martedì 15 settembre 2015
IL MARE BIANCO
Il Mar Bianco è un mare laterale del Mar Glaciale Artico e occupa una superficie di circa 90.000 km² e ha un volume complessivo pari a circa 6000 km³. La profondità media è di 67 m mentre la profondità massima è di 350 m. È delimitato a nord dalla penisola di Kola e dalla linea ideale che va da capo Svjatoj a capo Kanin; a occidente dalla Carelia; a sud dall'Oblast di Archangelsk. Essendo quasi completamente circondato dalla terraferma è spesso considerato un mare interno, nel quale si trova l'arcipelago delle Isole Soloveckie.
Il Mar Bianco è suddiviso in quattro parti. L'area di passaggio dal mar Bianco al mare di Barents, larga dai 100 ai 170 km, è detta Voronka.
A sud-est della Voronka si trova il golfo del Mezen, profondo soli 13 m. Lo stretto di ampiezza che va dai 40 ai 60 km e profondo dai 40 ai 60 m, detto Gorlo introduce nel mar Bianco propriamente detto, a sua volta costituito da un bacino centrale e tre baie, da est a ovest rispettivamente la baia della Dvina, la baia dell'Onega ed il 'golfo di kandalaska.
Il clima è di tipo continentale, con inverni lunghi e molto rigidi, le temperature calano fino – 30 °C, e estati calde. La temperatura dell'aria difficilmente sale oltre i 15-20 °C ma può raggiungere anche i 30 °C. La temperatura dell'acqua raggiunge il valore massimo in agosto con 14-15 °C nella baia di Kandalakša, 12-13 °C nel bacino centrale e soli 7-8 °C nel Gorlo. In inverno parte del mare è coperto di ghiaccio e neve, ma solo negli inverni particolarmente rigidi il mare gela completamente. D'inverno la temperatura dell'acqua è vicina alla temperatura di congelamento che, a causa della salinità è tra i 0 e i -1,9 °C. Al di sotto del termoclino la temperatura è costante nell'anno ed è pari a -1,4 °C.
La salinità varia a seconda dell'apporto di acque dolci, gli apporti più significativi di acque dolci giungono dal fiume Dvina settentrionale (143 km³/a), dal Mezen' (33 km³/a) e dal fiume Onega (21 km³/a), tutti e tre sfociano nella parte orientale del mare. Nel complesso vi è un apporto annuo di acque dolci annuo pari a 228 km³. In superficie, nelle zone centrali, la salinità varia tra il 24-27 ‰, in profondità è intorno al 30 ‰. Il mar Bianco è leggermente meno salino del mar di Barents.
Il porto principale è Arcangelo, il fiume principale è la Dvina settentrionale. Nel 1933 fu aperto il Canale Mar Bianco-Mar Baltico; vi è inoltre un canale che tramite il fiume Volga pone in collegamento il Mar Caspio con il Mar Nero. I porti del mar Bianco sono chiusi dal ghiaccio da ottobre/novembre fino a maggio.
Nella baia di Kandalašskij si trovano numerose stazioni di ricerca biologica, tra le quali una dell'Accademia russa delle scienze.
Ogni anno in Marzo la banchisa che ricopre il Mar Bianco è teatro di uno degli eventi più straordinari che la natura possa offrire, la nascita di migliaia di Foche della Groenlandia.
Alcuni ricercatori Russi, hanno ideato un programma che per la prima volta permette di osservare, ed anche toccare, i meravigliosi cuccioli dalla candida e immacolata pelliccia.
La regione offre inoltre un luogo di grande interesse culturale, le Isole Solovetsky che con i monasteri e la tragica storia della deportazione e del gulag, è Patrimonio dell’Umanità UNESCO.
Le isole Solovetskij sono un arcipelago di sei isole più un centinaio di isolotti nel freddo Mar Bianco, a circa 250 chilometri dal confine con la Finlandia e a 700 chilometri da San Pietroburgo. Tuttora caratterizzate da un litorale sassoso e da paesaggio in cui prevalgono boschi e paludi, erano abitate già nel V secolo a.C. Il paesaggio dell’interno è anche caratterizzato da magnifici edifici della comunità religiosa ortodossa. In particolare, sull’isola di Solovetskij si trova l’omonimo monastero fondato dagli asceti German e Savvatij. Fu fondato nel 1429 come luogo di reclusione e di esilio, ma poi fu trasformato in convento. La sua lunga storia è stata particolarmente movimentata: tra il 1584 e il 1594 la struttura fu trasformata in una roccaforte che in seguito avrebbe resistito agli attacchi nemici. Nei secoli seguenti il monastero, che era tra i più ricchi del paese grazie alle sue preziose collezioni di icone, paramenti e arredi sacri, esercitò un notevole influsso economico e culturale sulla Russia settentrionale. In seguito alla rivoluzione russa (1917-18), i monaci furono cacciati e gli edifici confiscati, diventando sede di un gulag nel 1921 e poi di una prigione nel 1929. Andò gradualmente in rovina, ma in seguito allo scioglimento dell’URSS nel 1991 il monastero tornò nelle mani della chiesa ortodossa e fu completamente restaurato.
L’arcipelago può essere raggiunto in aereo da Arcangelo e da Mosca, oppure via mare dai porti di Kem’, Belomorsk e Arcangelo.
Immergersi nelle limpidissime acque del Mar Bianco è un'esperienza assolutamente fuori dal comune con fondali assolutamente inediti e con una vita sottomarina inaspettata e particolarissima, tipica di queste acque fredde, il tutto ambientato in una cornice naturale meravigliosamente intatta, fra ghiacci e tundra per un turismo subacqueo al di fuori di ogni strada battuta.
Il golfo di Ciupà è una lunghissima insenatura, stretta e ramificata, che racchiude più di un centinaio d'isole (fra cui ci sono alcune di notevoli dimensioni e alcune che appaiono solo nel periodo di bassa marea). Le coste rocciose a strapiombo verso le acque cristalline e limpidissime si avvicendano ai tratti piu bassi dominati dai boschi misti e taiga di pini e di abeti. Insomma, vi aspettano paesaggi stranissimi per uno sfondo subacqueo classico, dalle insenature si gettano in mare alte falesie che proseguono sott'acqua alla profondita di 40 - 50 metri e finiscono con le ampie franate o distese sabbiose.
Qui, i fondali ricchi di biocenosi, si caratterizzano per la presenza costante di fessure, anfratti e tettoie, che si prestano perfettamente al riparo di numerose specie di coralli molli, stelle, pesci, ricci, molluschi e molto altro ancora.
Le immersioni nel Mar Bianco a ragione possono essere considerate la migliore offerta al mondo per le immersioni sotto il ghiaccio. L'utilizzo delle strutture mobili (sauna, servizi, sala comune riscaldata) che vengono spostate sui luoghi d'immersione trainate dalle autoslitte e che servono come supporto per il dopo immersione, danno la possibilità di praticare questa particolare attività con tutte le comodità direttamente sul luogo di immersione.
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