mercoledì 1 giugno 2016
LA TASMANIA
La Tasmania è uno Stato dell'Australia, con capitale Hobart. È costituito dall'isola omonima e da alcune isole minori, ed è posto circa 240 km a sud rispetto alla parte orientale del continente australiano (attraverso lo stretto di Bass).
I primi ad abitare la Tasmania furono gli aborigeni tasmaniani: alcune testimonianze preistoriche dimostrano che i loro antenati vi giunsero non più tardi di 35.000 anni fa, quando ancora la Tasmania non era un'isola (la definitiva separazione dall'Australia avvenne infatti non più di 10.000 anni fa).
All'arrivo degli europei all'inizio dell'Ottocento la popolazione degli aborigeni tasmaniani ammontava a circa 5000 individui. A causa dell'isolamento geografico, la società tasmaniana era tra le più arretrate tra le società primitive. Il contatto con i coloni europei fu fatale per i tasmaniani: nell'arco di un decennio si produsse un conflitto che degenerò in un vero e proprio genocidio della popolazione tasmaniana da parte dei coloni europei. Gli ultimi tasmaniani furono confinati presso l'isola di Flinders , andando incontro all'estinzione nella seconda metà dell'Ottocento.
L'ultima tasmaniana di sangue puro è generalmente considerata Truganini (1812-1876).
Il primo europeo ad avvistare la Tasmania fu, il 24 novembre 1642, l'esploratore olandese Abel Tasman, il quale battezzò la nuova terra "Anthoonij van Diemenslandt", dal nome del finanziatore della sua spedizione, Anthony van Diemen, governatore delle Indie Orientali Olandesi. I britannici ne abbreviarono poi il nome, ribattezzando l'isola "Terra di Van Diemen".
Il capitano inglese James Cook avvistò nuovamente l'isola nel 1777 e a lui seguirono molti altri esploratori europei, alcuni dei quali arrivarono a sbarcarvi.
Il primo insediamento britannico, voluto soprattutto per impedire ai francesi di rivendicare l'isola, risale al 1803: fu infatti in quell'occasione che un piccolo corpo di spedizione, partito da Sydney sotto la guida del luogotenente John Bowen, si stanziò a Risdon Cove, sulla riva orientale del fiume Derwent.
Nel 1804 si ebbe un nuovo insediamento, Sullivan's Cove, fondato dal capitano David Collins, 5 km più a sud del primo, sulla riva del Derwent. Mentre Risdon venne successivamente abbandonata, Sullivan's Cove si sviluppò (fino a diventare in seguito la capitale dell'attuale Stato) e fu ribattezzata Hobart Town o Hobarton (poi abbreviata in "Hobart"), dal nome del segretario coloniale dell'epoca, Lord Hobart.
I primi colonizzatori britannici erano soprattutto galeotti e guardie carcerarie, giunti per coltivare nuove terre. Nuovi insediamenti di galeotti furono creati negli anni successivi: Port Arthur, a sud-est, e Macquarie Harbour, sulla West Coast.
Il 3 dicembre 1825 la Tasmania, ancora nota come Terra di Van Diemen, fu dichiarata colonia separata dal Nuovo Galles del Sud.
La Tasmania è un concentrato di bellezza, di cose da vedere e da fare. Sessantaduemila chilometri quadrati sembrano pochi, ma sono moltissimi se si pensa solo ai 19 parchi nazionali che racchiudono. In brevi cifre, circa la metà dell'Isola è coperta di foresta "nativa"; i tre grandi parchi nazionali del Sud-Ovest, Cradle Mountain-Lake St Clair, Southwest e Franklin Gordon Wild River, un continuum che l'Unesco ha scelto tra le sue aree World Heritage, coprono un'area paragonabile all'Abruzzo o alla Campania.
Prende il nome da Abel Tasman, il navigatore olandese che la scoprì (1642).
I principali centri urbani della Tasmania sono la capitale Hobart e le città di Glenorchy e Clarence, oltre alle cittadine di Launceston, nella parte settentrionale dell'isola, e di Devonport e Burnie, in quella nord-occidentale.
Il governo regionale della Tasmania ha anche in carico l'amministrazione dell'isola subantartica di Macquarie.
Circa il 37% del suo territorio fa parte di riserve, parchi naturali o aree protette, e questa caratteristica ha portato l'isola a promuoversi e presentarsi come importante meta turistica e naturalistica.
La Tasmania è bagnata a nord dallo Stretto di Bass, a est dal Mar di Tasman e a sud e ovest dall'Oceano Indiano. I monti più alti sono Legges Tor 1.573 m e Ossa 1.617 m.
Le uniche isole dello Stato sono: le Isole del Re e le Isole Furneaux. I fiumi principali sono: Arthus e Derwent. I laghi principali sono: Gordon, Great e Pedder.
La Tasmania ospita numerose specie endemiche. Va però detto che l'arrivo dell'uomo bianco ha notevolmente danneggiato la fauna originaria. Le specie più note sono il tilacino e il diavolo della Tasmania. Il primo, un marsupiale simile ad un lupo noto anche come "tigre della Tasmania", è ormai da considerarsi estinto a partire dagli anni trenta dello scorso secolo. Il secondo, dall'aspetto simile ad un piccolo cane molto combattivo, è invece seriamente minacciato da un'epidemia scoppiata nel 2005.
Nell'isola si trovano molte specie di uccelli rintracciabili in tutta l'Australia. Vi sono però 12 specie endemiche, tra cui un Rallide inadatto al volo. Era anche presente una specie endemica di emù, estintasi intorno alla metà dell'Ottocento.
Sono inoltre presenti 11 specie di rane, di cui tre diffuse solo in Tasmania (tra cui il Bryobatrachus nimbus, scoperto solo di recente).
Il 24 settembre 2007 è stato varato un programma volto a sterminare la popolazione di volpi rosse, importate dall'Europa, che minacciano seriamente le specie locali.
Un luogo dalla natura selvaggia e incontaminata che offre ai visitatori alcune delle spiagge e delle località marine più belle del globo.
Oltre alle spiagge, però la Tasmania ha un’offerta turistica davvero ricca di natura grazie ai suoi diversi siti naturali diventati patrimonio dell’UNESCO e i suoi numerosi ed enormi parchi naturali. All’interno dei principali centri abitati invece è possibile rimanere ancora in contatto con la vita reale e popolare di tutti i giorni. Non è difficile, per esempio, imbattersi in uno dei tantissimi farmers market in cui coltivatori e produttori locali offrono i frutti del proprio lavoro a cittadini e turisti in perfetto stile km0.
A circa 47 km da Queenstown nella Tasmania occidentale si trova una veduta mozzafiato della valle del Fiume Franklin. Per poter godere di questa spendida vista è necessario percorrere un breve itinerario pedonale di circa 3 km. Dopo una breve e facile salita si raggiunge una pedana da cui si può godere della vista sulla natura selvaggia che impera nell’area in cui i fiumi Franklin e Collingwood si incontrano. Affacciati da lassù sentirete l’emozione di respirare a pieni polmoni l’aria del cuore più selvatico della Tasmania.
Lo spray tunnel fu scavato per permettere ai lavoratori delle miniere della zona, di superare con facilità le insidie delle colline abitate da natura incontaminata.
Lungo la costa nord dell’isola australiana, vicino George Town, sin dagli inizi del 1800 il flusso della navigazione delle imbarcazioni nel fiume Tamar era regolato e guidato dall’interno di una graziosissima costruzione chiamata “Low Head”, di fianco alla quale nel 1888 è stato costruito anche un caratteristico faro. Low head è storicamente dotato di un sistema di avvertimento contro la nebbia.
All’interno del piccolo edificio in cima al monte Nelson, costruito nel 1811, è possibile fare un tuffo nel passato e ripercorrere la storia coloniale australiana grazie ad esposizioni e pannelli informativi. Vicino c’è anche una comoda area picnic dove trascorrere qualche ora di relax e serenità a pochi passi dalla città.
Il Riddle of Spiky bridge è un piccolo ma caratteristico ponticello costruito con muratura a secco nella prima metà del XIX° secolo. Il piccolo ponte, così insolito a queste latitudini, si trova a circa 7,5 km a sud di Swansea sulla costa orientale della Tasmania.
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