Il nome Silhouette è stato dato dopo Etienne de Silhouette (1709-1767), il ministro francese delle finanze sotto Luigi XV.
Silhouette è l’isola più inaccessibile delle Seychelles, mantenuta quasi vergine da una poderosa barriera di corallo, che da sempre impedisce l’accesso alle navi, e da un’orografia così caotica che non consente di costruire una pista d’atterraggio: al pontile di La Passe si accede con canotti dal fondo piatto, altrimenti si arriva in elicottero.
Una trentina di chilometri a ovest di Mahé, Silhouette è una montagna piantata nel mare, con scarpate scoscese e punte aguzze, dominata dal Morne Dauban, la seconda vetta delle Seychelles, e occupata per buona parte da un altipiano di 500 m, coltivato a cannella, palme da cocco, tabacco, caffè, avocados, patchouli e bigarades (agrumi simili alle arance). È la terza isola per dimensioni dell’arcipelago, lunga 5 km e larga altrettanti, con una superficie di 25 kmq. Gli abitanti, meno di 500, vivono dei proventi della copra, lavorata nei tre centri di Anse Mondon, Anse Grand Barbe, e La Passe. Non ci sono strade né auto, e il mezzo di trasporto più usato è il mulo.
Con la piazzetta circondata da takamaka e alberi del pane, la chiesa, l’ospedale, la scuola, il cimitero, le case vecchie di 150 anni (la più sontuosa è la Grand Kaz del 1861 costruita da Henri Dauban) e il solo resort dell’isola (il minuscolo Silhouette Island Lodge), La Passe, sulla costa orientale, è il centro più importante affacciato su una spiaggia magnifica.
Poco lontano, ad Anse Cimitere, la tomba dei Dauban, la famiglia più importante, occhieggia in mezzo alla foresta con la sua incredibile struttura di tempietto neoclassico. Non è il solo ricordo del passato: ad Anse Lascars sono state rinvenute antiche tombe arabe, mentre si sa che l’isola era uno dei rifugi del corsaro Hodoul.
Un sentiero percorre in parte il perimetro di Silhouette, collegando i tre villaggi, e attraversa poi la foresta (una delle più belle dell’Oceano Indiano) tagliando l’isola fra La Passe e Gran Barbe: per l’andata e il ritorno occorre una giornata, ed è meglio farsi accompagnare da una guida perché in alcuni tratti occorre aprirsi la strada col machete. Si trova sull’isola una piccola colonia di tartarughe giganti, raccolte dallo zoologo Justin Gerlach.
E’ considerata dai naturalisti uno dei più importanti santuari della biodiversità dell’Oceano Indiano. Il Nature Protection Trust delle Seychelles è impegnato nella tutela ambientale di questo gioiello ricco di rare specie vegetali ed animali.
Un parco nazionale Marino, Silhouette è dimora di una grande diversità di fauna e flora endemica. Tra le specie rare dell'isola troviamo l'albero dell'incenso e il pipistrello dalla coda a covone. La cima più alta e il monte Dauban (740m), circondato da una foresta pluviale vergine piena di tesori della botanica, quali le rare piante pitcher, orchidee, rari legni duri e l'albero dell'incenso. La riserva marina della tartaruga gigante dell'isola è dimora di alcune tartarughe che hanno più di centoventi anni.
Per molti anni l'isola di Silhouette è stata la dimora delle famoso pirata Jean Hodoul. Secondo le leggende locali, ha seppellito dei tesori nelle montagne dell'isola. La Grande Case risale al 1860, ed era stata costruita da Auguste Dauban, commerciante e proprietario terriero. I membri della famiglia Dauban sono seppelliti sull'isola, in un mausoleo. Quest'unica struttura è aperta ai visitatori.
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