venerdì 3 giugno 2016

L'AQUILA DI MARE



L'aquila di mare è un pesce cartilagineo della famiglia Myliobatidae, diffuso anche nel Mediterraneo e comune nell'Adriatico.

Il suo corpo ha la classica forma discoidale, con il diametro orizzontale più largo di quello verticale; misura fino a 1,5 m di larghezza e 2,5 m di lunghezza. La testa sporge dal muso e la coda, a forma di frusta, è lunga più del doppio del corpo e presenta una spina dorsale munita di ghiandola velenifera. La pelle è liscia e ricoperta di muco scivoloso. Come le razze possiede due pinne laterali molto ampie e appuntite, leggermente arcuate, la ricorda delle ali falcate (da cui il nome scientifico).

Il colore dipende dall’habitat nel quale è inserito e spazia dal marrone, al grigio al colore giallastro. L’aquila di mare ha denti disposti su sette file.

L’habitat, oltre che sul colore, incide sulle dimensioni. L’aquila di mare in alcuni luoghi può raggiungere i due metri di lunghezza ed i due quintali di peso. Conduce la sua esistenza in acque dalle caratteristiche alquanto diversificate:Mar Mediterraneo, Atlantico orientale, mari della Scozia. A volte si spinge fino al mare della Norvegia. Si tratta di una specie costiera che vive a basse profondità piuttosto che in mare aperto e spesso nuota a livello della superficie. Viene pescato nell’Adriatico, anche con pesca di costa ma soprattutto con tecniche di pesca subacqua.


L’aquila di mare si nutre di piccoli molluschi che trova sul fondo e si muove in modo lento, portandosi anche in superficie e compiendo persino balzi fuori dall’acqua.

L'aquila di mare è ovovivipara e pertanto partorisce individui che hanno già l'aspetto degli adulti. 

Viene pescata, soprattutto nell'Adriatico, ma la carne molle e viscosa non risulta particolarmente appetibile, limitandone il consumo localmente e agli esemplari appena pescati.




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