L'arcipelago è una meta ambita dai diportisti per via delle bellezze naturali e delle acque incontaminate color smeraldo.
Caprera è nota per aver ospitato Garibaldi durante l'esilio ed è collegata con un istmo artificiale a La Maddalena. Santo Stefano ha ospitato una base per sommergibili statunitense.
L'intero arcipelago e le sue spiagge, ovvero sia l'area marina che quella terrestre, sono totalmente inclusi all'interno del Parco nazionale Arcipelago di La Maddalena dal 1994; per tale ragione, nei mesi compresi tra maggio e ottobre, è necessario munirsi di un'apposita autorizzazione rilasciata dal suo Ente gestore.
Costituito da oltre 60 isole e isolotti di natura granitica e scistosa, l’Arcipelago rappresenta un complesso strettamente interdipendente di mare e terra e costituisce uno dei paesaggi considerati tra i più suggestivi del mondo per morfologie, paesaggio vegetale, mare e biocenosi marine, anche a ragione della sua collocazione geografica nello stretto di Bonifacio, punto di divisione e raccordo del più vasto sistema insulare sardo-corso. La geomorfologia del territorio è caratterizzata da rocce di natura granitica, le cui forme costituiscono veri e propri monumenti naturali.
Oltre all'isola di La Maddalena dove sorge la città omonima, e il borgo di Stagnali a Caprera, e una ventina di abitazioni in una ristretta area di Santa Maria ma abitate solo nel periodo estivo, l’Arcipelago è del tutto disabitato, e ha conservato fondamentalmente l'assetto risalente a oltre due secoli or sono, come testimoniato dal Portolano dell'Albini dell'inizio del XIX secolo.
Con i suoi 180 km di coste nell'Arcipelago sono presenti alcune delle spiagge tra le più celebri e suggestive del Mediterraneo; si ricordano in particolare la Spiaggia Rosa, la spiaggia del Cavaliere nell’isola di Budelli, le spiagge di Cala Coticciu, Cala Napoletana e del Relitto a Caprera, Cala Corsara e Cala Granara a Spargi. Suggestive nell’isola di La Maddalena Bassa Trinita, con le sue dune di sabbia bianca, Monti dà Rena o la scogliera di Punta Tegge.
Danno una caratteristica al paesaggio unica le insenature e cale che determinano una miriade di approdi naturali oltremodo articolati, consentendo di trovare luoghi in grado di dare comunque sicurezza ai naviganti in diverse condizioni di mare. Ad esse sono strettamente correlati i colori del mare che hanno reso celebre in tutto il mondo l'Arcipelago, in particolare il porto Madonna, Cala Corsara, la Spiaggia di Cala Lunga di Razzoli, Santa Maria, Cala Coticciu. L'Arcipelago, sebbene interessato dall'occupazione umana sin da tempi antichissimi, come dimostrano i siti preistorici di Spargi e di Santo Stefano, fu frequentato durante il periodo romano, anche per l'estrazione dei materiali lapidei per la costruzione di colonne e altri manufatti.
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