In quanto al mare è adatto alla maggioranza dei bambini. Da ricordare l’effetto benefico dello iodio presente nella brezza marina.
Il mare rappresenta l'ambiente ideale per "staccare la spina" dai problemi di ogni giorno, per ritemprarsi nel fisico e nel morale. Un clima marino che risulti gradevole e salubre per alcuni, può invece rappresentare una minaccia per il confort e la salute di altri. Insomma, tra i circa 7000 km di coste che contornano la nostra penisola, bisogna scegliere con cura quella che più si adatta al nostro stato psicofisico. La raccomandazione vale in particolare per vecchi, bambini, psicolabili, convalescenti da gravi malattie e per coloro che vivono abitualmente in un clima secco e fresco, come quello di montagna.
Un clima marino giusto ha di solito effetti benefici nella cura di moltissimi stati morbosi: malattie renali e reumatiche, osteoporosi, postumi da traumi ossei, affezioni delle prime vie respiratorie come riniti e catarro, alcune malattie della pelle come psoriasi, eczemi e prurito, anemia, rachitismo, ipofunzionalità della tiroide. Ma è altrettanto lunga la lista delle patologie sulle quali un clima marino non idoneo può scatenare negative ripercussioni: ipertensione, scompensi della circolazione sanguigna periferica, asma, depressione, ansia, insonnia, secchezza della pelle e dei capelli, micosi cutanee, ipersensibilità della pelle al sole, ipertermia, iperattività della tiroide, gonfiori estivi alle caviglie e, soprattutto, le cardiopatie, specie se tireotossiche e con aritmia.
I principali climi, in rapporto alla loro efficacia terapeutica, sono quello di lago, di mare, di montagna, di pianura: ciascuno di essi presenta caratteristiche diverse, cui corrispondono indicazioni e controindicazioni differenti. Il clima di mare è tradizionalmente considerato un valido mezzo terapeutico, dal momento che numerosi sono i fattori climatici marini che intervengono favorevolmente sull’organismo. In primo luogo la temperatura, che non subendo mai variazioni brusche e ripetute non impone un continuo adattamento della temperatura corporea, controllo che per alcuni soggetti (deboli, anziani, bambini) risulta particolarmente oneroso. Nelle località marine, inoltre, l’umidità dell’aria è notevole: respirare l’aria di mare può quindi avere un effetto benefico per le vie respiratorie (efetto “aerosol”). Le possibilità terapeutiche di questo clima contemplano: la tubercolosi extrapolmonare (ossea, osteoarticolare, linfoghiandolare, peritoneale) perché il clima marino agisce stimolando il sistema endocrino e il sistema nervoso simpatico le infiammazioni croniche a sede articolare (artrite, reumatismo), respiratoria (rinofaringolaringite, bronchite, asma bronchiale) e genitale (metriti, salpingiti) il rachitismo e i disturbi dello sviluppo scheletrico, su cui intervengono beneficamente le radiazioni ultraviolette e lo stimolo sul sistema endocrino i bambini adenoidei, quelli obesi e quelli con insufficienze endocrine. Una controindicazione al clima marino è rappresentata invece dalla tubercolosi polmonare. Inoltre sui bambini nervosi, irritabili e inappetenti il clima marino ha un’influenza negativa.
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