Le pozze di marea sono limitate raccolte di acqua marina che si possono trovare tra gli scogli e che sono permanentemente piene di acqua marina. Possono risentire per brevi periodi di maggiori concentrazioni o diluizione dei sali disciolti in concomitanza di basse maree e insolazione o continue piogge.
Questa tipologia di ambienti è alquanto diffusa lungo le coste rocciose dell'Atlantico, dove l'escursione di marea può raggiungere diversi metri, ma lo è meno in Mediterraneo perlomeno relativamente a pozze di una certa estensione perchè l'escursione di marea è assai ridotta.
L'ambiente delle pozze tende ad essere instabile, tanto più quanto le dimensioni del bacino siano ridotte e quanto sia scarso il ricambio di acqua dal mare aperto: l'escursione termica è qui in generale molto maggiore che in mare aperto, con riscaldamento diurno sensibile soprattutto nei mesi estivi e raffreddamento notturno altrettanto importante.
Analogamente la salinità può facilmente alterarsi a seguito di acquazzoni o di altro apporto di acque dolci di qualunque origine (ruscelli etc.). Conseguentemente prevarranno in queste pozze individui di specie eurialine ed euriterme, tolleranti cioè a variazioni anche consistenti di temperatura e salinità.
Una pozza di marea litoranea è un particolare habitat, nel quale alghe e piccoli animali condividono più o meno forzatamente il poco spazio a disposizione, tant'è vero che Johnn Steinbek le definì "ambienti ferocemente brulicanti di vita".
In estate, l'acqua presente in questi ambienti, può raggiungere a causa dell'insolazione, addirittura la temperatura di 45° C, mentre la pioggia e la forte evaporazione possono creare repentini sbalzi di salinità.
Fra gli organismi presenti in questi ambienti e negli scogli adiacenti, sicuramente primeggiano i gasteropodi prosobranchi come le patelle, che sono molto comuni nella zona di marea della costa rocciosa e anche in prossimità delle opere portuali create dall'uomo. Questi organismi marini, presentano una conchiglia conica, appiattita, facilmente riconoscibile; usano il loro piede muscoloso come una ventosa e, grazie a questo, sono in grado di aderire fortemente al substrato. Possono spingersi a profondità vicine ai 10 metri. È tipico delle patelle pascolare le alghe che formano un substrato più o meno omogeneo sulle rocce, per poi tornare esattamente nello stesso punto di partenza, il punto ove la conchiglia si adatta perfettamente alle caratteristiche del substrato, permettendo di aderirvi senza che rimanga alcuna fessura o spazio tra la conchiglia stessa e appunto, la roccia.
Altri gasteropodi presenti in questo ambiente, sono le littorine, quest'ultime sono dotate da una piccola conchiglia dal colore molto variabile, tra il violetto e il marrone scuro, con margine spirale blù-bianca; si trovano perlopiù a gruppi nelle piccole fessure degli scogli, a volte frammischiate ad altri gasteropodi come i trochidi, dalla conchiglia spiralata e con punteggiature e fasce colorate.
Abbastanza comuni anche i pomodori di mare, curiosi organismi appartenenti all'ordine degli Attiniari, che sono esacoralli con corpo cilindrico, provvisto di circa 200 tentacoli brevi, retrattili, disposti su più cerchi presenti sul suo corpo rossastro, che quando non è bagnato è poco visibile, poiché si chiude a palla espellendo tutta l'acqua ma, se si ha pazienza, soprattutto verso il crepuscolo, apre in maniera sbalorditiva la corona rossa dei suoi tentacoli manifestandosi in tutta la sua bellezza.
Tra gli artropodi, dei piccolissimi granchi (Pachygrapsus marmoratus), caratterizzati da un carapace quadrangolare con dorso piatto, liscio e da un corpo di colore verde scuro, con evidenti screziature. Questi piccoli organismi (5 cm circa), possono resistere fuori dall’acqua per alcune ore, purché l'ambiente circostante sia umido. Tra i pesci, si possono trovare dei piccoli succiascoglio, con mandibole sporgenti, bocca ampia e con labbra carnose rivolte verso il basso. Altri pesci presenti in questo luogo, dei piccoli gobidi, che amano rifugiarsi in cavità e piccoli crepacci delle rocce appena sommerse. Presenti anche ricci di mare (Paracentrotus lividus e Arbacia lixula).
Le alghe più comuni nelle pozze di marea sono Cystoseira sp., Sargassum sp., Corallina elongata e altre corallinales ramificate; spesso si rinviene anche Dictyota dichotoma e alcune volte Padina pavonica e Sphaerococcus sp., un alga riconoscibile per il suo bel colore rosso. Nelle pozze dove la concentrazione di nutrienti è maggiore, per apporti di vario tipo, si possono osservare alghe verdi filamentose e Ulvacee come l'Ulva rigida. Si tratta comunque di alghe che non risentono ovviamente troppo di variazioni nei sali disciolti e di temperatura.