Canada centrale e al Canada Atlantico insieme). Le province hanno maggiore autonomia rispetto ai territori, con responsabilità per i programmi sociali come l'assistenza sanitaria, l'istruzione e il welfare. Insieme, le province raccolgono le maggiori entrate fiscali rispetto al governo federale, una organizzazione quasi unica tra le federazioni di tutto il mondo. Utilizzando i suoi poteri di spesa, il governo federale può avviare politiche nazionali in aree provinciali, come ad esempio il Canada Health Act. Pagamenti di equalizzazione sono attuati dal governo federale per garantire standard ragionevolmente uniformi di servizi e fiscalità siano conservati tra le province più ricche e quelle più povere.
La capitale Ottawa (Ontario) è soltanto la quarta città per numero di abitanti dopo Toronto (Ontario), Montreal (Quebec) e Vancouver (British Columbia).
Secondo l'impostazione federalista, in Canada non esiste un sistema di istruzione nazionale uniforme, tuttavia le scuole terziarie sono soggette ad un controllo di qualità attuato dallo Stato unitario e la maggior parte delle università canadesi sono membri dell'Association of Universities and Colleges of Canada(AUCC); in questo modo il loro livello è generalmente considerato equilibrato.
Le province e i territori sono esclusivamente responsabili per l'istruzione e non vi è alcun ministero. Pertanto, a seconda della provincia, vi è una differente età per l'entrata nel sistema scolastico (quinto o sesto anno di età) e una differente durata della scuola primaria (fino alla 6ª o 7ª classe). La scuola secondario (nota come École polyvalente) comprende, in un'unica soluzione, la scuola media di tre anni (istruzione secondaria) e la scuola superiore. Il 2% degli istituti scolastici è privato, di cui la maggior parte è di proprietà degli enti ecclesiastici. Circa il 10% degli studenti frequenta una scuola privata. Il livello di prestazioni delle scuole private è stato stimato nel 2006 come molto alto.
Mentre la frequenza scolastica è gratuita, l'università prevede il pagamento di tasse variabili. Tra le più di 80 università, l'Università di Toronto e l'Università di Montréal sono tra le più grandi. La più antica, l'Università di Laval a Quebec City è un istituto dei gesuiti ed è stato fondato nel 1663. Solo nel 1818 è stata fondata la prima università laica in Canada: l'Università Dalhousie di Halifax, seguita dalla McGill University di Montreal (1821) e dall'Università di Toronto (1827).
Al 2015, il Canada contava una forza militare composta da 68.250 persone, tra professionisti e volontari, e circa 51.000 riservisti. Le Forze Canadesi unificate (CF) comprendono l'esercito (Canadian Army), la marina (Royal Canadian Navy) e l'aeronautica (Royal Canadian Air Force). Nel 2013, la spesa militare del Canada è stata pari a circa 19 miliardi di dollari canadesi, pari a circa l'1% del PIL del paese.
Il Canada e gli Stati Uniti condividono la più lunga frontiera indifesa del mondo, co-operando su campagne militari e sulle esercitazioni e sono reciprocamente i più grandi partner commerciali. Tuttavia, il Canada ha una politica estera indipendente, in particolare ha mentenuto rapporti completi con Cuba dal 1961 al 2014 e non ha partecipato all'invasione dell'Iraq nel 2003. Il Canada mantiene anche storici legami verso il Regno Unito e la Francia e ad altre ex colonie britanniche e francesi, attraverso l'adesione al Commonwealth delle Nazioni e all'Organizzazione Internazionale della Francofonia. È noto che il Canada intrattenga buoni rapporti con i Paesi Bassi, in parte per via del suo contributo alla liberazione olandese durante la seconda guerra mondiale.
Il forte attaccamento del Canada all'Impero Britannico e al Commonwealth ha portato ad una consistente partecipazione agli sforzi militari britannici durante la seconda guerra boera, la prima guerra mondiale e la seconda guerra mondiale. Da allora, il Canada è stato un sostenitore del multilateralismo, compiendo sforzi per risolvere i problemi globali in collaborazione con le altre nazioni. Il Canada è stato un membro fondatore delle Nazioni Unite nel 1945 e della NATO nel 1949. Durante la Guerra Fredda, ha contribuito fortemente nelle forze ONU nella guerra di Corea e, in collaborazione con gli Stati Uniti d'America, ha fondato il Comando di Difesa Aerospaziale del Nord America (NORAD), per la difesa contro potenziali attacchi aerei da parte dell'Unione Sovietica.
Durante la crisi di Suez del 1956, il futuro primo ministro Lester B. Pearson ha alleviato le tensioni proponendo l'intervento di una forza di pace delle Nazioni Unite, per la quale è stato insignito del Premio Nobel per la Pace nel 1957. Per quanto questa sia è stata la prima missione di peacekeeping delle Nazioni Unite, Pearson è spesso accreditato come l'inventore del concetto. Il Canada ha partecipato ad oltre 50 missioni di pace, tra cui tutti gli interventi delle Nazioni Unite fino al 1989, e mantiene forze in missioni internazionali, come in Ruanda e nell'ex Jugoslavia.
Nel 1990 il Canada si è unito all'Organizzazione degli Stati Americani (OAS) e nel giugno del 2000 ha ospitato l'Assemblea Generale dell'OAS a Windsor, in Ontario, mentre nel mese di aprile 2001 è stata sede del terzo Vertice delle Americhe a Quebec City. Il Canada cerca, inoltre, di espandere i suoi legami con le economie delle isole del Pacifico attraverso l'appartenenza al forum Asia-Pacific Economic Cooperation.
Nel 2001, il Canada ha schierato truppe in Afghanistan nel quadro della forza di stabilizzazione degli Stati Uniti e secondo l'autorizzazione delle Nazioni Unite, guidando la NATO International Security Assistance Force. In 10 anni di missione, il Canada ha perso 158 soldati, un diplomatico, due operatori umanitari e un giornalista, spendendo una cifra di circa 11,3 miliardi dollari canadesi.
Nel febbraio 2007, il Canada, l'Italia, il Regno Unito, la Norvegia e la Russia hanno annunciato il loro impegno comune ad un progetto da 1,5 miliardi di dollari per aiutare a sviluppare vaccini per i paesi in via di sviluppo, e ha invitato altri paesi ad unirsi a loro. Nel mese di agosto 2007, rivendicazioni territoriali del Canada nell'Artico sono state contestate dopo una spedizione sottomarina russa al Polo Nord; il Canada ha ritenuto che tale area fosse territorio sovrano dal 1925. Tra marzo e ottobre 2011, le forze canadesi hanno partecipato ad un intervento della NATO mandato ONU nella guerra civile libica del 2011. A partire dal 2014, le unità terrestri e aeree canadesi si sono unite agli sforzi internazionali per sconfiggere l'insurrezione dello Stato Islamico in Iraq.
Il Canada è una monarchia costituzionale con Elisabetta II Regina del Canada, come capo di Stato. Il paese è una democrazia parlamentare con un sistema federale di forti tradizioni democratiche. La Costituzione è la legge suprema del paese, e consta di un testo scritto e di convenzioni non scritte La Constitution Act del 1867 (in linea di principio creata su modello di quella del Regno Unito), sanciva una divisione di poteri tra il governo federale (centrale) e il governo provinciale; lo statuto di Westminster del 1931 dava la piena autonomia al Canada; e la Constitution Act del 1982, in aggiunta alla Carta Canadese dei Diritti e delle Libertà, garantisce i diritti e le libertà fondamentali, che non possono essere ignorati da qualsiasi livello del Governo.
Come in tutti i sistemi parlamentari, il potere esecutivo pur essendo costituzionalmente attribuito al monarca, in pratica è esercitato dal Consiglio dei ministri (Cabinet) presieduto dal Primo Ministro. Formalmente, il Consiglio è retto dal rappresentante della Regina, il Governatore Generale, che assume le prerogative regali quando la Regina non si trova sul suolo del Canada. Il Governatore è altresì Comandante in capo delle Forze armate canadesi. È nominato dalla Regina su consiglio del Primo Ministro. Rideau Hall è la residenza principale ad Ottawa, e la Citadelle de Québec è la sua residenza nella città di Québec.
Il vero detentore del potere esecutivo è il Primo Ministro, solitamente il leader del partito politico che ottiene la fiducia della Camera dei Comuni, è nominato dal Governatore Generale, sulla base del risultato elettorale. Il leader del secondo partito più rappresentato diviene il leader dell'opposizione. David Johnston è l'attuale Governatore Generale, ed è in carica dal 1º ottobre 2010; Justin Trudeau, leader del Partito Liberale del Canada è entrato in carica come Primo Ministro il 4 novembre 2015.
Il potere legislativo è esercitato dal parlamento federale, composto da due camere (houses): la Camera dei Comuni (eletta) e il Senato (nominato). La Regina ha il potere di firma delle leggi (promulgazione), che teoricamente potrebbe rifiutare, potere in realtà mai usato. Formalmente essa partecipa al procedimento di formazione legislativa. Ogni membro della Camera dei Comuni è eletto con la maggioranza dei voti all'interno del proprio distretto elettorale; le elezioni generali sono indette dal Governatore Generale, su consiglio del Primo Ministro o quando il Governo perde la fiducia del Parlamento. Non vi è alcun termine minimo per la durata del Parlamento, mentre una nuova elezione deve essere indetta entro cinque anni delle ultime elezioni generali. I membri del Senato, i cui seggi sono attribuiti su base regionale, sono scelti dal Primo Ministro e sono formalmente nominati dal Governatore Generale, fino all'età di 75 anni. L'organo legislativo ha la sua sede sulla Collina del Parlamento, dove si trovano gli edifici parlamentari.
Il Canada ha avuto un'alternanza tra governi formati da due partiti nel corso del XX secolo: il Partito Conservatore Progressista, di centro-destra, e il Partito Liberale, di centro-sinistra. Fino agli anni ottanta, entrambi i partiti sono stati favorevoli a un significativo intervento dello Stato nell'economia, finché l'elezione di Brian Mulroney, a Primo Ministro ha sancito la svolta dei Conservatori Progressisti a favore di privatizzazioni, meno regolamentazione e meno tasse per le imprese e per i più abbienti. Con il ritiro di Mulroney nel 1993, il suo partito ha però subito un tracollo di voti e di seggi alla Camera dei Comuni, consentendo ai Liberali di tornare al governo, contando soprattutto sulla propria supremazia in Ontario.
Il terzo partito è stato tradizionalmente il Nuovo Partito Democratico, collocato a sinistra dello spettro politico. Negli anni novanta questo partito, così come i conservatori progressisti, hanno subito un'emorragia di voti e seggi a favore dei partiti regionali nati in quel periodo: il Blocco del Québec, favorevole all'indipendenza del Canada francese e collegato al Partito del Québec presente solo nel Parlamento provinciale; e il Partito Riformatore del Canada, con base nel Canada occidentale, conservatore e ostile a concessioni a favore del Québec, che nel 2000 ha assunto il nome di Alleanza Canadese, rispecchiando l'intento di unificare tutto l'elettorato di destra. L'Alleanza Canadese nel 2003 si è fusa con i conservatori progressisti, dando vita al Partito Conservatore del Canada (al governo dal 2006). Il Partito Verde del Canada non ha ottenuto rappresentanza in Parlamento, ma ha comunque raccolto una quota significativa dei voti alle elezioni nazionali.
L'economia del Canada, membro del G8, dell'OCSE e della NAFTA, è una delle più forti nel mondo, ed è tuttora in forte espansione, avendo subito solo marginalmente la crisi del 2008, che invece ha colpito duramente i vicini Stati Uniti. Secondo un rapporto dell'FMI il Canada, trainato dall'export di materie prime, ha aggirato l'ostacolo crisi mantenendo intatto e robusto il settore immobiliare e continuando a crescere a ritmi molto sostenuti sin dal principio. Anche il tasso di disoccupazione si mantiene basso.
Il paese è tra i primi per prodotto interno lordo, e storicamente il suo indice di sviluppo umano è uno dei più alti in assoluto, costantemente superiore a quello degli stessi Stati Uniti. È per eccellenza, insieme alla Russia, la superpotenza estrattiva del pianeta; infatti nel sottosuolo sono presenti in grandi quantità praticamente tutti i metalli della crosta terrestre, oltre ad enormi giacimenti di petrolio (con le sabbie bituminose dell'Alberta il Canada è da considerarsi tra i primissimi produttori petroliferi mondiali (subito dopo l'Arabia Saudita), gas naturale, fosfati, carbone e uranio (primo produttore al mondo). Conseguentemente Il paese è sede di alcune delle maggiori industria mineraria mondiali come la Barrick Gold (maggior estrattore mondiale di oro), la Cameco (maggior estrattore mondiale di uranio), la Rio Tinto Alcan (numero 1 al mondo nella estrazione e produzione di alluminio), la Potash One (maggior produttore mondiale di potassio) e altre numerose compagnie minerarie e petrolifere tra le prime al mondo.
La superpotenza mineraria canadese negli ultimi tempi ha attirato il fortissimo interesse Asiatico e soprattutto della Cina, che con lo sviluppo economico degli ultimi anni sta ripetutamente tentando di abbattere la supremazia delle mining corps canadesi, per destabilizzare pesantemente il mercato dei minerali e del petrolio (soprattutto sabbie dell'Alberta), in attesa di prenderne possesso come dominatore. Tuttavia per ora le majors canadesi mantengono la loro supremazia.
Inoltre a seguito della crisi delle terre rare (chiusura delle esportazioni da parte della Cina), il Canada, grazie ai giacimenti intorno alla baia di Hudson sembra l'unico paese a poter far fronte al blocco cinese. Il settore primario ha nella cerealicoltura e nello sfruttamento delle risorse forestali i suoi punti di forza. L'industria e le attività terziarie sono molto sviluppate.
Nel settore agricolo, si coltivano in particolare orzo, mais, frumento, patate, avena, colza, girasole e soia. Importante è anche l'allevamento, specie di bovini. I pescosi mari attorno a Terranova sostengono un settore ittico attivo ed efficiente.
Il Canada è al primo posto, a livello mondiale, anche nella produzione di energia idroelettrica e ne esporta circa il 14% negli Stati Uniti. Dei 566,3 miliardi di kWh prodotti nel 2003, il 67% è generato da centrali idroelettriche, il 7% da centrali a combustione, il 14% dalle centrali atomiche (attive 19 centrali) e poco più del 12% dalle centrali a fonti alternative (solare o eolico).
Discorso a parte va fatto per la provincia del Quebec dove il sistema di dighe costruito sul fiume San Lorenzo assicura una produzione di energia da fonti idriche pari al 61%, mentre la quota delle energie rinnovabili garantisce oltre il 38% dell'energia, rendendo la provincia francofona una delle più virtuose basi di sviluppo delle energie verdi a livello mondiale.
Le industrie principali sono quelle meccaniche (in particolare aeronautica, aerospaziale e automobilistica), quelle tessili ed alimentari, la produzione di carta, la lavorazione del ferro e dell'acciaio, la fabbricazione di macchinari ad alta tecnologia e di macchine utensili. Importante è anche l'industria elettronica, legata ai settori militare, aerospaziale, dei trasporti e delle telecomunicazioni (polo di Montreal). Come in tutti i paesi sviluppati, il settore che più contribuisce al reddito nazionale è il terziario (banche, commercio, comunicazione, turismo).
Le esportazioni principali del Canada sono i prodotti di alta tecnologia, le automobili, il petrolio, il gas naturale, il carbone, i metalli in genere, i prodotti agricoli e forestali. I maggiori partner commerciali del Paese sono gli USA, la Gran Bretagna, la Cina e il Giappone.
Toronto, grande centro urbano del Canada, è la città natale di Glenn Gould (1932-1982), grande pianista e clavicembalista, celebre per le interpretazioni della musica di J. S. Bach. L'Orchestra Sinfonica di Montréal (Orchestre symphonique de Montréal) è tradizionalmente considerata la migliore del paese, e una delle più premiate del Nord America. Nel campo della musica barocca l'ensemble Tafelmusik di Toronto è fra i più rinomati al mondo per le sue esecuzioni su strumenti d'epoca delle musiche di J. S. Bach e Antonio Vivaldi, mentre nel jazz lo è il pianista Oscar Peterson.
Canadese è Loreena McKennitt, musicista e cantautrice considerata un'icona della musica eclettico-celtica. Mentre i suoi primi dischi sono prettamente di musica celtica l'artista, grazie anche ad una serie di viaggi in Europa e in Oriente, ha successivamente contaminato la musica celtica con nuove suggestioni seguendo il tema delle peregrinazioni delle popolazioni celtiche.
Bryan Adams, rockstar nata a Kingston, nell'Ontario, ha raggiunto popolarità in tutto il mondo agli inizi degli anni 80 con i dischi Cuts Like a Knife e Reckless, in cui è contenuta la hit Summer of '69, e soprattutto nei primi anni 90 con il disco Waking Up the Neighbours, di cui sono state vendute oltre 16 milioni di copie. Adams ha ricevuto un Grammy Award per la hit Everything I Do e tre candidature all'Oscar, e ha collaborato con molti dei più grandi artisti della storia musicale.
È originario di Toronto il cantautore Neil Young che vi nacque nel 1945. Considerato da molti il padre dello stile grunge, è da più di 40 anni sulle scene mondiali. La cantautrice Joni Mitchell nacque invece a Fort Macleod, nella provincia di Alberta. Altro gigante della musica canadese è Leonard Cohen, poeta e romanziere di successo oltre che cantautore colto e amatissimo in tutto il mondo, nato a Montréal.
Nella musica pop hanno ottenuto fama mondiale, tra i tanti, il cantante Michael Bublé, vincitore di quattro Grammy Awards, Alanis Morissette, vincitrice di numerosi Grammy Awards e Juno Awards, e Céline Dion, vincitrice di un Eurovision Song Contest, dieci Grammy Awards e due premi Oscar ed è ritenuta l'artista canadese di maggior successo della storia della musica. Inoltre uno degli artisti più giovani ad aver raggiunto ll numero 1 nella classifica Hot 100 di Billiboard; nominato a due Grammy Awards nel 2015: Justin Bieber. Canadesi sono anche la cantante punk rock Avril Lavigne, diventata famosa negli anni 2000, e il giovane Shawn Mendes.
Tra i gruppi musicali i più famosi e influenti sono considerati i Rush, i Nickelback, i Simple Plan, i Sum 41, i The Guess Who, i The Band, i The Tragically Hip e i D.O.A.
Nel 2012, il Canada ha speso circa 31,3 miliardi di dollari canadesi in ricerca e sviluppo, di cui circa 7 miliardi sono stati stanziati dai governi federali e provinciali. Al 2015, il Paese vantava tredici premi Nobel per la fisica, la chimica e la medicina, e nel 2012 si è classificato quarto in tutto il mondo per la qualità della ricerca scientifica in un ampio sondaggio rivolto a scienziati internazionali. Il paese, inoltre, ospita la sede principale di diverse aziende tecnologiche riconosciute a livello mondiale. I canadesi possono disporre di uno dei più alti livelli di accesso a Internet di tutto il mondo, con oltre 33 milioni di utenti, pari a circa il 94% per cento della sua popolazione totale.
L'Agenzia spaziale canadese gestisce un programma spaziale molto attivo che varia dall'esplorazione planetaria, alla ricerca aeronautica, allo sviluppo di razzi e satelliti. Il Canada è stato il terzo paese in grado di lanciare un satellite nello spazio, dopo l'Unione Sovietica e gli Stati Uniti, grazie a Alouette 1 lanciato nel 1962. Nel 1984, Marc Garneau divenne primo astronauta canadese. Al 2015, nove canadesi hanno volato nello spazio, nel corso di diciassette missioni con equipaggio.
Il Canada è un partecipante al progetto della Stazione Spaziale Internazionale (ISS) ed è un pioniere nel campo della robotica spaziale, grazie allo sviluppo dei manipolatori robotici Canadarm, Canadarm 2 e Dextre, utilizzati per lo Space Shuttle della NASA e per la ISS. Dal 1960, l'industria aerospaziale canadese ha progettato e costruito numerosi satelliti, tra cui Radarsat-1 e Radarsat-2, ISIS e MOST. Il Canada ha anche prodotto uno dei razzi sonda di maggior successo e ampiamente utilizzato a livello mondiale: i Black Bran; oltre 1.000 di essi sono stati lanciati dopo il loro primo sviluppo avvenuto nel 1961.
Il Canada ha due sport nazionali: uno è l'hockey su ghiaccio, che vi è nato ed è anche lo sport più popolare, infatti il paese della foglia d'acero è tra i dominatori delle competizioni internazionali di tale sport, avendo vinto 24 mondiali e 8 Giochi olimpici invernali; l'altro è il lacrosse. Gli stessi vengono praticati prevalentemente in inverno il primo ed in estate il secondo. La Lega nazionale d'hockey fu fondata a Montréal e rimane il massimo campionato professionale nel mondo.
Il lacrosse è invece praticato su manto erboso, e ha come scopo segnare con una pallina in una porta, usando mazze con all'estremità una rete. In tale disciplina il Canada vanta la vittoria in due campionati mondiali.
Tra gli altri sport più seguiti, ci sono il Football canadese, (simile al football americano ma con regole diverse), il rugby a 15, il calcio (lo sport più popolare a livello di partecipazione nazionale), il curling (molto popolare d'inverno), nonché football americano e baseball, data la vicinanza con gli Stati Uniti d'America, grandi appassionati di questi due ultimi sport. I Toronto Blue Jays ad esempio, rappresentano la città di Toronto nel massimo campionato statunitense di baseball, la Major League Baseball. Nelle province del Quebec e del Nuovo Brunswick è molto praticata la pallamano.
Il Canada inoltre ospita dal 1967 il Gran Premio di Formula 1, che si disputa sul circuito Gilles Villeneuve sull'Ile de Notre Dame a Montréal dal 1978. Il figlio di Gilles Villeneuve, Jacques, è stato campione del mondo di Formula 1 nel 1997. Altro sport che non è nazionale in Canada, ma dove trova origini, è la canoa canadese, praticata agonisticamente in ginocchio e amatorialmente da seduti.
Di rilievo è anche la disciplina del wrestling, dato che la famosa Famiglia Hart è originaria proprio del Canada. Oltre alla Famiglia Hart, sono originari del Canada wrestler come Edge, Christian, Chris Jericho, Bobby Roode, Kevin Steen, Petey Williams, Eric Young, El Generico e Trish Stratus.
Nel 2012 il ciclista Ryder Hesjedal diventa il primo canadese della storia a vincere il Giro d'Italia.
Le franchigie canadesi delle grandi leghe sportive fanno parte delle leghe sportive insieme alle squadre di club degli Stati Uniti (MLB (baseball), NBA (pallacanestro), NHL (hockey su ghiaccio). Con il passare degli anni le leghe statunitense del baseball e della pallacanestro si sono aperte anche a squadre di club canadesi, e la lega canadese dell'hockey su ghiaccio si è aperta a squadre di club statunitensi.
La Nazionale di calcio canadese ha partecipato ad una sola edizione della Coppa del Mondo (Messico 1986), uscendo al primo turno. Tuttavia nel 2007 il Canada ha iscritto nella Major League Soccer (MLS) americana la squadra di club Toronto FC, trasformando così il campionato degli Stati Uniti in una lega in parte canadese e in parte statunitense; con l'espansione del 2011 anche il Whitecaps Football Club, squadra con sede a Vancouver, è entrato a far parte della MLS. Infine, l'ingresso nella MLS del Montréal Impact nel 2012 ha portato a tre le franchigie canadesi iscritte alle competizioni. Il canadese Joey Saputo, presidente del Montréal Impact, dal 2014 è anche azionista di maggioranza della squadra italiana del Bologna.
È molto famosa la parata natalizia di Santa Claus a Québec
Canada è il secondo Paese più esteso al mondo e il primo per superficie di laghi e acque interne. La foglia d’acero riportata sulla bandiera, oltre che il simbolo nazionale, è anche il simbolo della vasta e incontaminata natura canadese. Gran parte del territorio è coperto da laghi e foreste percorse da fiumi, nella parte occidentale è tagliato dalle Montagne Rocciose, la cui vetta più alta è il Monte Robson, di 3954 metri. Enormi praterie (Great Plains) ricoprono invece le regioni del Manitoba, del Saskatchewan e parti dell’Alberta. È un territorio che presenta una grande varianza di flora e fauna endemiche. Tra gli animali troviamo l’orso polare, l’orso nero, l’orso bruno, il bufalo, il lupo, il castoro, la lince, il coguaro, il cervo, il caribù e l’alce. Tra le varie specie di uccelli ci sono l’airone blu e le oche del Canada. Si contano più di 37 parchi nazionali , più di 129 parchi di interesse storico e 12 aree di grande rilevanza naturale che rientrano nell’elenco per la salvaguardia del Patrimonio mondiale dell’umanità. Gli inverni canadesi sono tra i più rigidi della Terra, nella maggior parte del territorio la temperatura media del mese di gennaio si aggira intorno ai -18 gradi centigradi. Le due città più popolate sono Toronto e Montréal.
Ottawa è la capitale federale del Canada, sorge in posizione panoramica sulla sponda meridionale del fiume Ottawa, nell’omonima valle nell’Ontario. Sede dei ministeri, del governo federale e del Parlamento, ha il centro che si dirama tra i vari canali ricurvi del fiume, con vecchi edifici accostati a palazzi moderni con strutture architettoniche attuali. I dintorni cittadini invece sono caratterizzati dal fascino rurale dato da vecchi villaggi con case di legno colorate, negozi e fattorie. Un modo comodo per una prima visita può essere con le barche che partono da Jacques Cartier Park (a Gatineau) che compiono tour giornalieri tra i numerosi rami del fiume su cui si affaccia la città. Il Rideau Canal è una via d’acqua storica e oltre che tagliare il centro abitato, connette bellissimi laghi e fiumi a sud del Lago Ontario. Inserito nei siti mondiali dell’Unesco, d’estate è animato da centinaia di canoe e barche, mentre d’inverno, il percorso ghiacciato è cosparso da centinaia di pattinatori e appassionati. Ma il centro si può scoprire anche a piedi, la visita può iniziare da Parliament Hill, la sede del governo nazionale situata su un’altura da cui si vede una parte del fiume Ottawa. I tour guidati mostrano il Senato, le gallerie pubbliche, la House of Commons e la Torre della Pace, dalla cui sommità si ha una vista a 360 gradi su tutta la capitale. Il Carillon della Torre suona ogni quarto d’ora e tutte le mattine, d’estate, di fronte al Parlamento, si svolge la scenografica cerimonia del cambio della guardia. A ovest del Palazzo del Parlamento si trova l’imponente edificio della Corte Suprema del Canada, dove, quando non è in uso, sono visitabili alcune sale. La Rideau Hall è la residenza ufficiale del Governatore Generale, il rappresentante della Regina in Canada, all’interno di un bellissimo giardino a cui si accede attraversando l’ingresso guardato dalle impassibili guardie dai tipici cappelloni pelosi. Laurier House , che nel 1897 era la residenza vittoriana del Primo Ministro Sir Wilfrid Laurier, oggi è un museo che mostra, in un ambiente ricco di effetti personali e arredamento d’epoca, un pezzo della storia politica del Paese. In città vi sono numerosi musei che sono delle vere attrazioni come il Canadian Museum of Civilization dove è esposta una delle più grandi collezioni di totem, enfatizzati dal contrasto con l’architettura moderna delle sale dell’edificio. Mille anni di storia canadese, dai primi insediamenti a oggi, con numerose installazioni per i bambini. Al 240 di McLeod Street, sull’angolo con Metcalfe Street, c’è il Canadian Museum of Nature , in un edificio storico rinnovato in modo spettacolare appositamente per le esposizioni museali. Un viaggio tra enormi dinosauri, reperti e imponenti mammiferi, mostrati in installazioni realistiche e impressionanti. La National Gallery è tra le più vecchie istituzioni culturali canadesi. Al suo ingresso è posta la celebre scultura di bronzo raffigurante un enorme ragno, alto più di nove metri, realizzata da Louise Bourgeois. Nelle sale sono esposte alcune tra le più ampie collezioni d’arte canadese. Accanto al fiume, il Bytown Museum , situato in uno dei più antichi edifici in pietra della città, traccia invece le origini di Ottawa e del Rideau Canal.
La grande estensione territoriale determina un clima piuttosto vario. Nelle province atlantiche predominano inverni freddi e nevosi. La zona centrale ha un clima continentale freddo, addolcito solo nella zona dei Grandi Laghi. Le montagne rocciose hanno un clima alpino, con inverni rigidi e innevamento abbondante. La costa del Pacifico gode del clima più mite di tutto il Canada, anche se gli inverni sono comunque abbastanza rigidi.
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