Il 40 per cento degli italiani non sa nuotare; solo il 32 per cento lo sa fare effettuando la corretta respirazione, che rende il nuoto più sicuro. Il 41 per cento riesce a mantenersi a galla con facilità in acqua profonda e soltanto il 35 per cento riesce a mantenere gli occhi aperti sott'acqua.
Sia i braccioli che il salvagente, di sicuro supporto per i più piccoli ed allo stesso tempo per i genitori, che saranno anzitutto più tranquilli a lasciare il proprio bimbo in acqua ed al contempo un po’ più liberi, in quanto, non dovranno costantemente tenere in braccio i propri figli. Ma bisogna sapere che questi tanto amati ausili galleggianti non sono intercambiabili tra loro, ognuno di essi è particolarmente indicato ad un’età: i bambini dai 6 mesi in su è meglio che indossino il salvagente con mutandina in plastica applicata, che evita il fatto che possa scivolarci dentro. Ciò permette anche una comodità ed una stabilità che rende il bambino sicuro anche all’interno di un ambiente con il quale abbia poca dimestichezza.
Il classico salvagente è indicato invece dai due anni e mezzo in poi. Bisogna sceglierlo in base al peso ed alla corporatura del bambino. Il diametro non dovrà essere né troppo stretto, per non costringere il suo corpicino e rendere difficoltosi i movimenti, né troppo largo, per il rischio che possa togliersi pericolosamente in acqua.
I braccioli vanno scelti con cura della dimensione adatta e servono sicuramente nel passaggio dal salvagente alla tavoletta, che rappresenta l’ultimo stadio prima di imparare a nuotare del tutto.
Prima dell’acquisto, assicurarsi che gli oggetti siano sicuri e conformi al marchio CE,
gonfiare con cura a chiudere bene le valvole di salvagenti e braccioli.
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